131 mdxxii, ringraliò di la sua caxa prestatoli e dii presente fato-li, et zercha li remi farà la Signoria sarà servita, e che achadendo alcun desastro a soi castelli, lui con li fieli e suo aver verà in questa terra a salvarsi. Disse che niun di soi fioli voleva si acordasse più a stipendio di alcun signor mortai, ma solum di questa Signoria e che il conte Cristoforo, era a la Corte Cesarea, al qual havia scrito non lolesse alcun soldo, et cussi faria dii conte Ferando è ai soi castelli. I-tem, zercha le diferentie di Castelnuovo con quelli di Histria per le letere scrive el capilanio nostro di Raspo, faria sariano conze. E cussi tolse licentia, et il Doxe li usò grate parole, e respose a quanto havia dillo etc. Il qual Conle si parli a dì. .. Vene l’oralor di Manloa per cose particular non da conto, et si parli con il conle Bernardin Frangipani. Di Peschiera, fo leto una 1etera di sier Urlati Bollarli proveditor, di. .. Con avisi di le cosse di Trento et........... Da poi disnar, fo audienlia di la Sigooria; non fu il Doxe e li Savii sleleno daspersi a consultar, etiam a dar audienlia. Di campo, fo letere di Binasco dii provedi-tor Griti e sier Polo Nani, di 2, hore 3. Come si atendeva aver la rocha di Vegevene, et speravano averla per esser venuti a parlamento di rendersi ; qual aula si unirano insieme. Scrivono come hanno, in Milan quelli zenlilomeni esser levati e dito al signor Prospero non voleno star cussi a patir tanto danno et carestia; il qual signor Prospero li disse al tutto volea ussir a di .. . dii presente con le zenle di Milan, et venir a la campagna. Scriveno ricever di danari e altre parlicularilà, et di Zanin de Medici, come lo espetavano et era vernilo apresso Lodi. ltem, aver mandato certe arlellarie a Vigevene per aver la rocha. Avisa di esser parliti 20 burchi da Pavia con zenle suso e qualche personagio da conto; si judicha siano slà mandate a Piasenza, inteso Zanin di Medici era zonto a Cremona. Dii Governador nostro, di 2. Scrive quelo Im fato Francesco Visconte in Milano, e parole usale al signor Prospero e di qualche momento; però si poi sperar Milan non possi star mollo cussi. 80' Di Poma, dii Gradenigo orator nostro, di ultimo Marzo e primo Aprii. Come de lì tutto è solo sopra, e di zorno sì amazano, et dì note si sassinano nè si fa juslitia. Et domino Zuan Hemanuel orator cesareo, havendo fato zente in caxa sua, el Colegio di cardinali e li presidenti li mandono a dir aprile. 132 licentiasseno tante zente; el qual li fé’ dir che era solilo a lenir sempre gran zente. Item, scrive come era partito di Roma el signor Renzo di Cere a nome dii re Christianissimo con fanti 8000, lanze 400, cavali lizieri 800, per andar in Toscana; sichè la guera sarà in quelle parte. E va con lui molti signori Ursini et li Bajoni, e voleno andar prima a l’impresa di Siena, qual sarà facile, e poi a Fiorenza; e par il re Christianissimo habbi rimesso ducati 20 milia a questo effetto, el vanno a mutar slado in Siena a nome dii re Christianissimo, il qual ha mandalo uno araldo a Fiorenza, qual zonto su la piaza publice disse andava a protestar lecenliasseno Medici di Fiorenza da parte dii re Christianissimo, ali-ter li saria nemicho moria), e la risposta ancora non si ha inteso, ltem, il Colegio di cardinali ha scripto al marchexe di Manloa che è in Pavia sì lievi e vadi a Piasenza e Parma, che sono terre di la Ghie-sia e non stagi a Pavia, ltem, scrive de le 5 galìe che fece venir di Napoli verso Roma don Zuan Hemanuel orator cesareo, con fama di levarlo per andar Viceré a Napoli, et erano zà zonte a san Paulo, erano di suo ordine levale et andate in bocha di Hostia. ltem, scrìve che non è mai zorno che in Roma non si amazi 4 et G. Scrive si lien, zonte le zente Ursine verso Fiorenza, il ducha di Urbin etiam lui si mostrerà in favor dii re Christianissimo. Et per letere di sier Hironimo Lippomano, di primo, vidi. Come Domenica in capella el Cardinal di Como con il Cardinal Sedunense usono gran parole tra loro, e che ogni zorno li cardinali fanno congregalion, e in Roma ogni dì si amazano 4, G et 8. In questa malina, in Qtiaranlia Criminal si principiò a inlrodur il caso di sier Vicenzo Zen qu. sier Thomà el cavalier, era thesorier in la Patria del Frinì et retenulo, qual ha inlachato la cassa di lire . . . eli’ è zercha ducati G00, et ha confessato esser la verità, el voleva restituirli, lnlroduse il caso sier Nicolò Dolfìn l’avogador, el questi altri zorni si an-darà seguendo la expedìtion. A dì 6. Domenega di Lazaro. Non fo nulla di novo, ni letera da couto, solum, di Spalato di sier Marco Antonio da Canal conte e capitanio di. . . Zercha adunation di turchi ....... Vene l’oralor di Pranza, il baron di Leze, e mostrò letere di monsignor di Lutrech, li scrive di 2. L’impresa va a bon camino. Vene 1’ oralor di Ferara per dimandar di novo, al qual foli ditto quanto si havea; nè altro è da cónto.