267 MDXXII, MAGGIO. 268 29 Aprii da Constantinopoli, cl in 12 zorni vene da olacho a Ragusi, e da Ragusi in qua in zorni 14. Et parlando nel venir, disse quello voleva dir che la Signoria armava tante galie, come nel venir havia inteso? ch’el Signor non feva armata da 60 galie, per il chè li Bassa havia domanda al nostro Baylo quello voleva dir la Signoria feva armata et non li havia saputo risponder, e disse: « 11 mio Signor voi far bona paxe con questa Signoria, si questa Signoria la vuol » etc. Li fo risposo : La bona mente de la Illustrissima Signoria in mantenir la paxe etc. Li fo fato le spexe per la prima sera. Di campo, noe dii provedador Grifi fo lete-re, di 23, da Varola Gisa. Come..... 173 A dì 26. La matina, l’oralor del Signor lurcho, acompagnato da zercha 24 zenthilomeni, andoe a la Signoria vestito de casacha di veludo cremexin allo basso e con 5 turchi con lui. Qual intrato in Golegio, el Doxe si levò, li vene conira, et acharezato, disse: 11 suo Signor mandava a salutar el Doxe. Poi gli apresenlò do lelere del Signor, dicendo che le fosse lete, et si vederia quello scrive el Siguor. Dele etiam nel venir via una letera del Baylo nostro, data a dì . . . Aprii. Poi si parli, el vene per terra e tornò a caxa per . . . ., acompagnato da li zenlhi-lomeni, ut supra. Veneno li oratori di Bergamo venuti a la con-gralulation del Principe, ben in ordine di fameglia, et di ciladini che con loro sono venuti, do di qual erano vestili di restagno d’oro, videlicet il conte Trusardo di Calepio et domino Francesco d’Alban, poi gli altri di seda. Et fece la oration vulgar uno nominato domino Zuan Piero da Ponle dolor, qual fo molto lunga. Poi uno di diti ambasadori chiamalo domino Coriolano di Brembà si fece cavalier. E con le trombe fono acompagnali a caxa. Il nome di dilli ambasadori è questo : El conte Trusardo di Calepio cavalier e dolor. Domino Francesco d’Alban cavalier. Domino Nicolò di Zanchi dolor. Domino Zuan Piero da Ponle dotor. Coriolan da Brembà i Nicolò da la Torre \ Cltadini la>'cl- Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Fu il Principe. Fo lelo le lelere di Fiandra di sier Gasparo Contarmi oralor nostro. Di campo, da Varola Gisa del provedador Griti, di 21. Come monsignor di Lutrecb voleva andar via a Lion al tutto, et partiva......Dice per solicitar il Re che vegna; ma si lien vadi, perchè venendo monsignor l’Armiraio, li parerla vergogna restar di qui. Da Constantinopoli, di sier Toma Contari-ni baylo, di 20 Aprii. Come Tarmala del Signor sarà da 60 galie solamente, benché fazi conzar di le altre, et per questo anno non ussirà più numero di 60, eie. In questa matina in Colegio fu preso mostrar le zoie di san Marco a monsignor Memoransi francese. A dì 27. La matina, non fo nulla da novo. Da poi disnar, fo audentia di la Signoria et Colegio di Savìi. Di campo, dii provedador Griti, da Varola Gisa, fo letere, di 26. Come il signor Prospero era passato Tesino, et era sul passo di andar o a Zenoa o a Novara; con altre particularilà. Et dìi partir di monsignor di Lutrecb per Lion, et va per la via di sguizari, dai qual ha auto salvocondulo. Ozi monsignor di Memoransi fo a veder la Marzaria, la qual è ben conza, licet non si fazi Sen-sa. Et quelli de li veri fono a la Signorìa e a lì Cai di X, suplicando poter far le botege loro in piaza, et vender li veri, perchè altramente convenirano falir. Tamen, nè la Signoria nè li Cai volseno compiacerli et fo disfate le botege. Tamen, in calle di le Rasse si vende le rasse venule di Dalmatia etc. Etiam voleno si possi vender le telle e drapamenli di lin nuovi, venuti di Lombardia, videlicet....... In questa matina, sier Domenego Trivixan el cavalier proeurator, rimasto Capilanio zeneral, acelò aliegramente la capitaniaria. Mena armiraio Helor Otlobon scrivali al Sai è sialo patron di nave, sora-masser Marco Longo stato con lui in assa’ ambassa-rie, et secretano Bortolo Cornili. Noto. L’altro zorno se intese, per via di ... . . . di certo caso seguito a Jmola. Par che una note Ramazoto con alcuni di la soa faclion contraria a li Saxadelli havesse modo de intrar in la rocha dì noie tempo, e intrò in la terra, et amazono in la caxa di Saxadelli missier Zenlil Saxadello et . . . altri di quella caxa, facendo grande occision, poi ritornò a Bologna; et questo fece di volunlà el ordine di lo episcopo di Treviso domino Bernardo di Rossi vicelegato e governator di Bologna ; et questo perchè par dito Saxadello venisse con li Bentivoy ulti-matim verso Bologna per intrar in quella terra. Zuan di Saxadello suo fratello è in campo dii signor Prospero.