MDXXII, GIUGNO. 310 zono li 4 zentilhomeui retenuli per il caso di 1’ asal- lo fu falò a sier Zuan Francesco Gradenigo signor di note di Santa Croxe, et presodi procieder contra; tutti qualro fo poi condanadi : Che sier Zuan Francesco Manolesso qu. sier Lorenzo sia bandizà di tulli i officii c beneficii e Con-segii per anni tre : Che sier Nicolò Grili, di sier Homobon, sia bandizà per anni do, ut supra: Che sier Francesco Trevisan, di sier Zuane, sia bandizà per anni do, ut supra; Che sier Andrea Nani, qu. sier Hironirao, sia bandizà per anno uno, ut supra ; nè fo messo che dille condanason sia publichate in Gran Consejo. 198* È da saper. Come nel dito Consejo di X è slà mormorato assai et parlalo, che sier Valerio Mar-zello, fo savio di terra ferma, qu. sier Jacomo Antonio el cavalier, patron di la casa dove habilava l’o-rator dii Turcho da cha’ Corner a San Samuel, fato amicilia con dito oralor, li bavia dato uno desegno di la Dalmalia et Histria; cossa che a tutto il Collegio à dispiacesto molto, et pocho à manchato non sia slà processo conira di lui. A dì 17. La matina fo letere dii Grili che ’1 socorso vieti, et per uno explorator di Crema, erano zà zonli a Susa 5000 lanzinech, et verano grisoni, et che vien 8000 sguizari, et monsignor di Obignì era a Verzeli a far venir il resto di le zente. 11 Gover-nador nostro signor Thodaro Triulzi scrive in conformità, si niellino in bordine le nostre zente. Fo mandalo in campo altri ducati 3000 di danari dii procurator Pasqualigo, et il resto voleno mandar in Candia per armar. Da poi disnar fo Pregadi. Fo il Doxe. Fo scrito d’acordo una lelera in logaltera iustificaloria eie. Fu presa : et che quella Maestà si lassi intender che partido ne faria la Cesarea Maestà, volendo nui acostarsi a quella e lassar Franza. Fu posto per i Savii tutti, exceplo sier Francesco Contarmi savio a terra ferma, scriver una letera al Badoer orator nostro apresso il Christianissimo re, qual è a Lion, con mandarli la copia di le lelere di Anglia et coloquii di quel He con li nostri oratori, acciò comunichi a la Chrislianissima Maeslà; con altre parole, ut in litteris. Et parlò primo sier Francesco Contarmi preditto, non si dovesse mandar letere, perchè le letere de P lmperador morto che fu mandate in Franza fo causa di far la liga di Cambrai, et però non sente di mandarle. Parlò ben et messe de indusiar. Li rispose sier Lunardo Mocenigo savio dii Consejo, era in selimana. Poi parlò sier Mafio Lion fo avogador, mostrando tal letere non si dia mandar, eh’ è un venir immediate a la guerra con P lmperador e col re d’Ingalterra. Li rispose sier Donà da Lrze savio a terra ferma. Andò le parte; ma sier Mariti Zorzi el dolor, Consier, inlrò in la parie di la indusia, et fo 84 di scriver, 118 di P indusia; e questa fu presa. Fu posto, per li Consieri, atento sier Almorò di Prioli, qu. sier Bernardo, pretende esser creditor dii colimo di Damascho di certa quantità di danari, che la materia sia comessa a li XX Savii in Rialto, intervenendo li Provedadori sora il colimo, ut in parte. Ave : 129, 14, 2. A dì 18. La matina, fo letere diiprovedador 199 Oriti, da Chiari, di 16. Come il soccorso di francesi è zonli fanti 6000 el 300 lanze a Susa e il resto di le zente vien drio ; ma di sguizari non si dice altro. È nominato che ’I vegni monsignor di Obignì, Ruberto di la Marchia il gran Diavolo, et monsignor di San Michiel e altri capi. 11 qual provedador Grili era andato a Brexa per certe facende, poi rc-lorneria lì a Chiari dove è le zente nostre, e li daria danari. Da mar niuna nova era, unde si slava suspesi e non sì continuava lo armar. In questi zorni zonse in questa terra certo romito di nation lìandrese, di età d’anni... nome .....con do allri in sua compagnia. Ha una lengua divina, et portò letere di sier Gasparo Contarmi o-rator nostro, di 28 Aprii, a la Signoria in soa reco-mandalione, e la Cesarea Maestà lo ricomanda, voi andar iti Hierusalem. Etiam portò letere a pre’ Balista Egnalio homo doctissimo, leze publice in Immanità, el a fra Lodovico di Cliioza di P hordine di san Francesco observanle in sua recomandatione. Et cussi la Signoria ordinò aizzasse a San Francesco di la Vigna. Il qual è stalo in Colegio, et parlalo al Principe persuadendo queslo Slado a inlerponersi a far paxe Ira la Cesarea e Calholica Maestà et il re Christianissimo acciò si possi atender conira il turcho, che voi la ruma de cristiani; con altre parole. Al qual il Doxe li usò grate parole, dicendo per nui non mancha, e laudarlo dii suo boti voler di voler veder paxe fra li signori cristiani. Queslo romito va vestito di P habilo quasi di frali di San Sebastian, di color.......con......... Etiam la letera scrive il prefato oralor Contarmi a P Egnatio è qui solo, acciò tutto se veda. Ma per esser poco numero di pelegrini per andar in Hierusalem, zercha 40 in tutto è venuti e non più,