133 MDXXII, APRILE. 134 Da poi disnar, fo Gran Consejo, vicedoxe sier Piero Querini. Fu posto, per li Consieri dar licenzia a sier Ja-como Dolfin podestà di Lonigo di venir in questa terra per zorni 15; et fu presa, 704, 80, 17. Fu posto, per li ditti, dar licentia a sier Marco Querini podestà di Pyran, poter venir in questa terra per zorni 15 a curar la sua egritudine. Et fu presa. Fu fato 9 voxe, tutte passoe, tra le qual de la Zonta in luogo di sier Francesco Corner el cavalier è intrado Proeurator di san Marco, el fu tolto sier Jacomo Corner fo luogotenente in la Patria di Friul suo fradello, stato di la Zonta, et non passoe, e rimase, che passò di . .. balote, sier Sebastian Bernardo fo governador de l’inlrade per danari, qu. sier Hironimo. Di campo, di Binasco, vene letere dii Grifi et Nani, di 3, Ixore 3. Come si havia auto la rocha di Vegevene a pali, salvo li soldati erano dentro e li banditi e foraussiti milanesi a descrition di francesi; e che li sguizari stati a l’impresa preditta e quella di Novara e altri soldati, erano venuti in campo mol- lo richi e pieni di roba. Item, che le zenle erano in Mila», quel zorno ussiteno fuora col signor Prospero, et sguizari e francesi gaiardamente li andorono a l’incontro, sichè li feno recular in Milano. Fu posto, etiam in questo Consejo dar licenlia a sier Hironimo Bragadin podestà e capilanio a Sazi!, di venir in questa terra per zorni 15. 952, 84, 5. 81 ‘ Di sier Gasparo Contarmi orator presso la Cesarea Maestà, fo letere, venute per via di ..., date a Breselle, a dì 13 fino a dì 24 Marzo, in zifra parte. Il sumario dirò di solo. Di Anglia, dii Sarian orator nostro, date a Londra, a dì 10 Marzo, et di sier Vicenso di Prioli capitario di le galìe di Fiandra, date in Antonci, a dì 17 Marzo. La conclusione è, come, zercha la liberation di la galia fo ritenuta in Bi-schaja, parlando l’Orator nostro con il reverendissimo Eboracense, li disse che ’1 non voleva far letere per la sua liberation, perchè li era slà imposto silen-lio, più non parlasse di questo, dicendo non bisogna la Signoria mandi più galìe a questo viazo, perchè le vien sì povere, che di qui non si avadagna nulla, come si feva una volta; con altre parole. Item, si dolse di la Signoria che deva favor al re di Pranza a mantenir la guerra contra la Cesarea Maestà ; el altre parole. Al che lui Orator nostro rispose ju-stificando le parte nostre. Item, per quelle di sier Gasparo Contarmi, par il Re non babbi ancora auto le nostre scritoli per Pregadi. Item, il Re, inteso la morie dii Viceré di Napoli, havia creado Viceré uno fiandrese, eli’è monsignor di.....Item, scrive colo- quii auli col Gran Canzelier reverendo episcopo di Palenza et la Cesarea Maestà, ut in litteris, qual è mollo sdegnato conira la Signoria dicendo ha inteso quella aver dato danari a francesi e si questo non era, essi andavano fuora de Italia; et che si aricorderà, et che la Signoria doveva mantenir le trie-ve, le qual non è observate dal cauto nostro e che le compierà presto. Item, che alcuni li havia fato intender la Signoria nostra aver mosso il Turco conira il regno di Hongaria, aciò, per esser cugnado di Soa Maestà, li convegni mandar zente in njuto; con altre parole, sichè è molto sdegnalo. Al che lui Orator zerchò justitìcar le raxon nostre con parole, ut in litteris. Item, Soa Maestà si parte, fato Pasqua, et va in Spagna, et anderà prima in Ingaltera per strenzersi ben con quella Maestà, et poi per far guera a Franza per quelle bande di Fonterabia etc. Item, lassa in Fiandra al governo suo fratello illustrissimo don Ferante, el qual etiam à auto il governo di Maran et Gradiscila qual fu dato al conte Cristoforo Frangipani. Di campo, da Binasco, vidi letere di 3, hore 82 una, di Pasqualin secretarlo dii Governador nostro, drizata a missier Evangelista..... Come in quella matina alcuni cavali lizieri de nostri erano corsi tino su le porte di Pavia, e ritornati con gran guadagno di belli cavalli. Etiam si ha auto nova questa malina, la rocha di Vigevene aversi resa salvo I’ aver e le persone, dove erano dentro 50 sguizari dii Cardinal Sedunense, che era sua, et 30 fanti italiani. Le zente, zoè sguizari e fanti, stati a P impresa di Novara, è ritornali in campo con gran bulini dii sacho fato. Le zente d’argie vien driedo, et il conte Alberigo Belzojoso. Hozi i nimici sono ussiti di Milano a mezo milio, et come si dice 300 homini d’arme et 2000 fanti sono venuti più inanzi di altri, e a l’incontro li sguizari e franzesi deteno a Parme e li andono a P impeto e li feno recular in la terra. Diti inimici coreno driedo a li socomani fino al campo e si fa dar a P arme. Diman si aspeta zonzi in campo Zanin di Medici con le zenle mena con lui e il conte Hugo di Pepoli ; etiam il conte Mercurio Bua si aspeta con la sua compagnia e li fanti novi ha fato la Illustrissima Signoria. Da Lodi, vidi letere di 2 di uno domino Bassan, di..., drizate al dito domino Evangelista. Come li lodesani foraussiti erano in Novara sono sta tajà a pezi lutti, excepto uno reto (sic) di Cristofolo Favazo qual è fallo preson et datoli taja