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MDXXII, APRILE.
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    loro compagnie aciò polesseno, per qualche giorno scorere ; ma che li soldati se atrovano malcontenti per il manchamenlo dii danaro; et carestia dii viver, et che il ditto signor Prospero ha mandalo fanti 1000 ad uno locho nominato Piantelo lunlano da Milan zercha miglia 6, eh’ è su la via de venir a Cassan, et la voce continua de voler venir a questa cita di Bergamo per voler divertir parte di le gente di la Signoria nostra, che sono a la impresa di Pavia. Scrive, aver posto ordine di far star preparali, sì ne la terra come per il territorio quel più numero de liomeni si poi, et in caso che fosse bisogno, spera tulli sarano paratissimi. Scrive, star oculato in man-tenir bone guardie a le ripe di Ada, oltra che ha mandato spie a la volta de’ inimici. Item, scrive che la sopradilla spia li ha referito che in Milano se diceva come il re Christianissimo veniva in Italia, e li milanesi a l’incontro hanno levato voce ch’el mar-chexe de Brandiburg vienili suo socorso con 15 milia lanzchenech.
100 Adì 18, fo il Venere Santo. La ma lina il Doxe non fo in chiesia ; vene la Signoria, vicedoxe sier .lacomo Badoer el consier, perchè etiam sier Piero Querini vicedoxe non vene. Fo li 4 oratori, Legalo, Pranza, Ferura ed Mantoa.
        Di Udene fo letere di sier Vicenzo Capello luogotenente di la Patria di Frinì, di 16. Come era ritornato uno suo explorator mandalo a intender li progressi de’ turchi, qual li ha referito haver visto, a dì 15, lui proprio li turchi tornar indriedo, et inlrar nel boSco de Postoyna con el botin grande i haveano fato; sichè esso Luogotenente iudica i non siano per venir più avanti.
         Da poi disnar, si predichò a S. Marco justa il solito per il predichador di Crosechieri fra......dì
    Uberti, veneto. Vi fu il Doxe vestito di manlo di scarlato, con li oratori, et poi fu posto Nostro Signor in sepurchio justa il solito, et dito malutin.
        Di campo, fo letere, di 15, di provedadori Oriti et Nani, date sotto Pavia, a hore ... Come era per zonzer di Franza la paga per dar a sgui-zari et a le zente francese, et che zonla e data, vo-leno dar la bataglia a Pavia etc.
        Di Caodistria, di sier Piero Mocenigo podestà et capitanio, di 16. Come li turchi, havendo depredato 24 ville, parte di la Cesarea Maestà e parte di Frangipani, cargi de bulini e mollo richi tornavano in Bossina.
101V di 29, fo il Sabato Santo. 11 Doxe fo in chie-
           (1) La carta 100 * è bianca.
I	Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXIII.
xia con li 4 oratori; et ditto l’ofìeio et messa pa-squal, fato P oio Santo, et brusato la slopa, justa il consueto.
   Di Poma, fo letere di sier Alvise Gradoni-go orator nostro, di 16. Come il Papa era per far le feste di Pasqua a Barzelona, et si havea posto nome Hadriano VI, perochè cinque ponlefìci Ha-driani sono siati, et havia scrito al Colegio di cardinali li mandasse l’anello over sigillo di Papa de amilo piscatoris, di bollar in cera li brevi papali; il quale Colegio, consultato, non ge l’havea voluto mandar per darli causa che ’1 venisse presto a Roma a tuorlo. Et havendo richiesto li mandasseno . . . galle a Barzelona a levarlo, che li cardinali preparavano due galle per mandarle contra. Item, che il signor Renzo, con li Orsini et altre zente, era aviato a la volta di Siena, et li era vicino, et volea inlrar in la dilla terra e cazar la parte che domina fuora.
   Da Corphù, fo letere di sier Agustin da Mula provedador di V armada, di 28 Marzo. Acusa aver avisi dì 22 di Lepanto, e di 23 dii Zanle di .lacomo Saguri, come pur si preparava armada a Constantinopoli, qual ussiria questo anno.
   Da Corfù, di sier Andrea Balastro conte c capitanio, e sier Francesco da cha’ Taiapiera provedador zeneral in Daìmatia. Come hanno certo aviso, turchi voleno venir a tuor Scardoiu terra dii Serenissimo re di Hongaria, mia 10 lonlan di Sibinico.
    In questa matina, l’oralor di Ferara disse in Colegio al Doxe, come havia aviso dal Duca suo eh’ el signor Renzo era stato a le man con le gente fiorentine, et haverle role, capo il signor Vitello.
   Di campo, fo letere di provedadori Griti et Nani, date soto Pavia, a dì 16, hore 2. Come le piogie state haveano dato grandissimo danno, sichè haveano disturbato a darli la bataglia, et la mina era piena di aqua.
   Gionse in questa matina verso nona a Muran in la solita soa habitation il reverendissimo Cardinal Grimani, vien di Roma, partì a dì.. ., el è venuto per la via di Pexaro con una barella armada dii duella d’Urbin. Et cussi, da poi disnar, il Serenissimo Principe suo padre andò in barcha picola a visitar soa signoria, et stele alquanto in varii ragionamenti, et obtene da lui ducati . . . milia per dar a suo ne-pote sier Marco Grimani rimase Procuralor, qual havia dato fin qui ducali 12 milia, et li manchava 8000, et era andato a Este a star do zorni, nè ancora intrato Procuralor. Hor tanto sapè far il padre col Cardinal, che l’otene da soa signoria li ditti danari, e
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