MDXXII, OTTOBRE. 490 avanti se parli vorà veder qualche baiagli», qual 489 lano da Rliodi, el si vanno porlando la Ierra innanzi per loro riparo ; cosa da non creder chi non la vedesse. Non è hora niuna che loro dormano ne ri-301' posano, perchè mai nè giorno nè notte non man-chano de lavorar, con tanto numero di gente che non è numero, et per esser bora qui sul fosso, de hora in hora aspectemo lo asalto, el se non son abandónalo, liaveremo indubitata victoria. Le mine loro spero farle reusir nulla, anzi spero cum lo aiuto de Dio hozi over dimane scoprirli una mina et brasarli dentro, perchè ho fato provisione. Signor mio, post scripta, già 4 giorni son stalo continuamente drio a una mina fata a nome del Signor lurcho conira di noi, el hozi a bore 20 1’ ho scoperta, et ho brusati el affogati li minatori et sua compagnia,et è siala cosa signalala, el di grandissimo contento di tulla questa Ierra, come dal presente lalor li sarà referilo. In Rhodi, a di 27 Avosto 1522, a bore 23. Qui siegue la letera scrita per Zuan Antonio caxaruol a Hironimo Bonaldi suo cuxin merchadante in Candia, date in Rhodi, a dì 27 Avosto 1522. 302 Sumario e copia di una lotera data in Rhodi, a dì 27 Avosto 1522, scrita por Zuan Antonio Bonaldi caxaruol di qui, a suo .... Da dì 13 fin hozi, che sono a dì 27 Avosto, molti pezi de arlegliaria hanno butato alle poste di Spagna a venir a ponente da le poste de Inghellerra ; hanno ruinato da passa 20 di tutte le difese, el vano driedo baiando le muraglie con tutte 5 poste. Per la gratia de Dio non hanno danizalo il muro di dentro, et ancora l’altro nostro muro nel più slreto son da passa tre largo, ila che hanno mollo da ba-ter. Da driedo onde baseno se fa un fosso con fuogi e suo inine, davanti boni fianchi, ita che fata la baiaria si vorano firmar per lì, li daremo conto di noi. A le altre mine se li fa le loro traverse gagliarde, che se non sarano più che ocelli,non inlrerauodenlro. Per la terra tirano infiniti colpi de arlegliaria con gran ruina, el amazornoqualche uno, tamen per la gratia de Dio fina bora non son morti da anime 130, che è manifesto miracolo a tanto tirar hanno fato. Più sono aproximadi nel fosso di la terra a bruodo del fosso con trazer, ove continuo dimorano gran zenle. ludiehamo se aparechiano dar presto assalto, perchè di raxon il Signor non die poter più slarvi, el sporo in Dio non ne nocerà ; ma sarà sanguinosa. Da mine siamo minaciati, et in effeto ne Inibiamo scoperto due nelli fossi, però duhitemo ne siano de le altre ; tamen si fa provision de pozi di dentro e di fuora, dove speramo manco exilo con po-cho danno di nostre murale. L’è venuto zà zorni 4 un braganlino con do cavalieri, quali ne hanno molto alegrati, considerando che ’I Nostro Signor acompagna le cosse de questa terra, che ogni bre-ganlino o barcha vien e va a salvamento. Per mia fede che lai bregantino è partido de qui et andato su l’armala in fino in terra, che ha portalo 15 turchi presoni, olirà li altri che di continuo fanno questi cavalieri. Inlendemo il Martinengo esser bandito et messo rebello. Cerio non merita repren-sione, che essendo a defension di questa terra, el defende el Stado di la Illustrissima Signoria, et penso da tulio il mondo sera reputato oflìlio virtuoso. Qui l’è Zeneral con croxecon expelaliva di priorado o baylado primo vacherà in Italia, fin tanto, con ducati 1200 veneti et le spcxe. Mollo se afatieha, et era necessario a questa terra, ldio el guardi. In conclusion, stiamo a la misericordia de Dio, aspelando un gran arsalto da terra el da mar. Le cose de la guerra sono pericolose, ldio meta la sua mano. Ogni pocho de aiuto ne poderia dar indubitata viloria. Se altro sarà de noi, chi ne bavera potuto socorer el non I’ haverà lato se pen-lirano, et non li valerà, perchè questa serà la festa anche di loro. Nostro Signor Dio, aiuti li cristiani, altro non dirò. Copia dì letere di Candia, date a dì 17 Septembrio 1522. Se dice, per una nave che vien da Syo, come el Signor lurcho ha dato una baiagli» zollerai a Rhodi, per modo che de turchi ne era slà morii una grandissima quantità, et che quelli de Rhodi li havea ruinato li sui repari de terra che haveano fati, per modo che li è slà forzo a turchi a relirarsi con suo gran danno. El che de lì a Ire zorni era veuulo una spuza per li corpi morti, che per modo alcuno non se podeva star, talmente che ’I Signor era passato al Flischo. El qual ha mandalo a meler una gran angaria, nè mai più messa per trovar danari, et havea mandalo una nave a Negroponle a targar di pegole, et si diceva che ’I slava questa invernata li a Rhodi. Tamen lulte queste cose non si ha por