m MDXXII, MAGGIO. m dar do page a le zente; per il che esso Ducha era ritornalo a Milan per far provision dii danaro. Vene in collegio l’orator di Franza baron di Leze insieme con monsignor di la Morda, vien di campo, qual ave audienlia con li Cai di X, suplican-do lì 25 milia scudi. Et parlilo, consultalo il Collegio, fo terminato di darli, ma secretissime e solo altro nome che la Signoria l’impresti. Et questo si farà ozi col Conseio di X, con la Zonta. Da poi disnar aduncha fo Consejo di X con la Zonta et........ In questo zorno, sier Marco Grimani nepote dii Serenissimo fece il suo pasto in la Sala d’oro di suso a li 36 electionarii,"quando rimase Procurator, et fece recitar certe comedie, fo bellissimo pasto et 145 Di campo, fo letere date ut supra, a dì 3, bore 4 di note, dii Grifi et Nani. Come erano ut supra lutti, ma che haveano francesi hauto avisoche li danari per la paga di sguizari, quali erano zonli in Lecho, inteso etiam loro la scaramuza fata, et dubitando che non seguisseno qualche disordene, quelli li portavano i danari erano tornali in Arona con ditti danari per star securi; perii che erano parliti di campo il gran Bastardo di Savoia, qual è Gran Maestro di Franza con tre altri signori francesi et bona scorta di zente d’ arme per andar per li ditti danari, perchè li sguizari non si vogliono partir tino che non babbi la loro paga. Fo dito esser morto a Porosa Malatesla Baion qual era amalato, per farsi medechar, si dice di mal franzoso ; la qual nova vene per via de....... e non fu vera. Da Corfù, in questa matina fo Ictere di sier Andrea Martello baylo et capifanio, di 24 Aprii. Come, per avisi hauti, 1’ armata turchescha non ussirà questo anno, et ussendo sarà pocha sum-ma di vele. In questo Consejo di X fo gran mormoration che si sapeva ogni cossa secreta in sta terra, qual andava fuora etiam da li inimici. Et visto molte leze el provision fate per questo Consejo di X sopra tal materia, parse ai Cai sier Zulian Gradeni-go, sier Donà Marzello, et sier Domenego Capelo qu. sier Carlo farne una nova provision. Et primo, renovono la parte che alcun prove-dador, orator, reclor, nontio, o altri representanli la Signoria nostra possino scrìver nuove publice ad alcuno di soi, sotto gravissime pene. Item, che non possino lenir li rectori di le terfe, li corieri, cavalari o altri per mandar loro leterfe, ma subito zonte le debbano expedir sotto le pene etc. et sia scripto di novo questo a tutti. Item, che de estero alcun possi scriver a la bolla Ducal, se non quelli di la Canzellaria, sotto pena al bolador. Item, che ’1 bolador non metti lelere particular in le pu-bliche. Preeterea, che non si possi più lezer lelere in palazo dii Serenissimo senza do di Colegio, come voi la parte, et presente o fiol o nepole dii Serenissimo, che vengi in Pregadi. Item, in Collegio il nodaro deputato a lezer non possi, sotto pena di privation di la canzelaria, comenzar a lezer alcuna lelera pertinente a cosse di Stato, se prima non si volli indrio almen per Ire volte et vedi 145* se fusse alcun in Collegio che star non possi, quali siano mandali fuora, el etiam avanti si comenzi a lezer sia dato sacramento ogni matina e poi disnar quando si redurà Collegio di lenir secreto la con-tinentia di le dille lelere. Item, che in Collegio slar non possi alcun si non li deputati per le leze; el che quelli di Collegio debano andar vestiti di color con bechi di seda o di scarlato come voi la leze solo pena eie., el il Vicedoxe andar debbi vestido di scadalo a Gran Conseio. Item, che quando sarà fato de bareta ad algun di Consieri, Avogadori o Cai dii Consejo di X, o hessendo sentati overo in piedi, o andando, ut in parte, nè etiam loro non pos-seno cavarsi la sua bareta per coresponder al alcun et sia di che grado e condilion si voglia. Item, che questa parte sia leda da malina in Collegio, et una volta ogni mexe e la execulion sia comessa a li Cai dii Consejo di X ; la copia di la qual, polendo averla, sarà notada qui solo. Noto. Dita parte fu posta a requisition di sier Daniel Trivixan qu. sier Andrea provedador di Co-mun, qual ogni malina era in Colegio, udiva le ¡etere, veniva zoso et diceva quello era di novo, veniva mandalo fuora, ma lui non ubediva. Sumario di lelere di sier Marco Minio ducha 146 di Candia, date a dì 9 Aprii, drizate a sier Francesco Minio suo fratello, ricevute a dì 3 Maso 1522. Scrisse a dì 6. llora per questo gripo scrive co- ** me va scorendo. Ogni zorno ense di caxa, ma risanarsi non si poi. El come hanno per lelere del Viceconsolo nostro} di Rodi di 23 Marzo, a le quale non prestano fede, perchè scrive senza fondamento, dice che era ritornato il nuntio dii Gran Maestro di Rhodi da Conslantinopoli, el con lui era