535 MDXXII, DíCEtfBRE. 536 liavcva mandalo ¡I Signor turcho in Negroponle per monilion, le qual portono due bombarde grosse et polvere, et che 'I Signor lurclio ha ve va dicto, che per Venere che vien, che fo a di 24, voleva dar un’ altra bataglia a la terra, et far tutto el suo forzo de havcrla, et non li succedendo ad vota, voleva partirsi al tutto si con lo exercito, come con i l’armata. El ditto syoto disse che nel suo partir zonscno tre nave in Rhodi in soccorso, Et queste cosse si afronta con li altri avisi che hanno missier Zuan Francesco Juslinian, qual dice che a Palermo si metevano in onfine quatro grosissime carachie • per questo effecto. Havemo anchura adviso da quelli di Sanlurini, haver visto passar in questo tempo a presso la insula tre nave grossissime, qual tendevano in levante. E a di ultimo ditto, zonse el bregantin spazato per noi a Palamosa, per cl qual havemo lettere da quel Calogero drízate al signorile Nichsia. Come Veliere passalo, che fu a di 24 dii presente, cl Signor turcho dete un’altra bataglia crudelissima più di tutte le altre passate, et coti mortalità grande di l’ùna et l’altra parte, et che pur furono rebatuti qnelli di fora al solito. Scrive anchora el ditto ca-logiero, come el xé morbo grandissimo nel campo turchescho, et dico che nel dar de questa ultima bataglia l’armata turchescha si presentò con grandissimo impeto al porto ad uno locho dicto la Torre Lemnia (?), la qual fo rebatuta, et malmenata per quelli di la terra. Havemo per diete lettere anchora, come si diceva nel campo che ’I Signor turcho era per levarse de l’impresa per veder la cosa disperata; ma che ussilo uno albanese fuori di la terra, et apresentatosi al Signor, li fece intender come la terra era fortissima excepto da una parte. Copia eli una lettera di Candia, di sier Zuan Bragadin di sier Zuan Francesco, data o dì 3 Novembrio 1522, drizata e sier Za-eharia Trivixan so cugnado. Come, per due galle zonte beri da Nichsia si ha, per lettere da Palamesa, come a li 17 dii passato il Turcho dete una bataglia a Rhodi, dove non li potè far nulla. El qual se haveva deliberato de partirse. Ne la qual bataglia fu preso per uno albanese, che era in Rhodi, una imbrazadura dorata tolta per el dito albanese a uno turcho combattendo, dii che uno rodioto la voleva, el dito albanese non ge la voleva dar, et veneno in parole per modo che '1 rodioto gc dete uno schiafo, et li tolse la imbraza- dura. Per il che l’albanese se n’ è fuzito in campo dii Turcho, et referite al Signor come Rhodi era forte da ogni banda, solamente da la banda di la Zueeha, el che li era pochi homiui dentro, cl che ’I non si dovesse levar, in modo che ’1 Signor, preparato un’ altra bataglia cum mine da dila banda de la Zueeha, et a li 24 del passalo ge la delle zenera-lissima cum mine et fuogi per muodo che ne SGno 330 morti assai si di dentro come di fuora, et non ha fallo altro; ma se ha deliberalo slar questa invernala li, el ha partito l’armada in tre parte, una ha mandato al Fiseho, l’altra a Carchi et l’altra al Tiro, Sichè si ha deliberato di assediarlo per esser pochi homini dentro. Altro non si ha al presente. In questa bora si parie la galia Dandola con le letere. A dì 7, Bomenega. La matina si principiò a 33 i1-' dir messa in chiexia di San Marcilo, però che era sta excomunicato per il Papa a dir li officii divini per non haver paga le rate ctc., et questi zorni non è sta officiata, e li canonici dicevano messa a li Procuratori a san Basso et san Zuminian. Hor fo spazi a Roma c si have da questo Papa la suspension per do mexi, qual zonse beri, et heri disseno vespero in chiesia. Si bave la morie di sier Piero Orili provedilor al Zante per la venula di la nave vien di Cypro patron Gabriel da Monte, et etiam di sier Hirouimo Moro qu. sier Marin capitanio di le Saline di Cypri, per lettere dii rezimento di Cypro. 11 qual era andato nuovamente. Vene in Collegio l’oralor di Franza domino An-zolo da Fiorenza milanese, dicendo di la venuta di queslo oralor cesareo Adorno, et che l’è certo la Signoria non abandonerà il suo Re, qual al tulio voi venir in persona a la impresa di Milan, et aspetta con desiderio la rcsolution di questa Signoria se li vorà dar aitilo, et par queste feste di Nadal la sua persona sarà a Limi ; con altre parole. Da poi disnar fo Gran Conseio, el fo pioza. Fato nove voxe, tra le qual Camerlengo di comun, et rimase sier Nicolò da Ponte dotor, fo di Pregadi, per danari, che leze in philosophia. Fu posto la parte di veder le raxon di Proeu-rator. Non ave il numero di balote. A dì 8, Luni. Fo la conceplion di la Mattana. Vene in Collegio domino Richar.lo Pazeo oralor anglico, cxortando la Signoria voglii risolversi el esser con la Cesarea Maestà el il suo Re, perchè (1) La carta 330 * è bianca.