117 MDXXII, APRILE. 118 vara, però che la rocha si leniva per Pranza, et preso il conte Filippo Torniello et uno Bruscha e altri foraussiti milanesi con occision di alcuni, e che hanno sachizalo e tuttavia sachizavano la terra. Item. scriveno che aveano, domino Zanin di Medici acordalo col re Christianissimo, per letere di eri si aspectava in Cremona, qual era ne li castelli de li Palavicini lì apresso con 200 lanze, 300 cavalli lizieri et 2000 fanti ; sichè sarà un bon socorso, ut in Ut-teris. Item, si ha che in Milano era pur carestia e devano il pan per testa a unse. Scrive il zonzer da Lodi di lo illustrissimo Governator noslro venuto di Bergamo a hore21, et a hore22 si ave tal nova, eie. Et per letere drizate a domino Evanzelista suo secretario dii Governador qui, pur di 29, par sia slà morti a la presa di Novara da 1500 persone de inimici, tra soldati et quelli di la terra. A dì do. La malina non fu letera alcuna venuta, solum lela una letera di Peschiera di sier Urban Bolani provedador di . . . con certi avisi di le cose di sopra, che par verso Trento si fazi zente. Vene l’oralor di Ferara con alcuni avisi do nove. Da poi disnar, fo Consejo di X con Zonta, et perchè sier Batista Erizo, Cao, non era venuto, fu fato uno vicecao, qual fu sier .... et vene il Dose in ditto Consejo di X, che rare volle el vien. Fu preso, che li quatro canoni di 50 mandati in campo per autorità dii Consejo, siano ben mandali. Fu fato do Soracomili con la condilion di altri di dar ducati 500 over 250 donati a la restilulion dii deposito dii 1527, sier Alvise Sañudo qu. sier Domenego. Item, sier Pelegrin Arimondo qu. sier Aurelio voi prestar ducati 500 con la restitulion da mò uno anno a la cassa dii Conseio di X, et debbi armar di primi in loco di sier Marco Bragadin qu. sier Zuan Alvixe suo barba, che è contento. Item, fo proposto che sier Piero Lion qu. sier Alvixe, qu. sier Domenego, possi andar Soracomito in loco dii 72 qu. sier Domenego suo fradello che morite, con voler prestar ducati 300 per certo tempo, e la restitulion li sia data ut in gratia. Balolà Ire volte non fu presa. Item, fo propostola grazia di sier Andrea Minio di sier Lorenzo, qual dice del 1495 sier Lorenzo suo padre rimase Sopracomito e non armò, ora lui voi andar Soracomito ultimo di tutti e prestar ducali 200 con ubligation di la restitution ut inpe-titione ; et non fu presa. Item, preseno la gratia di sier Antonio Alberto qu. sier Jacomo, rimase Savio ai ordeni, li mancha alcuni zorni haver la età di anni 30, impresta ducali 50 a la restilulion da mò cinque anni a la cassa del Consejo di X, come li altri. Di campo, fo letere di 30, liorc 3, da Bi-nasco, del proveditor Uriti e Nani. Come hanno aviso, monsignor di Lescul voleva poner presidio in Novara, et expedì di haver Vigevene e venir a unirsi, ltem, scriveno haver pagato fanti nostri numero .... per tulio il mexe di ... . Item che la deliberatici] fu tratata di andar a la impresa di Pavia, par sia stà disconsejata da molli di capitanei, si chè non si farà. Item, come hanno di Pavia che ’1 marchexe di Manloa con quelle zente è lì fevano far ponli e certe barche nel barcho, non si sà a che fine, el era ussito di Pavia con le zente ussite, nè si sa dove vogli andar. A dì 3. La matina el Serenissimo non fu in Co-legio. E noia. Si va dì suso da eri in qua a redursi il Colegio; non vene per aver tolto certa medicina, ta-men stà ben. Introe Savio ai ordeni sier Antonio Alberto per la gralia hauta di prestar ducali 50; ma sier Dome-nigo Lion li mancha alcuni zorni ad haver anni 30, è andato a Visenza da suo fratello. In questa malina, essendo stà a dì primo di questo in Quarantia criminal, poi disnar, preso di relenir sier Jacomo Badoer di sier Hironimo per aver ferito in Rialto uno Rodio taja calze questo carie-var, licei sia varilo e stagi ben, e lo menoe sier Nicolò Dolfin avogador. Il qual sier Jacomo eri de de matina si apresentò, fu posto in la preson da basso su la piaza e tolto il costituto confessò averlo ferito, ma con causa, che non voleva lassarlo intrar in cerla bolega dicendo parole bestiai. Hor questa matina si ave il Consejo in Quarantia, e menato el caso per ditto sier Nicolò Dolfin avogador, li rispose sier Zuan Antonio Venier avochalo. Poi, posto la 72* parte di proceder per li Avogadori, ave ; 33 di sì, 6 di no. Posto tre parte: una per li Avogadori che ’l sia cazudo a la leze di chi ferisse in Rialto e a San Marco : 1’ altra fu posta che ’1 sia bandito per do anni, eie.: la terza di sier Nicolò Copo consier e un vicecao che ’1 compia do mesi in preson, pagi Lire 200, videlicet 100 a li Avogadori et 100 alle Pietà e il danno al ferito, spexe, etc. Et questa fo presa. Da poi disnar, fo Pregadi per far quelli sora l’esterno et li 5 a tansar di rispelto, come fu preso. Non fu il Doxe, el leto le lelere notade di sopra, et una, zoé : Di Palermo, di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, di 8 Marzo. Come, per una bar-za venula, si ha le galìe di Barbaria erano a Biles de la Gomiera et partite de lì anderiano a Valenza. Scrive esser venute alcune nave ragusee vien di