99 MDXXII, MARZO. 100 e che era sialo in uno loeho dove che li era galle 48, di le qual 19 erano compite da conzar, et continuamente, et di Venere, festa di turchi, si lavorava; el che si diceva che tra li marangoni e ealafai 11 erano, et quelli di diverse parte che aspectavano, ne saria uno numero grandissimo, però haveano fato li ponti a cadauna galla per melerli più marangoni a lavorar: haveano etiam tiralo le galie grosse in terra et li marangoni etiam di case le andavano re-pezando. Jtem, che do nave di bole C00 el più, 1’ una haveano posto a carena, et preparato de eon-59' zar etiam zerli barzotì haveano tolti a rhodioti. Item, havea mandalo a comandar a tulli quelli che zà dui anni da suo padre haveva lollo danari per andar in galia et non aveva servilo, zoè a la Drama, a la volta de Pachili over a Canala, che stiano preparali che al primo comandamento li sera mandalo vengino; et che haveano scrito li homeni de la Natòlia per P armata. Jtem, che ’1 Signor andava spesso con do brigantini, e andava a veder lavorar ditta armada. Item, che la nalion venela era mal vista de li, etiam de’sui subdili. Subgiunge etiam, in Andernopoli aver visto uno turco vestilo di seda ben in ordine, qual zà mesi 8 à più volle visto ba-slaso a portar legne et altro. 60 Da Brexa, di sier Hironimo da cha' da Pe-xaro proveditor generai, di 26, hore . . . Manda una relation di uno stato in Milan, qual è questa : Din 26 Marcii 1522, Brixiae. Marco Antonio da Cluson, ritornato da Milano dove el fu mandato a intender quelli andamenti de lì, referisse: da poi parlile de qui Sabado proximo preterito, che fu di 22 dii presente, ’I rivò Domenega a presso Milano cercha uno miglio ad uno loco ditto Gassinele, dove el ritrovò cercha 50 sacomano i quali venivano da Vìi Modron cargi di feno; et per haver da lor inteso che in Milano non lassavano intrar alguno che non fosse cognosulo, si pose in compagnia con suslen-tar uno cavallo cargo di feno, e a questo modo a hore circha 19 l’intró in la terra. E comentiò andar ad veder quelli bastioni, et ha trovalo che di fora li borgi atomo i refossi sono facli 8 bastioni alorno la cita, li qual ha no 200 fanti per chadauno alla custodia i qual ogni giorno si permutano, videlicet uno giorno italiani et P altro spagnoli e il terzo lan-zinech e cussi sempre si danno la volta; a li qual bastioni ha veduto pezi 4 de artellaria grossa al bastimi di porta Ticinese, ed altri 4 a quelli di porla Vercellina che baie nel giardin, e li altri non hanno le artellerie a la difesa, ma in qualche loco lì vicino servate. Dice etiam che al presente fano far una spianala dii bosco ditto de Cassili, eh’ è nel jardìno dove forno morti il signor Marco Antonio Colona e il signor Camillo Triulzi, el questa spianala fano addò non se imboscano genie in quello loco. Fano etiam una altra spianata da porla Vercellina predilla verso Cusago, et queslo perchè dicono che voleno ussir da quella banda per andar a trovar il Ducha a Pavia, per esserli impedita la strada dritta da li francesi et nostre gente. El qual Ducha, disse esso relator haver inteso che non si trova in Pavia, ma che è in Rochabiancha insieme con li Palavisini, quali si dicono haver 4 milia persone a favor di esso Ducha, el qual expecla etiam, per quanto se intende, 60 ’ che vengi il ducha di Urbino con 400 lanze et bon numero di fanti in suo favor per esser falò Capila-nio di fiorentini, e si dieea che era in camino et in breve sarìa de lì, e non se intendea dove el se ritrovava. In Milano veramente, dice che vi sono 6000 fanti pagali per milanesi, et sono li loro capi domino Hironimo Moron el missier Anchise Visconte; spagnoli e napolitani et una compagnia di corsi da zer-eha 3500, e lanzinech che ultimamente introno de lì da 4000, et lanze 400 sollo il signor Prospero Co-lnna et marchese di Pescara, el 500 cavalli lizieri, olirà poi che tutto il populo è unito in arme, i quali fanno più faction et guardie che li fanti pagati. Et ciascuna porla ha uno capitanio el ogni parochia uno contestabele, i quali ogni sera fanno ordinanza per le ascolte fuori de la città, et fanno le guardie alla città tutta la nocte per li campameli et torre et cadauno allro loco; et ogni giorno el nocle disco-reno fuori a sopraveder a far le guardie. Dicendo che ’I populo è in gran libertà, et el giorno dì la vigilia di la nostra Donna esso populo senza altra comission, ma solimi perchè investigano li amici et parlial di francesi, andorno a tuoi* fuori di caxa due fioli di uno missier Princival Visconte, domino Enea da Gerisano el uno fiol dii Prevoslino de Piola, et voleano etiam tuor uno conle Borela el qual se ne fugite in campo de francesi, et ogni zorno fanno nove invesligalion contra forestieri che non cogno-scono i quali apresentano a domino Hironimo Moron e li danno in la sua libertà; e che per ogni contrala vi è posta una forcha per lerror de cadauno. Dicendo etiam che a li 17 dii presente, essendo corsi francesi a brusar alguni molini di Lambro et Mor-loe, dove feceno gran danni, tutta la terra corse a P arme, et fu dillo che alora vi erano da più di 60 milia homeni armati di la terra. Et si dice, quando ussipino in campagna le gente pagate da Milano, el 61