85 MD.NXir, MARZO. 8(5 melerà la parte di far li Procuratori. Zà si sa di do, sier Francesco Cornerei cavalier et sier Piero da cha’ da Pesaro va podestà a Brexa. Etiam di do altri se intese, sier Jacomo Soranzo e sier Marco Grimaui ncpote dii Serenissimo. Tamen il Pexaro non è cussi fuori come sono quelli tre; ma il Corner è amalato in casa con gote. Da poi distiar lo Gran Consejo, fallo al luogo di Procuralor sier Hironimo Barbaro dolor, cavalier, è di Pregadi, e altre voxe. Non passò Prove-dador di commi. Fu poslo la parie presa a dì 16 di questo nel Consejo di Pregadi di far Procuralor per li Consieri e Cai di LX. La copia è notala di sopra, ma non fu posto le clausole che ’I Colegio vengi con le so’ opinion, nè li fondi per la restitution trovali. Ave: i non sincere, 193 di no, 1338 di la parte ; e fu presa. Et fo buia per sier Piero Capello Vicedoxe l’ordine di far li Ire Procuratori. Vene primo di la Cbie-sia di san Marco, secondo de ultra, terzo de dira et fo strida far il primo Gran Consejo, qual si dice sarà Domenega. Etiam, fo strida far 3 Consieri di qua da canal. Fu posto una gralia di uno Zuan di Spalalo, qual uno suo fiol era con la galia di sier Valerio Marzelo sopra cornilo, et andata al socorso di Modon, da turchi fu morto. Dimanda el pevere; et fu presa. Di campo, vene Ietere di Binasco, dii prò-veditor Grifi et Nani, di 20, llore 4, tenute fin 21 la matina. Come haveano, Marti, Zanin di Medici vene a Pavia, sle’ in coloquii col ducha di Bari, dele fama vien 2000 fallii, 300 cavali lizieri et «lire lauze. Ilem, scrive come è voce che monsignor di Lescut sia di qua di Po, zonlo. Ilem, che sguizari hanno falò le lajate alorno a Milan acciò, venendo fuora inimici, voleno far fallo d’ arme. Etiam, nostri a Binasco hanno fallo le spianale. Item, scrive di cerla pratica ha il colile Federico di Bozolo con 2200 fanti sono in Milan, quali vole-uo ussir e venir in campo. Etiam 400 cavalli, si lien siano di slratioli di reame. Item, come lui Orili parloe al prefalo conte Federigo per saper la qualità e natiou e bontà di dilli fanti, perché hes-sendo boni, la Signoria li toria lei per compir el numero di 0000 si è ubligali. Et dito Conte tolse termine a saperlo. Per lauto scrivano si par a la Signoria li delAano luor hessendo fanti suficienli, eie. El per Colegio li fo scrilo se li par remetemo a loro a tuorli, et olirà li 3000 li fo mandali, etiam li inandemo altri 3000 ducati e più; ma di cavali avi-sino di che qualità i sono. l)i Crema, dii Foscolo podestà et capitanio di 21. Con avisi predilli, et la carestia è in Milan, e altre parlicularità, ut in litteris. Di Bergamo, di sier Zuan Vituri podestà et vice capitanio, di 20, ìtore 4. Come il Gover-nador stava bene, et come per suo exploralor vernilo di Milan à che pativano di viluarie, el che ’1 signor Prospero el marchese di Pescara haveano falò che per le Scuole lusseno l'alo pan de miglio e dato per le contrade. Item, I’ ussir fece il signor Prospero di Milan mostrando voler far la zornala, fu per mostrar a Milan non lemeno, eie., dando vose di socorso li vien al duella di Bari di Zanin di Medici con zenle di fiorentini, eie. ' Di Vobscqucntissimo servidor Thcodoro Tritìizi governador nostro, date a Bergamo, a dì 20. Coinè non e varilo ancora, e subito varilo an-derà in campo. Aricorda in campo è pochi fanti ; non sono .. . , et però se ne fazi ; con altre parli-cularità, ut in litteris. Di Brexa, di rectori e proveditor Pexaro, di 21. Con alcune letere li scrive sier Vicenzo Ma-lipiero proveditor di Urzinovi, di 100 cavali venuti in Sonzin, quali passono con barche Ada, eie. Item, di danni fati per quelli di Sonzin a nostri subditi di Urzi, ut in litteris. A dì 24. La malina vene in Colegio l’orator dii ducha di Ferara per cosse di Ruigo e dii Pole-sene, non da conto. Nolo. Che 1’ oralor novo di Mantoa domino Francesco di Gonzaga heri in Colegio tolse licentia di ritornar a Mantoa, poiché havea haulo risposta dal Colegio zerclia la restiluzion di beni del conte Federigo di Gambara. Fu parlato in Colegio di far ozi Pregadi e meter di far Mcrcore Gran Consejo, el una deehiaration richiesta per sier Marco Grimani nepote dii Serenissimo, che ad abundanle caulella possi esser cle-clo, et fo ordinalo notarla, tamen che non pre-judichi a sier Lorenzo Loredan procuralor, fo dal Serenissimo, qual è Savio dii Consejo, perché sier 52 * Anlonio Condolmer e sier Alvixe di Prioli inquisitori è su quella opinion di privarlo di la procurali, alenlo non poteva esser eleclo vivente Duce patre suo come in la Promission apar. Et inleso questo, dilli Inquisitori andono a li Cai di X, dicendo è una parie presa nel Consejo di X con la Zonla dii 1458 a dì... che voi che di cosse pertinenti a la Promission dii Doxe non se babbi a Ira-tar allrove se non in Gran Consejo, però non si poi meler in Pregadi tal dichiaratimi; et li Cai di X