25 MDXXI, OTTOBRE. 26 alozamenlo et sparli per quelli vicini lochi ail alozar; et che monsignor di Lutrech havia mandato 300 ho-ineni d’arme a la volta de inimici con ordine non li lassaxeno metersi ne lo aloznmento di Cauedolo per esser loco fortissimo, dubitando che posti lì non poterli poi astrenzer al falò d’arme; et havia fato comandamento a tulle lo exercito, che lassali i cariazi tutti a la liziera si melesseno in ordine, et che bore 3 avanti zorno si voleva levar de lì con tutto lo exer-cilo in ordinanza et tender verso li inimici per far insieme la zornala, et avia fato anliguarda il claris-simo Grili, et il Governador nostro retroguarda ; sichù non vai disuasion se li fazi per lui provedador Grili, che vuol al tulio far la zornata avanti ditti sguizari vien si azonzeno insieme con inimici. Et di sier Polo Nani capitanio di Bergamo, pur di Bebecho, fo teiere di 9, hore 3 yg, parti-cular. Scrive, il conte Mercurio Bua in quella hora era ritornato in campo con li 800 cavali lizieri stato verso berganmscha e brexana ; che li inimici andati per far la scorta a li sguizari calano non esser salvo 40 cavali, però era ritornato. Tamen, per via dii campo inimico, si ha erano da cavalli 600. Da poi disnar, fo Colegio di Sa vii. In questa matinn, vene l’orator di Ferara in Colegio con letere dii suo signor duca di Ferara, di IO. Come era lì, et inimici ingrossati molto da fanti ..., cavali lizieri .... et homeni d’arme ..., haveano brusato il Final; et come il Ducha era stato a l’Hospedaleto et atendeva a fortifichar Ferrara, dimandava aiuto di la Signoria noslra et dal Chri-stianissimo re. Li inimici, capo Guido Rangon, Ra-mazoto e altri, andavano per tutto come signori della campagna etc. Di Bergamo, di sier Zuan Vi turi podestà et vicecapitanio, date a dì 9 a hore 3 di note. Avisa come, a hore una.gionse li il capitanio Zucharo con la cavalchala mandata per il signor Prospero Colona per incontrar sguizari, et erano alozati fuora di la terra, e mandono a dimandarli di alozar quella note in la terra. Et esso Podestà li lece responder non haver comission di alozarli, ma se li capi voles-seno alozar in la terra, volenliera li alozeria. Non volseno, ma li dimandono do guide per condurli dove erano li sguizari. Li rispose che ’l non leniva alcuno che li volesse condur ; ma che di guide non havia ordine di la Signoria, pero non lo poteva far. Per il che il ditto Capitanio con le zelile preditte, da cavalli... , in quella ora si Ievono. Scrive, sguizari, da numero 6000 erano zonti in Val Brembana e to-chavano danari, et che lì aspectavano il Cardinal Se- dunense, qual di hora in hora doveva zonzer con allri 4000. Scrive, aver provisto di presidio in Bergamo et star di boli animo eie. Di Verona, di rectori sier Bernardo Mar-sello e sier Francesco da cha' da Pexaro, di eri sera. Come avisano questo instesso di sguizari, et che per uno bolletin di uno nostro condulier è in campo a Rebecho, di 9, bore 3 di note, si ha aviso francesi aver mandato a Milan el signor Federigo da Bozolo per far 4000 fanti per custodia di Milano, et stagi a quella custodia; come francesi el nostri avea-no messo tulle le artelarie grosse in Ponle Vigo, et cadauno restati a la liziera di ordine di monsignor di Lutrech, et erano tutti benissimo disposti et preparato il suo viver per cadauno per do zorni; et come da poi meza noie si doveano levar con lulto lo exercito de lì e andar a trovar li inimici, con dispositivi ferma di far l'aio d’arme. Questa nova di voler far fato d’arme, fu’ soprastar molto quesli di Colegio dubitando di la materia, benché pareva in campo fusse gran animo di vincer eie. Fo scrilo, per Colegio, non polendo farsi li fanti per custodia di quella cilà e altrove, ne fazino loro da 800 di quelle valade pagandoli per zorni 10 eie. Item, scrilo a Crema, quelli do contestabeli è lì fazi 200 fanti per custodia di quella cilà. In questo zorno, essendo morto il piovati di San 1 Polo nominalo pre’ Zuan Negro, homo dotissimo, è stalo anni.....piovati, li parochiani ozi reduli in chiexia feno piovati pre’ Piero, prele antiquissimo di conlrà. Ave 83 balote. Fu solo pre’ Jacomo da le Secorelle cantor a San Marco. Ave 73 ; il qual zà 8 anni ofteiava in ditta chiexia di San Polo. È da saper: in questo mexe, havendo il ducha di Ferara, qual era.al Bonden, dubito che suo ftol don Ypolito di anni 14, ch’ò arziepiscopo di Milan, stando in Ferara il Papa non lo privasse di beneiicii, avendo auto il voler di la Signoria nostra, io mandoe ad habilar in Ruigo; et cussi vene a dì... di l’instante. Quel Podestà di Ruigo li andò conira honorandolo assai, el lo messe di sora. El Papa aduncha scomunichoe il duca Alfonxo di Ferara in questo modo, lui con tulli li soi dove el si ritrovava, e chi li dava alcun ajuto o favor, et questo per esser ussilo a’ danni dii Papa e di la Chiesia; sichè, domenle il Ducha slele fuora di Ferara sempre fo ditto messa; ma poi tornato in Ferara, fo cessa di dir messa. A dì 12, la matina non fo letere di campo, ma 1 ben di Bergamo, di sier Zuan Vituri podestà c