MDXXIt, MAGGIO. 558 rola Gisa, fo letere di 20. Come, per non agravar tanto quel loco, si levava con le zente et andava ad alozar a Chiari. Item, havia aviso il signor Prospero e tutte le gente mimiche esser passale Ada. Di le galìe di Barbaria, si ave aviso come a di 16 di l’instante giouseno a Liesna molto amorbate, et che alcuni zenlilhomeni merchadanli erano montati su barche et venuti sta note verso Veniexia, et per li Treporti erano andati in Sii per andar a le ville loro, zoè sier Lunardo Justinian di sier Uironimo procu-rator, sier Otavian Bon di sier Alvise et sier Agu-stin Foscari di sier Marco, con altri nobeli, chi ande-rano a la villa del Justinian dilla a Ronchade, e chi a la villa dii Foscari a la gastaldia di San Dona a sborarsi, et sier Andrea Contarmi qu. sier Alvise Mi-noto vene, et par sia andato come dirò di sotto, et cussi molli altri hanno fato; quali tutti hanno mandalo sta noie letere a casa loro con tal aviso, nè hanno voluto venir di longo per non amorbarli. Tutti in conformità scriveno esser morti su dille tre galìe, Capitanio sier Alexandro da cba’ da Pe-xaro, da homeni 200 da peste et più, tra li qual li infrascripli zenlilhomeni nostri : sier Carlo Zen qu. sier Bacalarlo el cavalier, era Patron di galìa, sier Sebastian Pixani qu. sier Bernardo, era merchadan-te, non da peste, sier Nadal Michiei di sier Lodovico, zovene, era Nobile, sier Uironimo Justinian qu. sier Alvise da san Barnaba, era Nobile, et uno Gralian popular, era merchadante. 1 km, sier Lorenzo Sa-nudo di sier Zuane, era Nobile, havia una giandusa el uno carbon, et che sier Piero Michiei qu. sier Polo, slato alias Capitanio di dille galìe, era merchadante, par fusse amalato, ma si dice non era da peste, et su le galìe u’ è molli amalati di peste ; et sono da mori 200 su dite galìe, quali è venuti per passar in Alexandria. Dita peste fu presa a Beles, et par quelli di Tunis non li hanno voluto aceptar, benché sia sta con gran danno dii Re e di loro mori. Hanno lassato alcuni zenlhilorncni zoveni a Oene, quali non volseno venir in galìa per andar a Lisbona, et poi non è sta levali, quali sono: sier...... Pisani qu. sier Lorenzo dal Banco, sier Francesco Bon di sier Alvise, uno fio! naturai di sier Benelo Guoro, et uno fiol di Uironimo di Andrea, popular. Item, sier Jacomo Morexini qu. sier Antonio è ri-maso a........per veder di recuperar certi danari di uno merchado fe’ sier Piero Michiei col re di Portogallo di mandarli formenli per ducati 30 milia e tochò capara 6000 ducati, el lui mandò a cargar una nave per uno suo, qual par con li danari Sia fuzito. I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXIII. Et inteso tal nova pessima e dolorosa in Colegio; 167 * mandato per li Proveditori sora la sanità per non amorbar questa lem, qual è piena come un ovo, fo termina di far gaiarde provision, el mandar uno Proveditor sora la sanità in Istria a far provision zercha le galìe, et menarvi medici et barbieri per varir li amatati di peste, el far redur dille galìe in loco dove li homeni possino smontar el sborarsi, et le galle far nelle eie. e far brusar le robe di merchadanli, et stogino 40 zorni sani avanti le vengano in questa (erra. Et cussi fo mandalo in Histria sier Zacaria Valaresso provedador sora la sanità. Item, fu fato far una proclama a San Marco, a Rialto per autorità di eSsi Proveditori sora la sanità, che lutti quelli sono venuti in questa terra da lo predile galìe di Barbaria amorbate, debbano aversi apresentà per tutto donian a Lazareto novo, solo pena di la forclia. Item, fo scripto per la Signoria in caldissima forma al Capitanio di dille galle, che non lassi smontar alcuno in terra dove le capilerano in Histria, in pena di la forclia, et aspedi l’ordine nostro. Et perchè la Sensa è a dì ultimo di questo mexe, e zà in piaza di san Marco si era principiato a far bolege, fo in Colegio parlato, per non infelar sla terra di morbo, sì per queste galìe di Barbaria, come clic a Milan è la peste grandissima, di non far quest’ anno la Sensa. Et cussi fo fato far le prodame che lutti disfazi le botege, sollo pena eie.; siche non si farà Sensa questo anno, videlicet il zorno di ozi preseno nel Con-sejo di X di non far la Sensa. Nolo. Sier Andrea Coniarmi qu. sier Alvise Minoto, sier......Vendramin di sier Luca, et sier Piero Valaresso di sier Zacaria è sora la Sanità, ha-vendo a Liesna compralo uno brigantin, veneno in questa terra, et azonli a Lio fu eonzo per li soi con li frati di la Carità di prestarli il loco di San Clii-menlo. Cussi andono lì a sborarsi et afondono il bragantin lì. Fo termina, per li Provedadori sora la sanità, far provision acciò non si amorbi la terra. Item, che li piovani vadino per tutta la conlrà a tuor in nota i amaiali e darli in nota a la Sanità, e melerli pena non alozino in caxa alcun vengi di Inora. Et cussi feno. Fu lelo la parte di far Domenega in Gran Con- 168 sejo uno Procuralor in luogo di sier Alvise da Mo-lin, a chi Dio perdoni, con questo non si possi aceptar oblation di meno di ducali 15 milia, ut in pd)--te, e li danari siano obligati a 1’ Armar. 17