175 mcccccv, | con la sua piparata, c ziascun con la sua simile bandirla, acompagnate con arpe e violete. Poi taze 04 de zeladina dorata e vin Corso asutto, con un’ altra musica, non rnen suave e degna de le altre, la qual seguitò fin al levar de 18 piati de torte de più colori, con fave fresche e carzoffì cotti e crudi, con piper e caso sardinale, ini piati d’oro e 76* d’arzente, che l’uno e l’altro furon portati di poi la zelladina, el zascuno con la sua simile bandirola, con fenochij freschi e fenochij zuchati su tondi d’oro e d’arzento. Poi recotta batuta, con zucharo, aqua rosa e fiori de borazine, con dui putti vestiti da pastori, con zonchade in mano, el apresenlole recitando alcuni versi in laude di la illustrissima Signoria, dii reverendissimo Cardinal e di prefati oratori. Poi 18 marzapani in 18 piatti d’oro e d’arzento, et altratanti piati d’ oro e d’arzento con persege condite in zucharo, et zaschun piato con la sua bandirola dorata con ditte arme, acompagnate con una zentil morescha, ballata con summa galanteria. Poi, levato uno mantile, fu data aqua rosa de lc-vanda a le mane a son de pifari, trombeti et tamburini, e venne confeti menuti, che foron coriandoli da Palermo, canella zuchata dorata, seme di melon, snidisi folignato, mandole e pignoli et storte, con le-bia e dui compagni, che sonoron due viole grande da archeto, con grandissima suavità et gratitudine di tutti. Scrita per Rayncro di Fideli ad Alexandro Cal-zedouio. 77 Dii mexe di zugno 1505. A dì primo. Fo gran conseio. Fato capetanio a Brexa, in luogo de sier Domenego Contarini, refudò hessendo in rezimento, sier Marin Zorzi, dotor, avogador di comun ; et capetanio e provedador a Napoli di Romania sier Piero Venier, lo a la chamera d’imprestidi, quondam sier Domenego per scurtinio. Item, ozi a conseio uno sier Francesco Malipiero, da Corfù, domente el scurtinio era dentro, si distese a dormir su uno banco, perchè era cargo; et la Signoria lo convene mandar a farlo levar suso. A dì 2. Da poi disnar fo colegio per il fontego di todeschi, utrum li dovesse comprar certe caxe lì vicine etc. È da saper, in questi zorni, a dì..., sier Polo Calbo, nominato di sopra, feva far una nave sua a Santo Antonio, et volendo andarvi, con suo fiol, a comprar legnami per compirla, sora Caorle, e più , GIUGNO. 176 in qua, vene fortuna, el volendo andar di longo, el fiol fo portalo in mar, e lui se li buio driedo e afero il fiol, qual si tene tanto che tutti do si anegò, el uno che se butò driedo per ajularlo, et uno altro scapolò, ma uno garzon sollo rimase im barella, e il mar buio la barella con la cesta di la mesa e tutto a la marina, adeo 0 si perse. Lui cUcitur havia 100 ducati a dosso ; sì che a questo modo compì la lama di sier Polo Calbo. A dì 3. Fo pregadi. Leto molte letere, il sum-mario è questo : Di Roma, di 28. Di la morte dii Cardinal Asca-nio quel zorno, chi dice da peste, chi dal mal fran-zoso, perhò che stè tre dì amallato, et venuto di la caza, primo si resentì, et ozi, volendo tuor uno certo suo electuario consueto per sudar, obiit a hore 18. La qual morte non è stà di pocha importanlia ; e fo malia nova per la Signoria etc. ; con il qual si aria auto intelligentia per le cosse di Milan. Il |Kipa dete la vice canzelaria a suo nepote, Cardinal Vincula, et l’abatia di Chiaravalle, e il suo palazo, al Cardinal Grimani. Di Franza, da Bles, di 18. Come esso orator nostro fo a visitar la chrislianissima majestà, qual era risanala. Et esso re scrisse una letera a la Signoria, la qual fo leta ozi, che advisava esser risanato, et voleva esser nostro bon amigo. Et per pregadi li fo risposto verba prò verbis. Da Napoli, dii consolo. Dii partir de lì 2 galee, 2 barze, uno bregantin et uno galion, con fanti 1200, et some de grano 14 milia per Pisa ; e si dice, P Alviano vi va per terra con le zente in Ihoro aju-to ; sì che, conclusive, Spagna si ha scoperto la protettone di pisani. Fu posto scriver in Spagna per la ripresaja e di P angaria si meterà, ut in litteris ; e preso et scripto, ut in parte. Fu posto, per il colegio, dar a Piero di Stephaui ducati 5 per 100, di li debitori troverà di la Signoria nostra, excepto decime di caxe e possession, e possi veder tutti li libri di oficij ; fu presa. Fu posto, che quelli restino a pagar 1’ ultimo 4.° di (ansa, debbi pagar fra certo termino, poi vadi da basso a le pantinele, et si scuodi con 40 per 100 di pena ; e fu presa. Fu posto, per il serenissimo, consieri, cai di 40, sier Domenego Marin, sier Andrea Venier, sier Antonio Trun, savij dii consejo, che li frati di San Mi-chiel di Muran, per causa di 1’ abatia di le carzere, di la qual è ini possesso, et il Cardinal Grimani à 77** ’uto si ntenlie in Rota di dilla abatia etc., che, non