MDXXIf, SETTEMBRE. 432 vano Sua Santità (¡¡smontasse a Ligorno; ma mai non volse. Et diceva : ad llomam, ad Romam. Arivó a li 28 ad Hostia a bon bora, et li montò sopra un muleto che li mandò a donar il Cardinal Santa Croce, perochè dicto loco di llostia è di ditto Cardinal. Cenò, vene ad santo Paulo, et non vi dicho il numero di cavalchadure era con sua Santità, perchè non l’ho veduto, nè inanello dimandalo; ma penso erano poche, et questo perchè se aspectava P havesse a dismontar a santo Paulo de Calici, et era facto il ponte et preparamenti. In ditto giorno di 28, vene la nova a Roma come il Papa doveva esser la sera a san Paulo, per la qual nova li cardinali feceno congregatoli, et essendo in congregatoti, vene una teiera dii Papa, che exortava li cardinali, imo li pregava, che non velesseno venir quella sera, ma la matiua sequente; con molte allre parole. Alcuni deliberono de andar, et di 19 erano, 8 ne andorono ; el resto scrisseno al Papa, che tra quest erano li Ire deputati, che per rispetto le letere di sua Santità non volevano venir; ma che la mattili l'ariano il debito loro, et mandorono questa teiera per stufata al Papa. Mostrando di non saper la venula de questi 8, hanno voluto dimostrar el (ine, secondo fu ‘il principio. Il giorno sequenle a bona bora, andorono tulli insieme a san Paulo in cape 271* paonaze, et li si redusseno in sacrestia. Come inle-seno el Papa venir abaso, tulli se ne andorono nel clauslro, et li si fermò; li cardinali, ad uno ad uno andorono a basarli la mano el le galle; qual se la rideva ; et fece una acoglienza a lutti equale. Andorono poi in sacreslia, qual era picola e non vi possi entrare, el in vero non me ne curai per il caldo et suspeclo di la pesle ; ma inlesi come li deteno obe-dientia, et fu ditta la oratone per il Cardinal di Santa Croce come degano, ne la qual, per quanto ho inleso, pregava Suo Santilà, tra le altre cosse, che volesse exorlar li principi chrisliani ad expugnar P inimicho di Chrislo, et che volesse finir la Chiesia di san Pietro, el lenir pace in la christianilà, et proveder a li poveri cardinali, el disse molle altre cosse. Per Sua Santilà pocha risposta fu daia, et che dii lutto li compiacerla, el che lui non desiderava altro. Fu portalo poi a lo aitar granilo, et lo missero a seder sopra l’aliar, et di novo li dete obedienlia. Montorono da poi a cavallo con le cerimonie consuete et solite a far in similibus, et la polvere era tanta, che non si può dire. Da poi ch’io hebbi messo il Cardinal a cavallo, et da me altro non li bisognava, me ne veni avanti li altri meza hora per fugir la polvere. Il Papa vene con il capei cardinalescho di veluto cremesino fornilo d’ oro el di seia in capo; ma ben vestilo di biancho. A la porla di san Paulo, era falò uno archo triumphal, ma non era finito, et era di molte figure grossissime. Altro aparalo non ci fu, salvo in Roma, che per tulle le strade passava erano aparate di lapezerie, el cridavan Hadriano, Hadriano. Et vi fu assai quantità di gente, el il castello fece il debito con arlellarie, et soni. Giolito a san Pietro, se ne andò in chiesia, dicho però portalo, el li fo messo sopra lo aliar di san Pietro, dove li fu dato obedienlia, come a san Paulo. Se ne andò poi in palazo, et li cardinali a caxa, el questa festa durò da le 12 fin a le 20 hore, o poco meno. Quel Sabalo, fra le altre cosse che ’1 fece, bandì le arme talmente, che subito baroni et signori el tulli le misseno giù. Dirove di la statura el condition sua. Cerio ha bona statura et bona efigie, naso biun (?), et dicho cussi, come lo vidi, me parse veder uno frale di la Carità, el iurarei fusse slà frate. Ogni matina dice 272 mesa. Di età passa tìO anni, gaiardo, et monslra do viver assai, bon color. El per quanto dicono, homo de juditio et savio; di questo per le opere si vederà. Dice voler che tutti habbino di la torta, et credo farà come hanno falò li allri. Ha poca fameglia, imo pochissima. Di favoriti ancho non si parla. Uno ar-ziveschovo di Cosenza italiano à gran favor, cerio è homo di olà et da bene, si dice sarà Cardinal; benché si judicha non farà si facilmenle cardinali. Lo Enelifort suo comesso in Roma ha fallo datario, et è per darli lo episcopato di Toriosa. Alcuni dicono farà qualro cardinali, uno a requisitoli di lo Imperatore, uno suo nipote, terzo l’arzivescovo di Cosenza, il quarto questo suo datario; ma molli hanno opinion contraria, che non ne babbi ad far si presto : per me credo lo farà. La Domenica matina, che fu a 1’ ultimo di Agosto, fo coronalo, et in questo modo. Veneno lutti li cardinali con cape rosse, el il Papa portalo da li cubiculari ne la capela di santo Andrea in santo Pietro, el li fo dato obedienlia al solito. Da poi, li mes-seno li paramenti al solilo, el similmente il Papa si aparò per cantar messa, et andorono poi ne la ea-pella di san Pietro. Finita la messa, andorono sopra il palcbo a le schale di san Pietro, et li con molta frequenta di genie fuli messo, per il Cardinal Cor-naro, come primo diacono, lo regno in tesla al Papa, et cussi fu coronalo. Dove poi tutti andorono di sopra li cardinali, da qualro over cinque in fuora, ad pranso. Non bisogna che li cardinali si pensano a manzar in palazo, come facevano da l’hostaria di