617 MDSXIH, FEBBRAJ0. 618 A dì 15, fo Domenega di carlevar. Nulla fu da conio. Si ave dii zonzer a Vizenza di do oratori di l’archiducba di Auslria, vieneno a la Signoria nostra, et fo deputa li zentilhomeni andarli conlra. Preparato la casa nuova conzada per la Signoria nostra a San Zorzi inazor, qual è bon e optimo alzamento. Di Roma, fo lettere di V orator nostro di 12, in risposta di quelle scripteli con il Senato. Scrive come andò dal Papa, et diloli quanto li era sta commesso, Soa Santità disse tornasse la malina e li risponderla. El disse messa. Hor il zorno drio esso Orator andoe; el qual Pontefice li rispose si-come dirò di sotto. Et eri havia fatto concistorio et aldito li oratori di F archiducha di Austria, quali deteno obedientia a Soa Santità. Eravi etimn F orator nostro. Item, il Papa haveano electi tre cardinali, uno per ordine, Volterà, Colona et Cornelio a tratar le cose pertinenti a la pace di principi cbrisliani, per poter atender coritra il tu re ho. In questo zorno, a Mestre, dove è podestà e ca-pilanio sier Zuan Francesco Mozenigo qu. sier Lu-nardo, fu fato una bella festa, e la sera una comedia in palazo, molto degna. Vi andò assà zentilhomeni nostri e altri a vederla. Vi fu li do oratori di Austria vien a la Signoria nostra, capitali li. 376 * Di Padoa, di sier Piero Morsello podestà, c sier Francesco Donado el cavalier, di ozi. Dii zonzer lì li do oratori cesarei, et doman sarano qui. A dì 16. La matina, fo terminato li tre deputati vailino da F Adorno per tratar quello hanno principialo. Da poi disnar, fo Collegio di Savii ad consu-lendmn. A dì 17. La matina, Marti di carlevar, gionse li do oratori di F archiducha di Auslria con persone .... Li andò contro alcuni zentilhomeni. Ari-vò a San Zorzi mazor in la casa di san Marco, et Zuoba andarano a la Signoria. Di Roma, le letere, di 12. Dicono, come ho scritto di sopra, che FOrator tornato dal Papa,'Soa Santità li disse : Domine oralor, se nui esislessemo (retenessemo) che il re di Franza concludendo la pace universal volesse aquiescer di la ducea di Milan, concludesemo avanti lo acordo vostro con F Impe-rador, ma non se persuademo el vogli laser fin non siegue il vostro acordo, e diria sempre non voler inlrar in la paxe universal. Sichè intendete mis-sier domine Dio vi consigli il meglio; havete prudentissimi homini al governo di quella Repuqlica ; ma alenderò mi a concluder la paxe universal, qual non poria sequir se vili non fussi d’acordo con l’Imperador; con altre parole, ut in litteris. Di Anglia, dii Surian orator, di 13 Zener, date a Londra. Come esso Oralor era quasi varilo, e che de le nostre galle non è restali li galioli, per esser tulli partili et...... Di Franza, da Paris, di V Orator nostro, di 28 dii passato. Colloquii auti col Re e con la Raina. Zanze, nulla da conto. Da Zenoa, in merchadanti, fono lettere. Accusano haver da Syo, come il Signor turcho intró in Rodi a dì 24 Decembrio, la viglia de Nadal, e fece far proclame, che tuWi quelli volesseno andar via polesseno andar con loro robe, et quelli voles-seno restar et habitar in Rodi e su F isola, lo potes-seno far che li feva liberi et exenti per anni 10 da ogni gabella. È da saper. In lo oficio di h» Taola di F inlrada è slà trovato in una cassa una pigliata con fuogo artifìciado dentro, unde fu posto guardie lì, in Terranova et a F arsenal. Da poi disnar, per esser Marti di carlevar, nulla fo. Li Savii alcuni se reduseno, nè altro lo di novo. A di 18, primo dì di quaresima. La matina fo principiò il caso di sier Piero Lion qu. sier Alvise, qu. sier Jacomo, che si apresentò per l’insulto fato a Jacomina meretrice etc. Parlò si'er Dnnà da Leze avogador; ina è da saper, el dito Marti de carlevar si stravestite et ferite sier......Pasqualigo qu. sier Francesco, per il che F Avogador intfò su questa altra cossa e suspese il continuar a menarlo. Vene in Collegio F orator di Franza e siete lon-gamente. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria per cose di l’arsenal; terminò meter in ordine 70 galìe. Vi fu li Provedadori sora l’arsenal. A dì 19. La matina, nulla fo da conto. Di Franza, di primo et 4, di V orator nostro, da Paris. Come il Re preparava esercito per andar in Pichardia ; si che de Italia non se ne parlava per hora. Da poi disnar, fo Pregadi, non fo il Principe. Fo letto assà lettere. Fu posto, per i Consieri, Cai di XL, escepto sier Jacomo Condolmer e sier Hironimo Moro savii dii Consejo e di terra ferma e sier Francesco Valier e sier Hironimo Justinian procurato!1, provedadori sora i danari e debitori di la Signoria nostra, non era sier Jacomo Soranzo procurator, terzo colega, el qual andò a la villa, una parie molto longa e Ieri-