551 MCCCCCVI), FEBBRAIO. Borluzi dii Canal, t'o al fontego di tedeschi, sier Zuan Soranzo, fo a la justioia nuova, sier Antonio di Mezo, fo exator a le cazude, sier Piero da Canal, fo camerlengo a Vizenza;et. populari, Domenego di Martini, scrivali sora i lavorieri a Padoa, Zuan Jacomo Roseta, a la taola di l’intrada, scrivan, Re-nier Venier, exator di le daje a Padoa, Francesco Ruzier, pesador a la tavola di l’intrada, et altri. A dì 22. Fo conseio di X, con zonta di colegio et altri. E la matina li consieri veneno a Rialto a incantar le galie di Barbaria, et non Irovono patron. A dì 23. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere, videlicet: Da Traù, di sin Bernardin Coniarmi, conte. Zerta incursion di turchi nel conta’, mena via poche anime, el perhò si provedi a mandar slra-tioli in Dalmatia; et la exeeution di la parte di minar Castel Zoilo etc., per il qual eflecto sono venuti qui oratori di quella communità; comessi ai savij. Di Faenza, di V orator, date a San Rizar-do. Dii zonzer lì dii re, qual vien versso Lion, per venir poi a Milan; et sua fìa, madama Claudia, qual si havia rcsentito, era migliorata; la raina era lì, etiam venuto il zenero, monsignor di Anguleme; era etiam il Cardinal Roan etc., secretiora. Da Milani, dii secretario. Di quel Simon Rigon, qual si ha levato dal re, el non li voi dar ubidienti;! dii suo castello versso Como, chiamato ........., et ha levato le insegne di l’impera- dor, è propinquo a Belinzona ; il re vi manda zente a quella impresa, ha sento a missier Zuan Jacomo Triulzi vi vadi, el qual à mandi suo liol avanti. Item, le cose di Zenoa è in gran disturbo. Da Bologna, dii’orator nostro, tre letere. Come il papa, a dì..., hore..., messe la prima piera a fondar il castello, et ha ordinalo si compia; et è conzà la cossa con quelli dii governo; el rimati legato il Cardinal San Vidal. Item, che a dì 22, luni, bore 14, abuie dai astrologi, soa beatitudine era parlila di Bologna per andar a Ymola, li altri cardinali partiti; lassa certa zente d’ arme ini Bologna, nt in litteris. 257 Item, che domenega soa beatitudine fo in ca-pella, et dolorò de sua mano sier Hironimo Polani, fo di sier Jacomo, palricio nostro, qual havia studiato a Padoa, et disputò in San Petronio, dove era... cardinali, alcune conclusion, numero 400; et si portò excelenlissimamente, con gran laude etc. Poi fece al papa una oratione, breve, molto laudata da ogniuno. Nota, il papa parlò al Cardinal Grimani, credeva la illustrissima Signoria sarà contento passiamo su quel di Faenza; rispose il Cardinal: Beatissime pater, non solum passar, ma in le terre, e far ogni demo-stration di honor a la santità vostra. Et li cardinali francesi, et orator, pregò il papa non si partisse cussi presto, ma aspectasse il re, qual sarà per Pasqua a Milan, et si voi venir lì a Bologna abocharsi con soa santità. Disse il papa : C’ è altri lochi di abocharsi, omnino voglio partirmi, et esser per la domenega di le Palme a Roma. Noto, fo decreto, nel senato, che sier D imenego Pixani, el cavalier, orator nostro, vengi col papa fino fuora el dominio nostro, zoè che a Rimano rimagni et nonsiegui più oltra, perchè sier Zuan Badoer, cavalier, orator nostro, andari lì, et con quelli cavalli medemi andari a la sua legatione, et il Pixani t< irneri. Fu posto certe taie etc. di ofieiali di Treviso feriti ; et alia secretiora. Noto, ozi fo sepulto a San Zane Polo Zentil Ce-lin, optimo pytor, qual alias fo mandato al padre di questo signor turco, dii qual ebbe la militia ; sì che, per esser famoso, ne ho fato qui memoria. Havia anni... ; è restato il fratello, Zuan Belim, eh’è più excelente pitor de Italia. Etiam in questi mexi morse a Mantoa Andrea Mantegna. Fu posto etiam in queslo pregadi uno quarto di lansa, a pagar termine 8 marzo, posendo scontiti* con quello 3.° dieno rehaver.....; et li danari siano per lo armar et l’ arsenal, non perhò per le seti-nume. Et questo 4.° fu posto per il serenissimo e lutto il colegio; fu preso. Fu posto, per sier Lunardo Grimani, consier, che de ccetero, per anni 5, non si possi più donar galie veeliie ad alcun monasterio, nè etiam li consieri possino meter parte di questo in gran consejo, sub pcena etc. ; et sia posta dita parte in gran conseio ; fu presa. La quale ave 25 di non sincere, 390 di no, 568 di sì ; presa. Fu posto, per li savij dii consejo et terra ferma, dar il possesso di la Bivilaqua a pre’ Bortolo, atento per sententia di l’abate di Borgognoni è stà co-gnosuto aver raxon contra domino Santo Barbarigo, fo fiol naturai di sier Piero Francesco, fodil serenissimo, per la qual cossa è scomunichi parie dii veronese. Contradise sier Piero Duodo, savio dii consejo; rispose sier Antonio Loredan, el cavalier, savio dii consejo, poi sier Jacomo Trivixan, è di pregadi. Et fo mandà la parte, et ballota do volte, non fu preso darli il possesso. A dì 24, fo San Mathio. Fo gran consejo. Et 257 * posta, per li consieri, la parte, presa im pregadi,