247 MDXX1I, MAGGIO. 248 comprar li vini di fuora e non in questa terra. Andò le parte. 0 non sinceri, 2 di no, 6G dii Trivixan e altri, 87 dii Mozenigo e compagni, e questa fu presa. Fu posto, per li Consieri, una taia a Chioza di poner in exilio eie., Zaneto Albanese ditto Jono, qual amazò Bernardin Paravia citadin di Padoa, con taia L. 500. 80, 5, 5. 16111 1522. A dì 14 Mazo, in Cremona. Convention et eapituli fra lo illustrissimo signor Prospero Colona capitanio zenerale cesareo, e monsignor di Lescut, monsignor Fonde,min, marchese de Saiuso, signor Federico da Bosolo, signor Zuanino de Medici, monsignor de Bonavalle, tutti capitani rinchiusi ne la cità di Cremona. Primo. Acadendo venire socorso a li presenti Capitani, per il quale essendo il cesareo (exercito) reirato a la volta di Novara ultra Thesino, et che 10 reculasse da la parie de quìi; overo facesse ponte sopra Thesino et passasse de volontà et senza difesa del prefato exercito Cesareo; overo, essendo ultra 11 Po a la volta d’ Aloxandria fusse scazialo ultra Vogera; overo che una de le cità del duellato de Milano che fusse deffesa da la Majestà Cesarea l'usse presa per forza et costretta a deditione, che in alcuno de li prefali casi li predetti Capitani se intentiino esser in sua libertà et non ligati per li presenti eapituli. Item, se dechiara che, venendo socorso a li presenti Capitani, qual non facesse alcuna de le predete cose; che le presenti conventioni se intende perseverare fra diti Capitani et soldati che se troverano in dila cità di Cremona et nel territorio de li signori venetiani. Item, che non venendo socorso fina a ventisei del mese seguente, che dilli Capitani siano tenuti rclassare al presto illustrissimo signor Prospero, overo a chi lui ordinerà, la cilà di Cremona libera cum il resto dii duchato di Milano, excipiendo le forteze de Milano et Cremona et Novara, et possino liberamente andare in ordenanza a bandiere spiegale fin a loro piacerà, cum tutte le loro robe, artigliane et monitioni che haverano, et il signor Prospero sia tenuto farli compagnia nel duellato di Savoia, nè darli molestia alcuna, fina siano nel paese del Re. Item, che ’1 signor Prospero sia tenuto darli (1) La fait* 100* ò bianca. carri e buoi per condure ditte robe, artigliarie et monitioni fina al detto paese di Savoia. Item, che ’I signor Prospero sia tenuto a dar compagnia fina al detto paese a dui zenlilhomeni da esser mandati pei* li preditti Capitani in Franza al suo Re, per rechiederli el socorso nel presente tempo. Item, che maturo el detto tempo, el signor Prospero debbia far salva la cilà di Cremona cum tulli li citadini che vorano esser boni subditi di lo illustrissimo signor ducha di Milan. Item, che havendo loco le presenti conventioni, tulli li prigioni do l’una et l’allra parte debbiano esser relassati senza taglia alcuna. Item, che li presenti Capitani diano quatro osta- 1(51 * gì, zoè : monsignor Bonavalle, monsignor di Luci-gnan, monsignor di Astel et monsignor di Rù, che habbisno a star dove piacerà al prefato signor Prospero, et osservandoli li presenti eapituli siano liberamente lassati. Item, che ’1 sia in facultà di monsignor di Lu-trech, Gran Maestro, Gran scudiero, Legra Vendetris intrare in la presente capitulazione, el intrandoli siano salvati la persona et roba loro come de li altri, deehiarando però la voluntà loro in giorni otto proximi. Item, che in fra ditto tempo essi Capitani non possino lavorare, nè far lavorar in fortificalione di ditta cità di Cremona, né introdure vino nè vituarie in grosso, ma solum strame et fieno et biava da cavagli per il vivevede li loro cavagli a la giornata, et carne fresca, grasso, ovi, buliro, et caso per loro vivere. Item, che a tutti li zenlilhomeni italiani fora-uscili del dominio de Milano et de la excellenlia del signor Ducha, sia fatto salvoconduto che possino andare in Franza cum le loro famiglie et tutti beni loro mobeli. A dì 18, Domenega. La matina fo letere 162 di campo dii provedador Griti, date a Varo-la Gisa, a dì 16, hore 24. Come le cosse stavano al solilo, et scrive altre oeorentie di le nostre zente. Fo dito esser aviso di Cittadella, dove è Podestà sier Andrea Coniarmi, come in certo boscho dove in queste guere alozono francesi, cavando, certi vi-lani hanno trovato gran numero di danari.... Da poi disnar fo Gran Conseio, et fo fata lezer la parte di far Capilanio zeneral di mar, presa eri in Pregadi, qual dice in questa forma.....