293 1IDXXU, GIUGNO. 29 Ì ¡1 bassi voleva farlo apichar, e havia reso uno noslro subdito era prexon, et havia etiam lui richiesto la liberalion di uno turelio era retenuto prexon a Zara. Di Spalato, di sier Marco Antonio da Canal conte e capitanio. Come, per li turchi venuti a Clissa, era sta fato pur qualche danno sul nostro, ina non di consentimento di quelli capi. Di sier Gasparo Contarmi orator nostro apresso la Cesarea Maestà, fo letere, da Bru-xclcs, di 20, 22 Mazo. Come quella Cesarea Maestà era dii tutto in ordine, et partiva per Cales, et lui Orator lo seguirla. Item, havia 60 navilii preparali a Cales per passar in Ingaltera. Scrive coloquii aulì, et lelo sumarii turcheschi. Quelli signori li hanno dito la Signoria è causa di questa motion di turchi, acciò si convegni alender a dar ajuto al re di Ilongaria suo cugnalo etc. Item, la materia secre-tissima di adatamento, come havia ricevuto le letere dii Senato, et stato con li agenti cesarei Gran Can- zelier, et il reverendo episcopo..... 1 87 Di Zara fo letere di rectori, et di Trau in conformità. Come quelli di Clissa haveano tajà a pezi alcuni turchi, toltoli certe artellarie et bandiere, et si difendono mirabelmente, et haveano messe le bandiere fuora di le mure con 3 teste di turchi su le lanze. Se intende, in ditto loco di Clissa esser da 300 homeni da fati, zoè 50 schiopetieri et 150 fanti; ma vi è el conte Piero Monochovich fo noslro soldato per. capo, homo valentissimo, et si difendono virilmente contra turchi, eh’ è persone 25 milia. Fo dito una nova per forestieri, come li Benti-voy di Bologna erano a uno loco dito Rosolili con 4000 fanti por voler tentar de intrar in caxa, el pra-ticha noze di uno di loro in una neza dii signor Prospero Colona per aver favor da lui di esser tornato in Bologna; el che 400 cavalli dii marchexe di Man-toa erano verso Ravena e quelle terre venuti ; et come uno fiol di Ramazoto era sta retenuto a Bologna per il conte Guido Rangon, con dir era stà col padre in Imola quando seguì 11 caso de la occision fata in Imola; et che il signor Renzo con le zente era ritornalo a li soi castelli perchè volea andar contra.....e il Colegio di cardinali non voleno. Item, è sia dito in Zenoa, quando fu presa e messa a sacho, fu morti di fanti spagnoli e altri dii Duca da numero 1200. Da poi disnar, fo Pregadi. Fo’ il Doxe, et tele le letere di Spagna, zoè di Fiandra, di l’orator Coniarmi, con grandissima credenza. Fu posto, per i Savii, dar lieentia a Horatio Ba- gion, era con la compagnia dii fradello et soa a nostri stipendii, parte in Verona e parie in Brexa vi-dclicet che l’andasse a caxa, con promission far venir il fradello signor Malatesta Bajon, era a nostri stipendii, di qui a governar la compagnia. 149, 20. Item, fu posto per li Consieri, Cai di XL, e Savii, concieder una gratia a le monache di l’Anonciata di Veia, di aver uno leren contiguo al suo monastero, con pagar a la camera lire 4 di pizoli a l’anno. Ave: 142, 3, 1 ; poi 169, 1, 1. Fu presa. Ancora fu posto per li Savii una parte posta a requisition di sier Vetor Grimani nepole dii Serenissimo, il qual, per non aver la età di anni 30 non va in Pregadi, vide-licet che di Procuratori si ha a far ancora, la parte sia chiara, possa esser tolto fioli e nepoli dii Doxe, non obslante leze in contrario ut in parte, come fu posto quando rimase sier Marco Grimani procu-ralor suo fradello. Et sier Alvise di Prioli inquisito!' dii Doxe defunto andò in renga, et disse, quando fu fu messa l’altra el non iera in Pregadi, et conlra-dise, non che non si ponesse che lìoli e nepoli di Dosi potesseno esser electi, ma non voleva fussc 187* messo quella clausula, ancora la parie fusse chiarissima, et questo perchè non acadeva. E intrò su sier Lorenzo Loredan fiol dii Doxe fato Procurator contra la forma di la leze, et parlò su questo. Li rispose sier Zuan Antonio Venier è ai X otlicii, qual è avochato di Loredani davanti diti Inquisitori, et iterum parlò esso sier Alvise di Prioli. Andò la parte. Ave: 140 di sì, et 42 di no, 3 non sinceri, et fu presa, et se dia metcr a Gran Consejo, el quando sarà posta, noterò la conlinenlia di quella. Noto. Eri nel Consejo di X con Zonla parlono sopra la gratia voi sier Zuan Emo qu. sier Zorzi procurator, è in exilio, videlicet pagar e donar a la Signoria ducali 4000 et esser assolto, et voi pagar tutto quello à auto, come li Avogadori justifìchorà. Tamen nulla fu fato: non si sente di farli gratia, et li Avogadori li è contrarii, videlicet Mozenigo e Foscari ; poi hanno il modo di far Procurator per danari. Tamen fin qui solo uno se intende voi esser, eh’è sier Vetor Grimani nepole dii Serenissimo, et il suocero sier Ilironiino Zustignan procurator li dà la sua dota che li resta aver, ducali 7000, et la madona li presta ducati 3000. A dì 13, fo Santo Antonio di Padoa. La matina in Colegio fo provà uno sier Francesco Zancharuol qu. sier Piero di Candia per zentilliomo a venir a Consejo, jusla il consueto. De Ingaltera fono letere, date a Londra, a dì 29 et 30 Mazo, dii Surian orator in Anglia