227 MDXXI, DICEMBRE. 228 capitani non si partiscno de l’impresa, perchè li pro-vederiano di danari ; et altri avisi. Di Bergamo, fo letcre di sier Zuan Vituri podestà et vicecapitanio, di 8. Dii partir Marti, a di.., di cardinali per Roma, videlicet prima Medici col signor Zanin di Medici, poi il Sedunense. Et Como è sii sachizato. Di Brexa, di rectori etprovedador Bexaro, di 9. Con certa relation di imo vien di Milan ; la copia sarà posta qui avanti. Di Verona, di reofori, di IO. Dii partir quella malina de lì dii signor Malatesta Raion condutier nostro con certi cavali, et va per intrar in Perosa, poi che ’i Papa è morto. Bi Bergamo, di sier Zuan Vituri podestà et vicecapitanio, di 8, fiore 4, vidi ìetcre. Come erano venuti do soi esploratori da Milano, quali in conformità referisse, come Marti da malina, fo a dì.. il cardinal di Medici se partì de lì per Koma con il signor Zanino di Medici, et il cardinal de Sion s’è parlilo la sera, et dicesi clic ctiam il signor Prospero era parlilo anche lui per Roma; ma non se ha per cerio. Et dicono che li hispani et napolitani et svizari, ultra el gran sacho de Como, hanno ctiam sachizato assai case in Milano; et che dite gente sono confuse et senza governo, et tulli l'ano a suo modo. El che molti svizari sono parlili per andar a casa sua et se ne vano per zornala, el che li hyspani el napolitani voleno ancora loro andarsene a casa; si-che spera in Dio che questi eserciti se disolverano et le cose presto haverano a succedere bene. Per quanto vien diio, molti genlilhomeni milanesi erano andati per far venir a Milano il duca di Bari, i quali beri ritornorono a casa, judica per haver inteso la morte dii Papa. Scrive, ozi è zonto lì in Bergamo domino Philipino da Chali con la compagnia di fanti 300, di quali il forzo è schiopetieri, et per avanti ne era 200, eh’ è ben a proposito per rispetto che ’I destro fa il ladro, maxime trovándose le gente francese lontano de lì, et li inimici in una note haveria-no podesto et polriano venir a far dii male a chi non stesse adverlidi. Scrive haver fato venir il magnifico domino Zuan Paulo Manfron, che era alozalo a Roman, con la sua compagnia, ad alozar lontan di quella cità Ire miglia, e in caso di bisogno in una bora lo haveria in la terra ; et scrive non manchar di far lulte le altre provisión necessarie, ancora che ’I spera presto li francesi et nostri si spingerano in Ge-radada. Bi Brexa, di rectori et provedador zeneral Pexaro, di 8, hore.. Et mandano, come ho scrito di sopra, una deposition di uno vien da Milano, la copia di la qual è questa. Domino Paris Malmignato da Lendinara, homo d’arme dii signor Julio Manfron, referisse come beri malina el parli da Milano, dove lassò el reverendissimo Cardinal di sguizari con tulli li sguizari che inlrorono in Milano de lì, et che de li qual alguna insegna non è ancor partita, nè parlavassi de partir; et che li milanesi li duno 3 page et al presente si scodea il danaro, perchè si dicea 157 expectar il Duca ; et che esso Cardinal, insieme con il signor Prospero, qual è de lì, stanno con li dilli sguizari per inlerlenirli insieme con il resto di le altre gente, de le qual i spagnoli el lanzinech non erano ancor gìonli da Como a Milano, ma ben si dìcea erano in camino, et haveano mandato de lì in Milano le arlelarie, le qual erano in lutto pezi numero 28; ma 4 pezi si haveano salvato per loro. Dicendo esso esponente, che diinan 8 giorni sarano che l’arivò a Como per recuperar uno suo corsiero, che era in man ili le fantarie spagnole, e la note inalili a meza note, Como si havea reso a pati, salvo ogni cosa; ma per tulio Luni niuno l’intrò dentro, et il Marli poseno a saclio la lerra tutta salvo li soldati et monasterii; el si diceano doveano acom-pagnar li ditti soldati lino su le terre de’ veniliani. A Lodi veramente, dice esso esponente, haversi ri-Irovato beri dove li era il signor marchese di Manilla con la compagnia sua, quella dii conte di Potcn-tia, dii conte Guido Rangon et algune altre, et cerli fanti italiani; et che de lì sì dicea che il predito Marchese con quelle gente se doveano levar hozi el andar ad alozar Sul piasentin et passar Po, el che de lì in Lodi doveano venir le gente d’arme fiorentine el quelle di la Chiesia, le qual lui le havea lassate Ira Lodi et Milan che veniano a quello camino. Dicendo, inlerogado, che tal gente tulle expectano la creation del novo Pontifice, et se dice che voleno meler il Duca in Slado, el che tra loro dicono che li sguizari non inanellano, sono per mantenir la impresa. Et il signor Gubernalor nostro dice ritrovar* se veramente in una villa del comasco dove era lo alozamenlo dii signor marchese di Pescara, et liensi che ditto Marchese el conduse con sè, perché li sguizari, quando lui signor Gubernalor si ritrovava in Milano, lo voleano per suo pregion, ma ditto Marchese non ge lo volse consentir et vene la note a staffeta in Milano a levarlo et lo conduse seco, et fino hora se lo tiene. Et judicasi che li spagnoli el sguizari, se si aproximano tra loro, si siano per tagliarsi a pezi per lai causa et per il guadagno ha- 157* veano fato diti spaguoli nel sachizar di Como.