UDXXIII, GENNAIO. 570 questo inverno sotlo Rodi, et tiaveva fatto passar suso la Natòlia tulli li feriti, ohe sono da cerca 100 inilia, senza li morti che sono più di 50 milia, et mandava a luor zente frescha; et non dava più bataglia zone- ' ral, ma searamuzano quasi ogni zorno. Quelli di Rhodi stevano bene et di bona voglia, et non si dubitava di niente : tamen aspelano socorso con desiderio, et maxime di zente, perchè i sono pochi dentro, et combaleno fino le done et li pulì, et ne sono sta morti fino adesso tra bomeni e donne cerca 250. Ancora il Tureho ha fatto Muslafà bassa soldan di la Soria, et I’ ha mandalo in Soria con 20 vele, et questo per esser morlo quello Chairbech moro, che li era. Dii soccorso di Rhodi si ha, per la nave Zu-slignana, che vien di ponente, come doveva venir 8 burze di [»nenie, le qual si aspetta di zoruo in zorno. Tamen credo che siano zanze, perchè, non hessen-do venuto niente fin bora, non credo vegnirà più niente per questo inverno, si non vien a questa averla. El dirissimo Zeneral non se Ira mai parlijp di quà, et se ne sta a casa in terra. Le galie, chi va a Retimo e chi a la Cania, e chi un luogo e chi un altro a solazo, et nui (in 2 zorni andaremo a Napoli di Romania a solazo, a star 8 over 10 zorni. *’ Copia di una 1etera di sier Zuan Bragadin di sier Zuan Francesco, data in Candia a dì 27 Novembrio 1522, drizata a sier Zacaria Trevixan suo cognato. Come l’é venuto uno ambasciator dii Tureho di qui, el qual non si sa quello sii venuto a far. È stalo do zorni, et per esser homo di pochissima repulation, se iudicha sia venuto più per veder quello si fa. Per altro eri zonse de qui uno brigantin di Rudi cum un ferier, qual va in ponente a solizilar il soccorso. Dice come in Rodi stanno di bon animo e non hanno paura di niente e non voriano altro se non 500 homini freschi, perchè ne sono assai feriti, et tulli da schioppi, perchè li turchi hanno facto da una banda un monte di terra, che soperchia la terra et stanno a bresaiar quelli di dentro con li schioppi. Et el Nbirtinengo ha perso uno occhio da un schiopo. Tamen li turchi non vogliono più darli bataia, né andarli sotto, anzi cusì come in prima i corevano tulli come cani rabiosi, cussi adesso bisogna che li soi capi li cazano cum le similare, et ancora non li voi andar sotto. Et li turchi hanno ruinalo da una banda circa passa 15 de muro, che poleno entrar dentro a suo piacer; ma non osano et hanno paura, perchè quelli de la terra hanno facto altra tanto moro de dentro via per mezzo quello ch’è ruinato, et hanno messo le bombarde, per modo che se intraseno li amazeriano tutti. E il Tureho si dispera. Ila falò una caxa a Filerno per lui per star questo inverno, et ha mandato a tuor zelile et monilion, perchè ne sono morti tanti che non ge n’ è più. Quelli di dentro stanno di bona voglia, et al combater, combateno done e puti e li frati e tulli. Vero è che hanno pocho vino; ma hanno assai munilion, pan, risi et aqua, et aspetano il socorso di ponente, e sono tanto inanimali contra turchi, che dicono non li lasserà più andar dentro, e li voleuo laiar tutti e brusar la sua armada ; la qual è tanto malissimo in ordine, quanto sia possibile. Hanno discoverto uno tratato che menava ur. ferier porlogalese, qual era el primo omo di Rodi, el era cazudo Gran Maestro da costui che è adesso, di 2 balole, et li hanno laiatola tesla. E lutti dentro stanno di bon animo. El datissimo Zeneral ha mandato sier Fanlin Zorzi di sier Nicolò, suo nobile, Provedador al Zante in loco dii Provedador è morlo, e si parte questa sera con la galìa brexana; el sier Zuan Baptisla Ba-xadona qu. sier Zuane Francesco, altro suo nobile, Capitanili de le Saline de Cypri, per esser morlo quello vi era. Scrive, che piacendo a Dio, diman da sera la sua galìa con el proveditor Mula, el qual vai a Schiati, e Schiro, et a Napoli, et a Malvasia e poi lui Proveditor va a la volta de Corphù, et lui tornerà in Candia, e tien poi anderano in Cypro a dar cambio a quelle galie sono de lì. Copia di una lettera, data in Candia, a dì 27 Novembrio 1522. Da novo, circha le cose di Rodi, vene una galìa et una fusla lurehescha cum ledere dii Signor el di Perì bassa directive ul durissimo Zeneral el al magnifico Duca. Quella veramente se radreza al claris-simo Zeneral, xe scrita grecha, quella dii magnifico Duca è scrita francha. La qual li scrive Peri bassa : el lenor de la qual non se poi ampiamente saper; ma per quello si poi solrazer, é piulosto bone nove che altramente, et par che sia le dite di tal (cuor, di-gando conoscer veramente la fede dei veneziani esser unica, et che mai non è di mancharli la fede ai detti ; et simel parole con tanta benignità, el si puoi dir sogelion, che nihilsupra. Talmente che mai da (1) La carta 350 * è bianca (1) La carta 351 * è bianca.