261 MDXXII, MAGGIO. 169* qual parte non se intendi presa si la non sarà etiam presa nel noslro Mazor Consejo, con questo, li danari si trarà, li do terzi siano ubligati a t’Armar e il terzo a le altre presente ocorentie. Et sier Alvise Pisani procurator e sier Donà da Leze voleno la parte, ma che si possi aceptar etiam oblation di ducali 12 milia. Parlò sier Dona da Leze per la opinion, acciò quelli hanno 12 milia possino esser balotadi, e il Gran Consejo farà quello vorà o acelerà i pochi o il mazor numero. Non li fo risposo, nè il Consejo lo aldile, perchè facendo per danari, voleno chi darà più danari. Et sier Zuan Batista Basadona savio ai ordeni andò in renga, conlradicendo quel tuor dii terzo di danari, e volea tutto fusse ubligà a l’Armar, perchè justa la parie presa si dia armar 10 galìe etc. Non li fu risposo, et lui solo non volse meter parte. Andò le parie: 22 dii Pisani e Leze, 133 di altri Savii, 4 di no, et cussi fu presa la parte. Fu posto, per li Savii, che tutte le barche di Pa-doa, pagino per una volta d’andar e ritorno soldi 8 al Morauzan, burchii soldi 20, zatre carge soldi 20, vuode soldi 10, barche picole soldi 4 etc. ut in parte, e eh’ el Colegio babbi libertà di alitar overo vender ditta intrata come li parerà a bosoli e balote, ut in parte. Et fu presa: 101, 50, 4. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, a-tento la venuta in questa terra di monsignor di Memoratisi li sia dato ducati 12 al zorno per le spexe per il tempo starà in questa terra, ut in parte. El fu presa. Di Franga, fo 1etere di sier Zuan Badoer dotor et cavalier, orator nostro, date a Lion, a dì 19 Aprii, fin 6 Mago. Più numero di vari co-loquii auti col Re, et illustrissima Madama, et come Soa Maestà è mollo pronta a le cose de Italia, ma non poi cussi, et eh’ el manda capo a l’impresa monsignor 1’ Armiraio in loco di Lutrech, et eh’ el vien con 4000 fanli et lanze 400, e Soa Maestà verà drio con altri 4000 fanli, il qual Armiraio era partito per Garnopoli, et eh’ el voi il Re esser a parlamento con il duca di Savoja ; et altre parlieularità. Solicita il suo suecessor elelo sia espedilo. È mexi 25 è fuora, et è creditor di bona summa di danari, e non vien pagato. Di la Christianissima Maestà fo leto una letera, drigata a la Signoria. Ringratia di quello l’ha fato, e voi venir a l’impresa con 800 lanze, 10 milia fanti, e averà 10 milia sguizari. Di Ingaltera, di sier Antonio Surian dotor et cavalier, orator nostro, date a Londra, a dì 9 di V instante. Come le gente francese erano venute a li confini di la Spagna, el che de lì se divulgava che la Cesarea Maestà non partiria di la Fiandra sì presto. Item, scrive la pralicha di le trieve tra la Cesarea Maestà et il Chrislianissimo re per lo cosse di là, va drio etc. Di Hongaria, fo letere di sier Lorengo Orio dotor el cavalier, orator nostro, date a Fraga, a dì 6 Mago le ultime, ma in ordine, fono numero 7 letere. Scrive quelli successi e diete fate, e bohemi voi dar aiuto al Re. Item, hanno incorona Soa Maestà di quel regno, e furano cussi a la serenissima Regina. Copia di una letera di sier Lorenzo Orio do- 170 tor et cavalier, orator nostro, data in Fraga a dì 10 Mago. Ricevuta a dì 23 dito. Si duol di la guerra de Italia, perché da quella prende fomento la guerra dii Signor lurcho conira il regno di Hongaria, e poi successive conira tutta la cristiana república. Idio fi pongi la mano. Nili siamo ancor qui, dove non si è facto altro salvo beri il juramento per questo serenissimo Re e questo regno. A questi zorni se coronerà la serenissima Regina, et darasse ordine al subsidio per le cosse de Hongaria; ma non credo debbi esser come se sperava, per non haversi poluto componer le private dificullà sono fra questi tre ordini, zoè Baroni, Nobili et Civitatensi, dove li sono molti signori et principi di Alemagna, Slesia et Boemia, tulli li Bran-deburger.si, lo reverendissimo el illustrissimo Gran Maestro di Prussia, lo magnifico orator Polono, il duca di Smisna et molti altri; sichè li bisogna far gran spexe. Desidera et solicita il repatriar etc. Di le cose dii Signor turcho risona in ogni parte po-nersi ad ordine, et esser acordalo cum tartari, con li quali voi romper da una parte verso la Moldavia, verso la quale el serenissimo re di Poiana ha mandato le gente sue, el parimente Hungaria una bona banda. Si spera potrano benissimo resister. Questo serenissimo Re ha mandato comandamento penale in la faculta et in la vita, che lutti siano ad ordine per il mexe futuro, maxime li nobeli, li quali per capita sono obligati andar cum la Maestà Sua contra li soi nimici. Expedili di qui, questo serenissimo Re anderà a Vienna dove se farà una dieta, et se convenirà con lo illustrissimo Ferdinando suo cu-gnato. Voria la Signoria li mandasse letere di credenza, aziò più honorevolmente fazi l’officio di visi-tazion et riverenlia a quello. Scrive la mala con-