299 MDXX1I, GIUGNO. 300 in bergamascha a Bergamo et a Milano sono venuti una infinità di pavegii rossi e berelini grossi, come eomunamente sono i pavegii, e dicono era tanta intì-nità che obscuravano l’aere; quale veniano da la parte di levante et sono andati verso ponente e su la piaza di Brexa, dove si vende il panno, feno fra loro una grande bataglia in aere, poi se partirono, e la mazor parte passò ultra le mure di la terra, et una squadra grandissima non volse passar se non per le porte. Sopra In piaza di Bergamo simelmente hanno combatuto, et sopra hi piaza di Murtinengo, et si dice cussi haver fatto fino a Milano, et essersi re-duti una grande infinità nel zardino di Milano, et esser disfantali che più non sono stà visti. Di qui vien dato uno male presagio che siano zente che habino a venir di levante a oeupar questi paesi, et dicono che altre volle, quando il re di Franza vene e ocupò Lombardia, ne vene simelmente gran copia da ponente verso levante, quod Deus ad-vertat. Questa letera scrisse Ottavian di Calepio a sier Piero Contarmi qu. sier Zacaria el cavalier. 190 A dì 15, fo san Vido. Fu fata la processimi secondo il consueto. Falò il ponte sopra burchioni, perchè in 1’ Arsennl non era galle veehie. Fu il Doxe vestilo di raso cremexin con il bavaro di armelini, et oratori, Legalo, Franza, Ferara e Man-loa, mancò il Cesareo. Porlo la spada sier Lorenzo Bragadin, va capilanio a Brexa, vestito di veludo cremexin ; fò suo compagno sier Lorenzo Badoer fò a 1’ Arsenal, e altri invidati appasto, zoè molti di lutte tre le Quarantie et altri soi parenti et amici, zoveni molti. Et non fo niun Procurator. E nota. 11 Principe dovea andar, da poi la messa di san Vido a veder 1’ hospedal nuovo al Spirito santo dì poveri di mal incurabeli, aleso per zenlhilomeni et zentil done, eh’ è cossa meravigliosa. Sono poveri .... et povere .... et è serviti per zentilhomeni, tra li quali sier Vicenzo Grimani liol dii Serenissimo è uno, e questi è li procuratori, sier Sebastian Contarmi el cavalier, sier Nicolò Michiel dolor, sier Beneto Gabriel e sier Antonio Venier qu. sier Marin procuralor, e molle done da conto. Et è stà principal auctor di questo uno missier Caietan Visentin prothonotario. Qual l'o principialo questa quaresima, et ogni festa ha tanto corso et elemosine eli’ è una cossa stupenda; e li amaiali benissimo alesi et medegati, opera mollo piatosa. Tamen, per l’hora larda, il Principe non andoe, et con li piali ritornò a san Marco al pranzo con li invidati. Da poi disnar fu Gran Consejo, et senza dir altro, vene voglia a sier Velor Grimani nepote dii Serenissimo, non si faznndo Procuralor in la procu-ratia di suo suocero, di farsi tuor, et a nona ave li danari in ordine dii suocero et deliberò di farsi nominar. Et fono tolti Ire, ma uno non ol'erse et do fo balotadi. Erano a Consejo numero 1447 a lai ba-lotazion di Procuralor. Electo Procurator di la chiexia di san Marco insta le parte prese Sier Velor Grimani qu. sier Hiro-nimo dii Serenissimo, qual offerse ducati 14 milia, portò ducali 10 milia, domali darà il resto......... 506.935 f Sier Alvixe Pasqualigo fo Cao dìi Consejo di X, qu. sier Filippo, qual mandò a offerir ducati 12 milia, portò contadi 10 milia, et domali promete portar il resto 1163.272 Non Sier Polo Nani fo capilanio a Bergamo, qu. sier Zorzi, nulla offerse. Ancora fo falò per Gran Consejo uno exator a le Raxon nuove, che prima si feva in Pregadi, et rimase sier Piero Querini qu. sier Antonio, qual per povertà stava in Caodistria, el bora, venuto in questa lerra per esser a la porta del Fonlego di la farina in luogo dii Zane che morite, sì fa per Cole-gio, cazele di una balota; e mò qui rimase. È da saper. Ozi doveano far Podestà a Vicenza. 190* Perchè stridono el Provedador sora le camere et perchè alcuni voleano prestar, fo indusiato di farlo per questo Consejo. Et par, alcuni di Colegio voleno meler che li re-zimenti da mar, Cypri, Candia eie., che sono uteli, siano fati per scurlinio et per deposito, et cussi Pa-doa e Vicenza che se dia far. Altri voi tulli i olTicii exceplo Consieri e Consejo di X;ma molli di la lerra non sente per adesso, et lui parie si convien meler in Gran Consejo, unde per esser amalato Mi doleria perchè al tutto li parlerà conlra. Tamen, trovalo questi danari dii primo Procurator, sperano trovar li altri, et prò nuncA\ far ofiìcii et minienti per danari, scorseno. A dì 16. Vene in Colegio sier Alvixe Pasqualigo procuralor rimaso, vestilo di veludo cremexin, con assà parenti in seda, altri in scaldato, et usò le