141 MDXXII, APRILE. 142 dando la parie dii Barbaro, dicendo clic si doveria veder le lelere di campo: i Provedilori scrive ha-ver pagalo 3400 fanti, e il Governador scrive esser fanti 1500. Poi inlrò su le provision à voluto far di le arlellarie, per esser sora l’artellaria, e à messo le parte nel Consejo di X, e presa. Hor andò le parte : 82 di Savii, 111 dii Barbaro, et questa fu presa et si vene zoso a bore una di note. Nolo. Erano lelere di Cataro e di Dalmalia, che per esser gran numero di lelere fo butà a monte e non fo lete. È da saper. Havendo trovado sier Alvixe di Prioli e sier Antonio Condolmer inquisitori, inanellar a dar oxele alcuni anni al qu. Serenissimo Principe defunto, volendo senlenliar soi Pioli, quelli de plano contentò a porlar olirà li ducali... portò per avanti altri ducati 680, i quali per non esser li libri a chi se dia dar, voleno mandarli a P Arsenal. 86 A dì 9. La malina non fo alcuna letera da conio. Fo principialo a cavar il lolho di la Signoria, qual per serarlo la Signoria nostra à dalo ducati____ del suo in varii nomi di san Sydro et altri santi. Et cussi in la Scuola di san Marco da basso reduli li deputadi nominati di sopra et Zuan Jacomo Caroldo secretario, et Zuan Gavaza rasonalo et cavati alcuni che andono suso di quello haveano bollelini, zoè Marin Queriui e altri et fo a hore 14 principiato a cavar, non si dicea pacientia ma bianco, over beneficiato, e lutto ozi si siete su la praticha predilli, cavono da 1300 bolelini in zerclia. Non vene fuora li precii grossi. Sotum sier Zuan Malipiero qu. sier Hironimo dilto Fixolo ave uno zojello per ducati 160; qual à liauto assà in altri lolhi, e sier Zuan Miani el Consier ducali 100. Diman si andarà cavando. Sono 4000 bolelini. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla et fu il Principe, e stalo un podio la Zonla a lezer et scriver cerla letera, restò Consejo di X simplice. Etiam restò il Principe Serenissimo. Et se inlrò sopra la expedilion di quelli incol-padi di aver dalo pegole eie., primo dona Marieta Caravello mojer di sier Moro Caravello, incolpada aver fato dar pegola a do porle di zentilhomeni nostri, videlicet Diedo et Venier, absenle, ma procla-mada, che la sia bandizà per anni 10 di questa cilà e deslrelo, et mia 15 più in là, con laja lire 1500 e rompendo stia uno anno in preson serada e torni al bando e alora principii el tempo. Item, sier Polo de Mezo qu. sier Francesco in-colpado di aver dalo pegole, absenle, ma proclama-do, bandito ut supra. Item, uno Nicolò Albanese barcharuol vogava dilla Caravella, absenle, per aver vogalo eie., bandito ut supra. Item, uno Zaneto di Zanchi, al qual fo dalo 14 scossi di corda e non confessò, fu asollo e trato di prexon di P Armamento dove era slà posto. Etiam, uno Andrea barcharuol presente per il qual si à hauto la verità di la Caravella, fu assolto e cavato di 1’ Armamento dove era stato posto. IH campo, fo teiere di Binasco, di 6, hore 86 * 24. Come haveano concluso luor P impresa di Pavia francesi, e li voleano mandar alcune zente con arlil-larie a dita impresa; in la qual era il marchese di Mantoa. Item, che ogni bora si scaramuzava nostri zoè sguizari e altri con quelli ussileno di Milano; che erano slà morii 12 spagnoli. Item, come havendo inleso che di Milan dovea venir in Pavia ‘2000 fanti in quella noie passata, fo mandalo assa’ zente noslra e francese per veder di averli, e non hessendo venuti, cussi si manderà questa altra note. Item, vidi lelere di Pasqualin secrelario dii Governalor, di 6, hore 24. a domino Evanzelista, come era zonlo in campo uno vien dal re Chrislianissimo a dir li danari per li sguizari sarano prestissimi, et bisognando la sua persona, verà a P impresa. Etiam è lelere di le lige di li sguizari a li cantoni, che scriveno esser zonle li danari li per le page loro e che li capitani atendino a la impresa per il re Chrislianissimo, come si fusse propria di loro lige. l)i Brexa, di sier Hironimo da cha’ da Pe-xaro provedi tor generai di terra ferma, vidi teiere di 7. Con uno reporlo hauto da Mantoa, qual dice cussi. Monsignor de Milio francese è venuto col conte Brunoro da Gambara in posta con licenlia de lo Imperador per veder il facto d’arme che si è per far conira sguizari. Sperasi che in breve si de-bano levar da francesi 24 bandiere di essi sguizari et andar a caxa loro. Monsignor di Lescut, quando andò in Pranza, fo sostenuto per molli dì a Leone per comandamento dii Re, che per sdegno non lo volea veder, poi pur lo admise e fu contento che ’1 ritornasse. Monsignor di Lulrech è ruinato in la disgrazia dii Re e presto sarà forzalo ritornar di là da monti e lassar il governo. Anche di le zente d’arme qui in Mantoa pubicamente si allerma che ’1 ducila di Ferara è tolto in la protetion di P Jmpe-rador. Madama monslra non haver la nova per cerla, pur monslra li piaceria. La nova vene dal signor Marchese da Pavia. Il signor Zan Francesco, il signor Louis da Gonzaga sono pur iti al servilio dii ducha di Bari, e stassi