73 MCCCCCIV, OTTOBRE. (li sier Dolfim, por ducali G2 milia, or, por consien-tia fata al principe, che dito dazio si aria incanta ducati X milia di più, et era stà dato via contra li ordeni, videlicet solum al 2.° incanto, parse al colegio de reincantarlo iterum ; e fo con gran nota di sier Lorenzo Zustignan predino, che dimostrava fosse fraude; et fo terminato, nel conseio di X, vi andasse a incantarlo do consiori di la bancha. E cussi ozi vi andò sier Andrea Minoto e sier Francesco Trun, consieri; trovono podio e non lo deteno via; e cussi ogni maiina andavano su l’incanto fino el detono via, come dirò* di sotto. E al loco suo di questo ho voluto farne memoria per esser cossa notanda. A dì fi, domenega. Fo, da poi disnar, gran conscio, et poslo, per li consieri, cxcepto sier Lorenzo di Prioli, dar a Hironimo Balifero corto oficio, atenlo li melili, ajutò al contracambio di Rimino col signor di Pexaro; et sier Zuan Beneto andò a li avogadori, dicendo è contra le leze, che vuol tal ofieij si fazino per 4.“* criminal, e darli a’ citadini nostri originarij etc. ; el cussi sier Marco Antonio Loredam, avogador, andò a la Signoria, et (o rimessa a uno altro consojo. E da saper, che, balotando uno di la zonta, fo buia una poliza in uno bosolo, qual vene in el capello di sier Andrea Venier, el consier, che ombrava le balote, qual Iota, la dete in man dii principe, e quella, mandata a li avogadori, fo data poi a li cai di X ; el sier Francesco Tiepolo, era inirato capo, in ) ‘ luogo de Francesco Foscari, el cavalier, ora amalato. Or dilla poliza diceva si provedesse a li zuogi si feva in questa Icrra; et che per ogni conira’ era caxe di zuogi, e se disfeva li orfani. Et cussi poi fo preso, nel conscio di X, publicar la parie vechia di zuogi, su le scale, con certa aditiom di pene, ut in ea etc. A dì 7. In colegio. Vene sier Marco Zorzi, venuto vicedomino di Ferara, et referì di lo cosse di Ferara, e dii varir dii ducha. Item, 1’ orator yspano fo a la Signoria ; nescio ad quid. Da poi disnar fo colegio a consultar. A dì 8. L’orator yspano fo a la Signoria, e tinnì V orator dii re di romani, dicendo aver auto lelere, come la majestà dii suo re mandava novo orator a la Signoria, videlicet domino Francesco de Monti-bus, capetanio di Pordenon, et stato alias orator qui ; et che lui poi si parteria por andar a Roma. Fo ordinato farli honor e mandarli patricij conira, tra li qual Jo, Marin Sanudo, fui deputalo, ma non vi andai, come dirò di soto. Item, vene alcuni merchadanti di le galie di Fiandra ritornano, capetanio sier Hironimo da cha’ da Pexaro quondam sier Beneto, el procuralor, qual erano a Zara. Da poi disnar fo colegio. A dì 9. Da matina, per li do consieri prediti, et governadori, fo incapta’ il dazio dii vili, e dato a sier Piero Donado, quondam sier Tolomeo, che quella moderna maona 1’ havea, videlicet sier Carlo Valier, et compagni, per ducati G2 milia 410 ; sì che solum fo cresuto ducati 410, ergo etc. Da poi disnar fo pregadi, et loto le letere, fo chiamà el conseio di X. Da mar. Non fo letere dii provedador nostro di l’armada, che mirimi est. Da Zara, di sier Hironimo Barbaro, dotor et cavalier, conte, et sier Bortolo Marin, capetanio.-De incursioni fata per turchi su quel di Tellina et, dii hongaro ; et Zuan Corvino, ducha di Corvalia, fo fiol di re Matliias, li fo a l’incontro con zente, e turchi imboscadi, adeo podio inanellò ditto ducha non fusse preso ; e cussi turchi fono bulini et menono via anime, ut diffusius legitur. Da Riva, di sier Mafio Viaro, provedador. Avisa nove di Alemania, che il re di romani havia auto vitoria conira el conte palatino, col qual gucri-zava per le cosse di Baviera, in favor dii ducila Alberto; etclie haveano roti lì bohemi, venuti in favor dii palatino, preso G00 et amazati lfiO. Item, che la dona, per la qual si fa sta guerra, nuora dii palatino, era morta : et prima era morto el marito, ergo etc. Et è da saper, che sier Francesco Capello, el cavalier, orator nostro, non è con ditto re, ma è rimasto, di bordine regio, in certo castello, et ivi si sta. Da Roma, fo lelo 9 letere. La oonclusion, da poi coloquij e tratamenti, che ’l pupa ha'via facto, el qual era ritornalo iii Roma, stato fuori zorni..., et tornò amallato, et li fo irato sangue. Item, vien uno orator dii re di romani, per impetrar la exeomuni-chalion dii papa a’ bohemi, che li vien contra. Da Napoli, di Lunardo A nseimi, consolo. Avisa, che alcuni di quelli jusdicenti yspani, venuti lì per il re-, erano morti etc. Di Spagn e, di sier Piero Pasqualigo, dotor et cavalier, orator nostro, date.... Manda alcuni avisi di letere, di Cesar Balzi, di le cosse di Colo-qut, et di Zuan Francesco Affaitado, la copia sarà qui soto. In questo pregadi, poi leto le letere, intrò el conseio di X, et demum ussito, il principe fé la rela-tione di quanto havea exposto l’orator yspano in colegio, zercha questo acordo fato tra Franza el Ma-