MCCCCCVI, GIUGNO. «160 una altra isola, cossi corno Chiloja, la quale se estima tanto grande corno una vila, che se dixe Besa, eh’ è in Portogaio, che fanno da 1200 fuochi, li altri estimano che la sia molto mazore. Questa stava in molto mazore defensione e mollo in ponto, e aparechia-ta, per quelo che Ihoro haveva fatto de Chiloja ; e teneva 150 bombarde grosse, e trasevano a le nave e a le zente che dismontavano in terra, e molti arzieri ; e aveva in essa più de 2000 homeni di bataglia, e arente altre molte zente, secondo è stato saputo per alcuni mori, che fonno presi inanzi che intraseno in ditta citù ; e da poi, per li chativiàti, è stala presa prr forza, e messo el fuogo in essa. E dicessi eh’ è stata mollo spaventosa ; è fuzito el re de dita cita, con molli altri de la cita ; e forno morti più de 1500 inori chalivati, zoè presi per i schiavi ; e fono messa tuta la roba a sacho. E hanno achatal<> qui de molto grande e richi depositi, de le quale ha inviato el vice re al re nostro signor le arme ile la persona del re, e la sua tenda de seda e tapedi finissimi, zoè de seda, e altre peze, de pani richi de la propria persona del dillo re, che forno chatate, e tolte dentro in li suoi palaxi e caxe reale. E de qui se passò el vice re in India, in una isola che se chiama Angiadiva, zonto da costa vizina de uno reno che se chiama Iloga, la quale isola vene a rechognoseere tutte le nave che navega in lo mare de la India, e cosi le nave de’ mori de la Media, quando a la India vegnivano, perchè laudato el nostro Signor, za ancora non vene, nè usano navegare per mare de India per paura. Feze el vice re una forteza mollo forte e sicura, che ’l re nostro signor, è qui, mandò a fare per el tulio asecurare le cosse de India. La quale forteza è de molte grosse e alte mure, con li soi baiaduri e fossi con grande aqua dentro, e con pozi, che de antegità li haveva per 1G8 questa isola. È stata za apopulata in altri tempi, e senese achatati grande edificij, in quelo luogo dove la forteza se fece, i fondamenti de cantinelle che se catarno, e forno chatate in essi molta moneda d’ar-zento e d’oro, e cossi anelli e altre zoie, che forno mandate per lo vice re al re nostro signor. Resta qui capetanio e zente, e molta artilaria e charavele, e altri navilij da remi, picoli, e navilij da bombarde, e parechij gran maestri e cavalieri, creati dal re nostro signor, con altra molto bona zente. Item, fata questa forteza, andato el dito vice re a brusar uno luocho de’ mori, che se chiama IIo-nor; e nel porto li brusò 14 nave grande, perchè non à volesto el re, capetanio de quella cita, some-tere a obedientia e servitio del re nostro signor, come per quello se haveva mandato a oferire al vice re, al quale inviato, grande presenti e stando in... ..., mandando a fare la forteza. E da poi de questo damilo lesero fato s’è mandato a oferire, per restare vasaio e suzelo del re de Portogaio. Item, de qui se è passato el vice re ji la cita de Chananoro, e foze una altra forteza, molto forte, conio per el re nostro signor è stà comandato, che in quello luocho la fazesse. La qual se feze con pia-zer e contentamento del re nostro, che de le parte ile’mori, che in la dita cilà haveva, e in alcuna mai-niera fusse impedito, con lo apresentare consiglio e rasone, perchè non dovevano consentire, perché con altre opere non potevano loro, benedeto Dio nostro signor. Esti mori sono la majore parte de quelli clic stasevano in Chalicut, che se li pasarno, per la destrulionc in che Chalicut sta, per la guora eh’ è stala fata con le armate e zente del nostro re, per li anni passati, che colitene suoi servicij tene comessa està cita. È Cananoro molto grande, ridia e populata ; è stato sempre el re servidore del re nostro signor ; e rosta qui suoi capetanij e zente e inolia artilaria e navilij. E questa forteza s’è fatta in una ponta de terra, di’ è salita de la cità al mare, la quale se taliò per i nostri, e resta isolà, la più forte e sicura e miore luogo se podesse fare. Qui in questa cità vene ambasalori al vice re del re de Narsinga, molto acompagnato de soi po-puli. E questo re se stima il mazore de quelle parte, e persone nostre fono ne le sue case; è la cita de più stanzia sua, a continuo a........, è da 000 milia per lo Sartan de Chananor. La quale se estima de G00 milia caxale de populo, e con re incoronalo sono suoi juzeti, e forno veduto in la sua corle. E questo se dize, e se aferma, che ’l tiene cavali 100000 in la sua terra e 1000 alifanti da guerra e altri popoli, li quali se dize clic senza numero estendese la sua signoria mollo por uno paese che se chiama el Sartan, la quale se conzonse con la costa de Chalicut, e tiene molte cità e porti. E per questi suoi ambasatori à mandato a offerire al vicio re la sua amicitia, e tutto el poter suo, por tutto quello che li achadcsse per servicio del re de Portogaio, offerendoli lochi e porti in la India, e che volesse forteze e caxe, cometendoli lianza de casamento, zoè mandarsi de fra le sue (iole con cosa del sangue del re nostro signor qualunque che volesse, a zio che li restasse più securi e verdaderi amizi. E a el principe, zoè fiolo del re de Portogaio, mandò uno ridio presente de cerchij d’oro da portare a le braze, e aneli, pani richi de lana, con letere sue per