2G9 MDXXII, MAGGIO. 270 E da poi, inleso questo, quelli di Rimano e di Faenza mandono fuora i loro governadori a nome di la Ghiesia, dicendo volersi governar loro. Tamen siar sotto la Chiesia. 174 Adì 28, la malina, fo letere dii proveda-dor Grifi, date a Varola Gisa, a dì 27. Come el signor Prospero era passato con le gente per far spale a le gente dii marchese di Peschara che andoe per far voltar Zenoa, et par il ducha di Milan era venuto a Pavia, nè de lì era parlilo. Itevi, si dice a Napoli esser gionti 12 gaiioni con zenle di Spagna, venuti per andar per mar verso Zenoa. Da Crema, di la morte di Piero di Longena con-dutier nostro di homeni d’arme 50, qual fu ferito a li zorni passati da inimici, nè ha potuto varir; si-chè è morto. Da poi disnar, per esser la vizili» di la Sensa, fo grandissima pioza e vento,-et per esser il perdon in chiesia di san Marco, che papa Alexandro 111 dete perpetuo quando el fu in questa terra, el Doxe con le cerimonie per di solo via andò a vespero in chiesia con li oratori, videlicet Papa, Legalo, zoè lo episcopo di Paola eh’ è Legato dii Colegio di cardinali, lmperador, Pranza et Manloa, perchè quel di Ferara à auto licentia dal suo Ducha, è andato per 8 zorni a Ferara per sue facende, ma più presto per non trovarsi qui al tempo di la Sensa, che vien molli fera-resi, etc. Non vene monsignor di Memoransi per non ha ver luogo, et però non fo invidato. Item, li 6 oratori di Bergamo, quali ebbono luogo di sora di dolori, immediate drio li Cai di X. El Doxe era vestito d’oro ; portò la spada sier Michiel Barba-rigo va Capitanio di le galle di Baruto, vestito di veludo cremexin; fo suo compagno sier Antonio Ju-stinian qu. sier Antonio vestito damaschili cremixin, et altri invidali al pranzo, zoè di oflìcii, come in ultima zà alcuni anni soleva invidar il Serenissimo Principe Loredan defonclo. Gionse da Ragusi ozi, venuto con uno brigan-lin da Ragusi mancha è zorni 7, et di Andernopoli parli a dì 11 Aprii, sier Zacaria Trivixan qu. sier Nicolò, qu. sier Thoinà procuralor, slato merdia-danle a Conslantinopoli, andò poco e con una nave. Referisse, come essendo in Pera vene a Con-stantinopuli e ave modo di farsi rampegar su li muri di l’Arsenal, dove ha vislo propriis oculis e numerale galie 150 conze e lavorale, che altro non li inanellava che bufarle in aqua, et assaissime palandarief et che altre 200 galle levavase a furia in ditto Arsenal, che doveauo esser in ordine di brieve. Item, che il Signor havia mandato a far comandamento a trenta mìlia homeni da remo per il suo paese, quali dovesseno venir a montar sopra l’armada, videlicet axapi. Bona parte di quelli ne erano zonti, e tutto lo exercito da terra era in ordine; sichè al lutto questo anno si lien voy luor impresa. Unde, reduto il Colegio di Savii, lo mandono a chiamar, et lo hanno examinalo e tenuto più di meza bora, el fato deponer quanto dice et ha referilo. Gionse in questa sera sier Hironimo da cha’ da Pexaro venuto Provedilor zeneral di terra ferma, stalo sto tempo a Brexa. In questi giorni veneno in questa terra C zen-tilhomeni merehadanli di le galìe di Barbaria, cli’è i in Hislria in tre lochi separali, et stanno bene grafia Bei. E il Provedador sora la Sanità sier Zacaria Valaresso zonse lì con gran fortuna e scorse fino in porlo dì Magnavacha, e passala la fortuna, passò in Hislria. Hor dilli zenthilomeni in una barella venuti con alcuni altri di le galìe, fono per ordine di la Signoria mandati a Lazareto nuovo e ivi siano : Sier Andrea Dolfìn di sier Zuane, qu. sier Daniel. Sier Anzolo Alberto, qu. sier Jacomo, di sier Marin. Sier Hironimo Contarmi di sier Marco Antonio, qu. sier Alvixe. Sier Antonio Barbarigo qu. sier Gabriel, qu. sier Antonio. Sier.......Zustignan di sier Nicolò, qu. sier Bernardo. Sier Zuan Morexini qu. sier Antonio, qu. sier Gaudenzio. Sier Antonio Zulian scrivan di una galla. Item, hessendo da poi venuta una altra barca con homeni di dite galìe, li homeni fono mandati a Lazareto vechio, et la bareba con tulle le robe e vini fo brusata in Canal graudo per ordine di Provedilori sora la Sanità e dii Colegio. In questa malina, per la Signoria, fu termina a bosoli e balote che sier Vicenzo Belegno, rimase Podestà a Cologna, possi slar XL lino el vadi via, atento Cologna è dii sestier di Ossoduro e non soltosazi a la parte ultimatim presa. 4, 2. A dì 29, Zuoba, fo il zorno di la Sensa. Acquic- 175 lato il tempo di eri, il Serenissimo volse andar in Bucintoro a sposar il mar, secondo il consueto, con le cerimonie. Tamen porta la man infiala, videlicet la destra è sgionfa apichata con la cendalina a la vesta; sichè non sia bene. Havea vesta di pano d’oro fodrà di varo, con il manto d’oro et il bavaro di