217 ilDXXI, D1CJSIDRE. 218 Colegio lo persuase a restar: pur volendo lui licen-lia, dissello si conseieria. Vene l’orator dii duella di Ferara, domino Jaco-1110 Tebaldo, el monstri» Ictcrc dii suo Signor, li scrive, di 6. Come bavia recuperalo la tìralignana el tutta la Romagna, zoè Lugo el Bagnacavallo cx-cepto però la rodia di Lugo; et collie quel zorno ussiva di Ferara con zenle per recuperar Rezo et Modena, el si ricomandava a la Signoria a darli favor. E post scripta dice aver auto cliam la rocba di Lugo. Nolo. Di Roma nulla era, adeo alcuni dubitava di la morie dii Papa; ma se disse questa intima, eri ]o letere di Roma in li Focher di Fontcgo, di 2, horc 10. Come il Papa era sta portalo in capella morto, qual era mollo negro, nude si dubitava fusse sta atosichalo. 149 Copia di una letera dii signor Francesco Maria duca di Urbin, scrita a mastro Anastasio Turriano di l’ordine di Frati memori maestro, suo nontio in Venetia. Venerando padre. Essendo noi stali in continuo proposito per la fede et servitù nostra verso quella Illustrissima Signoria di non fare si non sempre noie le cose nostre a quella, et come per principal nostro fondamento per il desiderio die tcnemo di servirla coni-municarli sempre le nostre aclione et exequirle cum saputa el licentia di quello Serenissimo Slato, essendo bora occorsa la morte dii Papa, et noi preparandoci per andar a la recuperatone di quello die lui ne levò cum tanta injustilia, come è debito nostro, et di bora in bora saremo a quella via, per non inanellare neancbo in questo di quella filiale servitù die leneino a quello Illustrissimo Dominio, vole-ino die a P aula di questa, subito vi presentiate a quella Signoria, el per nostra parte le facciale intendere die, cum sua bona el grafia el licentia, noi ei inviamo a la recuperatione di le cose nostre, baven-do ferma speranza et fede die non solo li serà grato, ma die di continuo ne babbia a tenere per quello iìdele figliolo che li senio. Concludendoli che quanto più noi (laveremo, tanto magiormenle di noi si potrà valere sempre et disponere in omne servicio et sua satis/atione. El la ricercarele, per nostra parte, a volerne porgere la mano et donarne favore e qualche adiuto, perchè essendo noi in quello Stalo lide-lissimo a quello Dominio, quella Illustrissima Signoria vede molto bene quanto potremo esser sempre in suo proposito, et quanto di noi si saria possuto valere in le presente occurenlie. Et così cum ogni humilità ne ricomanderelc a la Serenità dii Principe et a lutto quello Illustrissimo Senato. Bene valete. Vcronae, VI Decembris 1521. Subscriptio: in medio lillerarum, Franciscus Maria Dux Urbini etc. ac altnae Urbis prcc-fectus. A tergo: Venerabili patri fratti Anastasio 'furiano ordinis minoris sacrae thcologiee ma-gistro, in Venetia a la dia’ granda. Di sier Andrea tìritiprocurator, proveda- ISO1' dor seneral, fo letere di Lonà, di 7, hore .. . Scrive longanicnte coloquii con Lulrcch, et se li provedi di danari, el si averi assa’ fanti eie. Di Crema, di sier Andrea Foscolo podestà et capitatilo, di 5, horc.. Come ha aviso, il Cardinal di Medici et Cardinal Scduuense, subito inleseno la morte dii Papa, erano parlili per andar per siatela a Roma ; et che 4000 sguizari erano a Piasenza, venivano a Bologna. Itcm, come Zuan di Medici andava a Roma eliam lui. Et per uno vien di Lodi, dice aver visto dito Zuan di Medici con il duca di Termini parlar insieme molto di mala voia, et che 'I vele il signor di Piombin, eh’ è parente dii Papa, era li a Lodi, pianzer, nè sa per che causa. Di Bergamo, di sier Zuan Vituri podestà et vicecapitanio, di 6. Come il conte Bortolo di Villa Chiara brexan, è con i nimici, è venuto sopra quel lerilorio con 150 cavalli lizieri e falò danni; e trovalo uno citadin di bergamasco, nominalo .... . ..., quello ha menato via el fato presoti; con altri avisi eie. In questa sera, gionseno in questa cità da 40 ci-ladini cremonesi, (juali monsignor di Lutrech li ha mandali a star in Questa terra per dubito di la fede loro per esser ducheschi; el dicono venir zerdia 5G altri. I quali veneno in corle di palazo per apresentarsi a la Signoria ; el trovali da sier Velor Pisani qu. sier Francesco dal Bancho, qual ha pralicha in Cremona et ivi habitoe quando era in exilio di questa cità, li menoc di suso al Colegio eie. Da poi disnar adunchi), fo Colegio di Savii ad consulendum. A dì 9. La malina, di Roma nulla era. Se intese 150* il zonzer dii reverendissimo Corner a Pexaro, e in- (1) La carta 143* è bianca.