187 MDXXII, APRILE. 188 nio dii diio loco di Rovere ad insignarli, per il che andò la sera in castello a cena con esso capilanio et lui relalor insieme. Dove ragionando de più cosse, fu affirmato dal diio capilanio che nè in Trento, nè loci li intorno si faceano genie, ma ben che a questa Pasqua di Mazo si expeclava li in Trento Ferandiuo fratello di l’Irnperador con 1G milia fanti, et forsi cavalli 2000 fatli in le (erre franche e paesi lontani da Trento 20 giornate ; le qual gente però erano facte per andar contra il turco in llungaria ; ma perchè era poi venuta voce che ’I turco havea facto triegue con 1’ hongaro, se dicea però queste gente venir a la dita volta, ma non sapersi a qual effecto. La matina poi sequente esso relator arivò in Trento, dove non intese cosa alguna de farsi gente, et simi-liter da uno che veniva da le parte più sopra, gli fu referilo come havea veduto in una di quelle valade Ferandino, el qual per quanto se intendea era per mandar contra il turco certa gente, ma poi era sta dito che havea sopraseduto, et per fermo dovea venir a Trento queste feste di Pasqua di Mazo con bon numero di gente, et insuper havea veduto in quella terra con Ferandino da zercha 1000 cavalli, et nel ritorno de esso relator de qui per il camino gli fu edam afirmalo da dui lodeschi genlhilomeni di Trento che si aspeclava Ferandino ut supra questo Mazo con il diio numero di genie, sogion-122* gendo che ’1 vescovo di Trento arivò li in Trento la Septimana Sancla, el celebrò, il giorno di Pasqua, messa. 123 A dì 26, la matina vene in Colegio l’Ambasa- dor dii re di Hongaria, chiamato domino..... preposito di Cinque Chiexie, et poi apresenlato la lelera del Re di credenza, expose il grandissimo pericolo nel qual se ritrovava il regno di llungaria invaso da perfidi turchi, quali havendo preso Belgrado che era la chiave di quel regno, volendo venir a dominar il resto, pertanto quella Maestà da si ha fato le provision che ’1 puoi con animo in persona esserli contra, e fato grandissime provision in la dieta per il trovar dii danaro, qual però ha esser longo, licet con gran diligenza si atendi a la exa-tion; ma per se solo non poi resister a tanta polentia di turchi, pertanto è necessario Io auxilio di Principi cristiani quorum res etiam agitur. Per la qual cossa Soa Maestà l’ha mandalo a la Signoria nostra rechiedendo ajulo de danari per poter contrastar al turcho; et cussi prega la Signoria voy servirlo di qualche suma; el come expedilo de qui l’andava a Roma, dove lien sarà venuto il Papa, a questo effeto. 11 Doxe li rispose bona verba e se li risponderà. Di Crema, fo teiere di sier Andrea Foscolo podestà et capitanio, di 24. Come per avisi auli da Milan, il Ducha slava molto mal di uno occhio, qual si poteva dir perso; el che 6 bandiere di lan-zinech partiti dii campo dii signor Prospero per non haver auto danari, et voleano intrar in Milano; ma milanesi non le hanno voluti aceptar nè lassar entrino ; con altri avisi. In questa matina, fo principialo in Quarautia criminal il caso di sier Zuan Contarmi di sier Marco Antonio dillo Casa diavoli, qual fu preso in Pruga di di relenir per aver inganato la Signoria di un merchato di biscoli fece da darli a Corfù per l’ar-mada, et erano tristissimi, unde lui si apresentò venuto in questa terra a le prexon, et fo messo in la preson Novissima, zoo di sora dove slà li zenlhilo-meni. Etiam si apresentò una cerla sua femina. Hor fo introduto il caso in dila Quarantia per deli - beration dii Consejo di Pregadi per sier...... avogador e principiato a lezer le scritture. Di campo, vene letere sul tardi, dii prove- 123* dador Griti et Nani, date a Marignano, a dì 23, hore 4 di note. Come, hessendo persuasi li capi di sguizari da li signori francesi, haveauo contentato di andar a Monza e li star aspelar vengi la loro paga di Arona, per haver loro auto aviso dii zonzer di diti danari ivi, e auto letere di soi cantoni voglino perseverar in servir la Cliristianissima Maestà. Unde la malina a di 24 lutto lo exercilo francese, nostro, et sguizari se doveano levar di Marignano la matina per tempo, et andar verso Monza, dove de li mau-derano bona scorta per luor diti danari è in Arona. Tamen lui provedador Griti havia scrito a Bergamo a sier Zuan Viluri podestà fazi il ponte sora Ada, per ogni bon respetto; il qual Podestà li havia rescriplo non esser in ordine di barche, et che havia mandato al lago de Jse a tuor burchiele e barche per poter far dito ponle. Questo ponte fece far ditto provedador Grili, acciò, hessendo a Monza, et non venendo la paga di sguizari, possi venir con le nostre zente e passar sul bergamasco. Itern, scriveno che il signor Prospero si era alontanalo con l’exer-eilo da Marignano e andati verso Milano mia 14, et che volendo intrar in Milano con le gente, milanesi non lo hanno voluto aceptar in la terra, dicendoli stagi a la campagna, che loro li provederano di danari per pagar le zente. Item, come 1500 fanti spagnoli si haveano mandà a offerir di venir in campo di francesi o dii nostro e questo per non esser pagali dal Ducha, et ritrovarsi disperali, et monsignor di Lutrech havia persuaso esso Provedador