399 M0XXII, AGOSTO. 400 farete la obedientia vostra et ve arenderete con le bone, sopra lo sacramento che io vi fo, tutti voi che vi trovate in quello loco grandi et picoli non (laverete né paura né pericolo; né sarà privo de mia Imperiai Majeslà, nè voi, nè vostre robe, nè li homeni vostri, et chi vorà andar in altro loco potrà andar con suo bavere et con sua famiglia senza paura de nissuno, et se alcuno sarà de li principali et degno, li daremo soldo et provisione magiore di quello ha-veano. Et se alcuno vorà dimorare in quella insola, lo potrà fare secondo i’ antiqua usanza, et quello havele et molto megliore. Et pertanto, se voi aeepla- 251 * reti questi mei juramenli et patti, mandarete vostro homo con vostre lettere inverso la mia Imperiai Maiestà ; et se voi farete lo contrario, et non lo ac-cepterete, siate bene informali, che la mia Imperiai Maiestà è venuta sopra de voi con tulle provisione, et ne usirà pur quello sarà volunlà de Dio. Et questo faccino a ciò lo sapiate, et non possiate dir che io non vi l’ho scritto. Scrila in la corte de la mia imperiai Maiestà ... Zugno lo primo giorno. Et se voi non vi vorete rendere con le bone parole, faremo le fondamente vostre quello di sotto sarà di sopra, et vi faremo schiavi, et vi amazeremo cum la voluntà de Dio, come havemo fatto a molti altri ; et di questo non farete dubio. 252 Copia di una letera venuta di Bruza, copiosa di nove di l’Imperador andato in Anglia, data a dì 28 Zugno 1522. De nuovo, la Sacra Majeslà de l’Imperador a 22 di Mazo undelc in Anglia, et li ha sposala la unica fiola nata, di 7 in 8 anni, dii Serenissimo He di Anglia, quale la dà in deposito in le mane de la Serenissima madama signora mia Demtlrilia de qui in Fiandra usque ad eetatem matrimoniatevi, et con-sequenter esso signor Imperatore sarà un tempo He de Anglia. A li tre de Zugno presente fo proclamada et indela la guera per il Serenissimo re di Anglia al re di Franza in favorem Ctesaris, et presente Cesare, la qual comenza in lina bora in queste bande tanto forte e crudele e lutti tremano. La Maiestà de lo Imperatore, fra 6 zorni se parie de Anglia e passa in Hispania, e parlila Soa Maiestà, la Maiestà dii re di Anglia discende in terra e calasse verso Franza a la impresa del regno di Franza, del cui à titolo. La Serenissima madama mia de qui à due potentissimi parliti 1’ uno intra il confine, verso Francia et Bor- gogna. Staremo a veder il successo, el quale non pole essere se non felicissimo dal lato de lo Imperatore, per esser vero christianissimo el haver tutto il mondo in mane. El santissimo Papa signor nostro lo haverete tra 20 zorni al lilo romano, più et meno secondo el vento. Se Irala lo acordo Ira lo Impera-tor e la Illustrissima Signoria vostra, e seguirà felicissimo fra uno mexe. Qui è uno Legalo venuto comparino, persona singolarissima. Ha fallo a piaceri assai, siamo fratelli insieme. Questa è la conclusione, e presto avereli la pace comune universale per tutta Italia. In Burges, a dì 28 Zugno, 1522. Missier Johannes Maria Chaneus brixianus doctor et eques, et Serenissimce archulucissce Mahgabitae ... Dii mexe di Avosto 1522. ( A dì primo. La malina introno Capi di XL nuovi a la bancha, sier Hironimo da Mula qu. sier Piero, sier Michiel Minio qu. sier Caslelan et sier Francesco Foscarini qu. sier Nicolò qu. sier Alvise procuralor, et Cai di Consejo di X sier Piero Sa-gredo c sier Juslinian Morcxini nuovi non più stali, et sier Lunardo Emo. Le galie tulle sì armava di qui è partile, el questa notte parli sier Domcnego Zorzi soracoiuito ultimo, va a Pexaro e su quel del ducha di Urbin a interzarsi. La so’ galìa è tulla,verde per esser conosciuta da le altre. Kesla a expedir sier Zuan Vituri proveditor di I’armada, qual parti a di 20 di questo. Da poi disnar, fo Colegio di Savii per consultar di risponder in Ingaltera, et doman farano in Pre-gadi. A dì 2. La malina li Avogadori di commi an-dono in Colegio per rechieder Gran Consejo, per menar la sentenlia fata per li Inquisitori, a di 2 Luio, di ducati 800 per parte, di ducati 1400 per scudieri non tenuti per il Doxe Loredan; di la qual sentenlia loro per oblalion si remosse di ducati 400: hor vo-leano Zuoba il Gran Consejo. Et sier Alvise di Prioli e sier Antonio Condolmer inquisitori fo in Colegio a dir voleano taiarla di volunlà, et dariano doman una scritura a li Avogadori sopra questo; e lutto il Colegio li fo adosso, che haveauogran torto a vexar sti Loredani. Tamen loro andava digando, volemo dar ducati 10,000 a la Signoria di la facultà dii (1) La carta 252 * ò bianca.