321) mcccccvi Mosto, capitanio di le galie dii trafego, et snbsequen-ter si debbi partir ; e cussi fece e partì poi. Fu fato lezer, per i savij ai ordeni, l’incanto di le galie di Fiandra, con più don per galia, videlicet ducati 7000 per una. Et sier Francesco Grifi, savio ai ordeni, messe certa zonta, che non trovando patroni questa volta, più non si venisse al conseio con cresser doni. Et sier Domenego di Prioli, cataver, volse contradir; fo rimesso a domati. A dì 18. Fo pregadi, per expedir la risposta al re di Franza, et materia di Elemania, secretissima. Parlò sier Hironimo Zorzi, el cavalier, sier Alvise da Molin, savio dii consejo, sier Lunardo Grimani, sier Antonio Condolmer, è di pregadi, et sier Zorzi Etno ; et balotà le parte, fo expedita. La qual materia, fra qualche zorno, si saperà più difusa ; fo sacramenti il consejo. In questa malina, la quarantia si reduse in colc-gio col principe, e fo preso, che zerto Rizardo..., atendea al dazio dii vin, fusse per li avogadori ben retenuto, per aver per mal modo tolto più di ducati 1500 di la Signoria nostra, el colegiato etc. In questo zorno morite in questa terra, a Santo Anzolo, domino Marco Antonio Sabelico, lector ptt-blico, havia di salario ducati 200, per lezer a quelli di la canzelaria. Questo scrisse le deche di questa terra et molte opere, in istoria era excellentissimo; si farà a dì 20 le exequie a San Stefano, e si sipelirà a Santa Maria di Gracia. A dì 19. Fo gran consejo. Fato di la zonta, sier Francesco Zivran, fo di pregadi, da sier Francesco Foscari, fo savio a terra ferma, di balote 200. Fu posto parte, per li consieri, che li camerlenghi di comun, presenti et futuri, non habino alcuna contumatia, e possino esser elecli, hessendo ne l’ofi-cio, dentro e di fuora, come li signor di note. Ave... di no et... de sì ; et fu presa. In questo zorno fo il perdon a San Hironimo, di colpa e di pena. A dì 20. Fo consejo di X con zonta. Et a bore 22 intrò le galie di Barbaria, numero 3, capitanio sier Domenego Capello, el qual la matina sequente referì in colegio. Su le qual vene uno orator di Tu-nis, moro, per caxon di certe batalalion. Da poi disnar, in chiesia di San Stefano, fo fato le exequie al corpo di domino Marco Antonio Sabelico. Fo F oratori di Franza e Spagna, 1’ arzivescovo Zane, di Spalato, et vescovo di Cità Nuova, Fo-scarini, l’abate Mozenigo, domino Nicolò Soranzo, ferier di Rodi, sier Nicolò Michiel, dotor, cavalier, procurato^ domino Piero Trapolin, dotor, da Pa- i, aprile. 330 doa, et alvi multi. Fece l’oratione funebre sier Raptista Ignatio, veneto. A dì 21. Fo da poi disnar colegio ; et la Signo-gnoria dè audientia. A dì 22. Fo pregadi. Fo leto le infrascripte le 1 lere videlicet: Di Ferara, di sier Sabastian Zustignan, el cavalier, vicedomino. Come il ducha vene a caxa dii vicedomino, a tuor combiato, a dì 19, et rico-mandò la duchessa, qual è graveda, et il stato suo, et si partì per Galicia con cavali... Item, è rimasto al governo dii stato la duchessa el il Cardinal, fradcllo dii ducha. Di Faenza, di sier Marco Zorzi, provedador. Come a dì..., fo il dì di Pasqua, hessendo gran discordia tra domino Vicenzo et Dionisio di Naldo, zermani, cavalieri di la Signoria nostra, et primarij di Val di Lamon, per li modi esso provedador tene, in quel zorno, lì in Faenza, li feno co-munichar, et pacificharsi insieme et disnono con lui. Item, don Michaleto, yspano, soldato di fiorentini, era venuto con zenle a li alozamenti a Mediana. Item, in Imola pur molion di parte tra Guido Guain etc. Di Franza, di V orator nostro, date a Bur-gos. Coloquij abuli col re zercha la venuta di re di romani in Italia etc., ut in litteris. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo, baylo. Come non si poi otener 0 da la Porta per caxon ili Alesio etc., ut in litteris. Fu posto, per li savij ai ordeni, 3 galie in Fiandra, con don ducati 7500 per galia, con coDdition parli questo luio, im pena ducali 500; e le galie li sia tolte da dosso, ut in incantu. El sier Domene-go di Prioli, cataver, contradise, e aricordò, la pena sia, che, non parlando, restino per conto'di Ihoro patroni, et habi solum di don, andando questo ze-ner, ducali 4500; e questa opinion parse al consejo, e li savij ai ordeni conzò la parte. Poi parlò sier Alvise Soranzo, è di pregadi, aricordò saria bon calai-la spexa, si aria mior incanto ; li rispose sier Alvise Capello, savio ai ordeni, rigratiò il consejo etc. Poi parlò sier Francesco Diedo, el 40, non voria si me-tesse al presente ditte galie, ma indusiar al partir questo zener, per esser assa’ lane in la terra ; poi parlò sier Lodovico Farlier, savio ai ordeni. Et sier Antonio Trun et sier Anzolo Trivixan, consieri, messene, non partando le galie questo luio, pagi certa pena ducati 500, e le galie resti, ut in parte; et sier Piero Morexini, sier Zacharia Dolfìm, et sier Piero Duodo, intrò in la opinion di savij ai ordeni. El i