289 cinar con i lochi di la Signoria noslra : però non si dubiti di alcuna cosa. A dì IO. Fo Irato il palio di schiopeto a Lio, justa il consueto. Da Lion, fo teiere di sier Zuan Badoer do-tor et cavalier, orator nostro, dì primo di l’instante. Come in efiecto il socorso manda il Re in Italia è mollo grande e là ogni suo forzo per invalidino. Fo dito, sier Vetor Grimani qu. sier Hironimo, dii Serenissimo, fratello di sier Marco el Procurator, el qual sier Marco è andato a Este con suo fratello patriarci« di Aquileia per star alcuni zorni a piacer de lì, hor questo sier Vetor etiarn lui voi farsi luor Procurator o prestar ducali 12 milia. Et butate le tessere, vien per prima Procurator de Ultra, dove è suo suocero sier Hironimo Justinian procurator, e per la parte non si caza, e s’il Doxe lo diceva meza hora avanti, hozi era a Consejo. Da Verona, di sier Bernardo Marzello podestà e sier Francesco da cha’ da Pexaro capitanía, di 9. Come era zonto de lì uno nontio dii signor Renzo di Zere, vien di Lion, partì a dì 2, e portò una letera di credenza di 1’ Orator nostro e uno pacheto di letere drízate a la Signoria dii dito Orator, et li disse come certissimo il Christrianissi-mo re mandava gran zelile in Italia; et andava con la provision di far 7000 làuti per il signor Renzo, pagati per dila Maestà; et ch’el Re fa conto di aver 40 milia fanti, 2000 lanze e una bona banda de ar-tellarie, e havia mandalo il Bastardo di Savoja in (erra di sguizari, et sperava di averne bona summa; con altre parole, qual l’Orator scrive in conformità, e che li fanli erano zà aviati ; con altri avisi, ma non si vede effeclo alcun. 185 Di Duteigno, di sier Alexandro 'Premarin baylo e capitanio, dì 27 dii passato. Come, per uno turcho da conto venuto per fabrichar Alexio, ha inteso aver dito I’ armata dii Signor ussiria di Slreto; tamen, da uno suo intrinzicho, che per questo anno non ussiria cosa da conto, ma atendería a le cosse di terra contra il re di Ilongaria. Vene in Colegio uno orator dii re di Hongaria, qual era homo dii reverendissimo cardinal Slrigo-niense, partì sto Fevrer di Buda, va a Roma, porta letere dii Re per unir certe chiesie etc. Portò letere di P Orio orator nostro, che il Re li ha dillo lo ricomanda a la Signoria, che scriva a P Orator nostro in corte li dagi favor apresso il Papa a obtenir il suo effecto; el cussi per il Principe li fo promesso di far le letere. / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXIII. 290 Nolo. Monsignor di Memoransi, che fo qui, parti a dì.. . di questo, ben salisfalo e honorato da la Signoria noslra. Andò a veder le fabriche di Tre-vixo; demum andoe a Fcrara con letere credential dii Re, qual lo fa suo capitanio in Italia e viceloco-lenenle e darli 100 lanze di conduta, e altre obla-tion; el qual zonlo a Ferara, quel Ducha li fece grandissimo lionor. Quello li babbi risposto non se intende; ma si tien vadi inlertenendo fin si sappi se vien quel gran socorso di Franza che si dice; el dia ritornar poi in questa terra. Di Crema, fo letere di sier Andrea Foscolo podestà et capitanio, di. .. Come il Duca e signor Prospero si aspelavano a Milan con il gran sacho falò a Zenoa ; adeo li Adorni hanno auto più danno che li Fregosi, et fino il Monte di San Zorzi è sta sachizato. E par voglino star con le zelile tra Texin et Ada, et lì aspetar francesi, et esser a le man con loro. È da saper. Domenega, eri el ozi ai Frari menori predichoe uno fralonzello di anni 12, nominato fra Gabriel di Fiorenza, con tanta gratia, che havea numero grandissimo a la sua predicha, et predicha con tanta gratia che nihìl supra. Va a Padoa a predichar il zorno dii Santo, poi ritornerà in questa terra. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum. Le galìe tulle è partide : lino sier Stefano Tri-vixan va armarsi compidamente a Veja ; et sier Nicolò Bondimier parie doman. A dì 11. La matina fo letere di Roma di 185* l’Orator nostro, di 3, 4, 6, 7. Come de lì erano slà morti in do zorni 25 persone, nè si feva provi-sione. Tulio era sottosopra, et haveano hauto la nova di Zeuoa ^dil sacho fato, di la qual domino Zuan Hemanuel orator cesareo si doleva, havendo piuloslo voluto li fosse slà dato uno taion di ducali 200 milia, che saria sta boti a dar a le zenle, che far a questo modo. Et come era seguito la morie de uno fiol dii Cardinal....., qual era signor di alcuni caslelli. El che Colonesi et Orsini erano su le arme et voleano Ira loro far movesla; ma li Cardinali prescidenti si haveano posli di mezo a non voler seguiseno tagliala fra loro. 1 quali pareva fosseno aquiclati, el de dilli castelli voleano star a la deliberatoli dii Colegio di cardinali. Dii Papa nulla hanno; si tien non si vorà parlir di Spagna se prima non si abocha con P lmperador. Et par sia letere di Fiandra in l’ orator cesareo, di 27 Mazo, da Bruseles. Come la Cesarea Maestà a di 26 a Cales se imbarcò per passar 19 MDXXir, GIUGNO.