319 MDXXII, GIUGNO. 320 dusiar domali, d’acordo Culti indusiono et veneno zoso a bore 2 di note. Noto. Era posto etiam per i Savii d’acordo, una letera in Pranza, come havemo inteso quel ne ha riporta il suo messo domino Clemente, zercha far trie-ve con la Cesarea Maestà ; che nui laudemo a farle, perchè conzarà le cosso. Etiam, che la Signoria nostra era stà tenlà in far trieve, et li havemo scrito per intender l’opinion loro; ma non fo expedita. 205 ' A dì 23, Luni. Gionse uno altro messo di francesi in Colegio venuto con letere di credenza dii He da Lion di 11, qual è venuto con salvocondutto per la via dreta. Da Constantinopoli, fo letere molto desiderate di sier Tomà Contarmi baylo nostro, di 15 et 22 Mazo, in zifra. Qual experimentate a trar, mal si poteno, imo poco si potè lezer, ch’è gran cossa, quasi prodigio, zà 5 man di soe letere non si ha potuto trazer di zifra ; solum se intese che l’ar-mada era in ordine, bulà in aqua galìe, et che è savia cossa star provisti. Da llagusi, di sier Zuan Capelo qu. sier Lorenzo, qu. sier Zuan procurator, fo letere, di 15 di l’instante, drizate a sier Filippo suo fratello. Come a dì 15 Mazo parli di Constantinopoli con sier Marco Loredan qu. sier Lorenzo, sier ... .. . Valaresso di sier Polo, e sier Vicenzo Pixani qu. sier Nicolò, et erano zonti a salvamento lì a Ra-gusi. Avisa, al suo partir 1’ armada era in ordine tutta in aqua, galìe grosse 35, sotil 75, palandarie per cavali numero 60, et altri navilii sarà a la somma di velie 300, et dovea ussir dii Stretto, capitanio di la dila armata .... bassà; et che havia etiam voluto che Curtogoli ed uno altro, corsari, andasse-no con la dita armada, et havia fato proclamo che tutti li corsari venisseno con la dita armata secura-mente; et che aria altre 50 galìe a Galipoli in ordine, et li biscoti e lutto era preparato, et li axapi per montar su le galìe a furia zonzevano. Item, havia relenulo la nave, di sier Polo Nani qu. sier Jacomo, et altre nave, e quelle fate discargar per meter suso vituarie per la ditta armada, et che il campo era uno mio lonlan di Constantinopoli, capo Perì bassà, et havia preparato 300 carele di artellarie; il qual campo leniva la volta de la Natòlia; e dovendo venir 200 spachi e montar su l’armada, perchè non fono cussi presti, il Signor mandò a taiar li pavioui dove erano alozati acciò non dimorasseno a vegnir. Et si divulgava volesse andar a la impresa di Rodi ; chi diceva in Cypro, et chi a tuor Napoli di Romania. Et come nel loro venir per camin hanno scontralo zenle assa’ andavano a la Porla, et etiam per lelere di Jacomo di Zulian da Ragusi par babàio avisi più freschi parte di l’armata esser ussita. Queste nove grandissime spaurì mollo lutti, el fo parlato in Colegio di far provision et armar il Capitanio zeneral, far uno altro Provedador in armada, compir di armar fin 50 galìe e sora tulio trovar danari, et mandar questi sumarii a lutti li Principi cristiani; ma si confortano quelli di Colegio, lenendo certissimo la debbi andar a la impresa di Rodi. Questo messo zonlo ozi dii re Chrislianissimo, 206 è il conte Lodovico di Relzoioso, qual partì a dì 11 uno zorno più fresco di l’altro, che disse il Re aver ben consideralo li capitoli, non li par di aceplar le trieve con la Cesarea Maestà per do anni. Et di l’ Orator nostro Badoer fo letere di 11, in conformità di quanto quella Maestà li havia ditto, et che harìa sguizari, voi far eie. Da poi disnar, fo Pregadi. Fu poi inlrato in la materia di eri, et posto per i Savii la soa opinion zercha dar alozamento a francesi sul brexan, che è in Cremona, et scriver in Pranza eie. Et sier Donà da Leze savio a terra ferma siete su la soa opinion di darli alozamento. Parlò prima sier Polo Capelo el cavalier savio dii Consejo per l’opinion di Savii; li rispose sier Mariu Morexini fo Avogador, qual volse compir la sua renga concludendo el leva per nui a darli alozamento sul nostro. Poi parlò sier Domeuego Trivixan el cavalier pro-curalor, savio dii Consejo. Fece una sapientissima renga, andò poi per parlar sier Gasparo Malipiero, ma chi si levò suso e non lo voleva aldir, unde fo brieve, et vene zoso. Andò le parte : 59 dii Leze, 136 di Savii; et fo presa. Et fu posta la letera in Franza fenzando non aver auto ancora il suo nontio, el farla al zorno di eri, videlicet il secondo, el dirli zercha le trieve, quanto ho notà di sopra. E ave ludo il Consejo. Nolo. In le lelere di Franza di l’Orator nostro, pareva il re Chrislianissimo havesse destinato ora-lor a la Signorìa per far residentia monsignor di Unbron, il qual venuto ai confini non ha potuto passar et è ritornalo ; et scrive il Re averli ditto voi mandar uno altro personazo. Fu posto, per sier Antonio Gradenigo, sier Se-bastian Contarmi provedadori sora la Sanità, che sier Andrea Contarmi qu. sier......, sier Piero Valaresso di sier Zacaria, sier Benelo Vendramin di sier Alvise venuti con le galìe di Barbaria, (tessendo stali li zorni deputali, possino andar a caxa loro, e