147 unxxr, NOVEMBHfi. • 148 faceano da zercha 300 cabioni por far basiioni con essi de le arlellarie, et su la riva di Ada, dove vo-leano far il ponte, che era zercha do milia apresso 11 dito loco di Rivolta. Et in questo interim che lì faceano li gabioni, el Cardinal de Medici et il signor Prospero, el il marchese di Manlua, et il marchese di Peschara andavano revedando dove meglio potes-seno far butar il ponte; et cussi li francesi stasevano di là di Ada a veder quello si facea di qui. A bore poi zercha 22, si levorono zercha 2000 italiani con 1500 ..., per quanto se dicea, et demonstrorono voler andar ad alozar a Trevi, ma andorono a .. ; i quali steteno in quello loco lulta la note. Ma in questo mezo, apresso a Rivolta a do miglia intesseno (sic) 12 pezi de arlellaria grossa con li sui gabioni avanti pieni di terra su le rive, el con ditte arlellarie tiravano verso francesi con mostrar di voler lì butar il ponte; ma la matina per tempo, dii Mercore, tirando tutta via la arlellaria de là, quelli che erano a Vaver comenzorono a sguazar, parie a sguazo, et parie sopra qualche una barchela forono de lì, et sopra il porto, talmente che ne passò una bona parte inalili che li francesi se ne acorgeseno; et tandem lutti passono prima che francesi li desse adosso; con li quali poi forno a le man in la terra de Vavri, et più de due bore combaterno insieme. Et in questo mezo, vencno lì subito Ire staphele, una indriedo l’altra a li signori che erano iu Rivolta, a bore 20, et comenzorno a cridar : « Viloria ! signori, i sono pas- * sali et li dia socorso ». Però che i deliberano mandar a quella volta di Vaver 7 pezi de arlellaria con farse intender a li sguizari che erano in via per venir a Rivolta, che dovesseno andar verso Vaver a dar socorso a quelle gente che erano passate, dicendo esso exponente che li francesi steleno gagliardi a le mano fino che li ditti sguizari si apresentorno su la riva; i quali veduti, se retirorno verso Cassano, et lì ancor per do allre bore steleno saldi, ma poi tandem fino forno pasati la milà de li dilli sguizari, per quanto era riportalo a li dilli signori che erano a Rivolta. Tamen poi se levorno da Cassan et andor-no a la volta del suo campo, a bora zercha 24, el li dilli cavalli ét fanlarie pontificie si affirmorno in Vaver quella note. Iteri matina, a dì 14 poi butorno il ponte apresso Rivolta do milia senza contrasto nessuno, per esser li francesi parlili, et a zercha bore 17 lo haveano forni lo, et comenzorno a passar prima le bagaglie, et poi le gente spagnole, el ctiam una parie de li cavalli li/.ieri, che lui vele, et lulta via gente passava ; ma lui se partì a bore 23 dal ponte et vene a Rivolta, dove vedeva pur con- tinuamente andar gente verso il ponte. Et non ve-dando trovar più alcuno, se ne vene a Vaylà a bore una et meza di note, dove ritrovò il signor marchese di Manloa con tutta la genie d’arme et compagnia sue. Le qual genie questa matina, per tempo, si messe a camino verso il ponte, perchè li vene messo che lutto il resto dii campo erano passalo cxceplo quella compagnia. Il che veduto esso exponenle, se transferì de qui. A dì 17. La matina non lo alcuna lelera, nè al- 104 tra da conio. Da poi disnar, fu Gran Consojo; tulle le voxe passoe. Fu posto, per li Consieri, dar licenlia a sier Francesco Corner castelan di Nuovegradi, che ’I possi venir in questa terra per cerle sue facende per zor-ni 15, lassando un zentilhomo in loco suo con la condilion dii salario; ot balotà do volle, a la fin fu presa. Ave la prima volta . . . Fu posto una grafia di uno Damian di Zuane di Calaro vechio, dimanda per soi meriti il pevere, et è passa per tulli i Conseghi, et fu presa. Ave . . . A dì 18, la matina, fo leterc di Crema, di sier Andrea Foscolo podestà et capitanio, di 15, hore 3 di note. Come i nimici lutti erano passali di là di Ada, et nostri, zoè francesi e li nostri, erano a Marignano. Da Bergamo, fo le ter e di sier Zuan Vi turi podestà e capitanio, di 16. Come, in questa sera, havia avuto per una spia venuta di campo pontificio, referisse che eri compite di passar Ada Io exercito pontificio e il Cardinal Sedunense, et li svizari forno li ultimi; li quali passali subito fu levato il ponte, che fu da le 21 hore, e il forzo di ditto campo alozò eri sera a Melzo e lochi circumvicini; il qual Melzo è lontano dal loco dove era il ponte mia 7 et 12 da Milano. Et questa matina, al partir di la spia, non era ancor levato esso campo; ben si dice a ozi volersi levar .... Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla, et prima tolseno in Pregadi sier Stefano Querini di sier Piero, nepote dii Serenissimo, con prestar ducati 400. Fono ledi quelli hanno deposilà, per andar a Consejo, li ducati 100 e aver le pruove, numero 52. A dì 19. La matina, non fu alcuna letera, che 104* parse di novo, ma fo judichalo le strade siano rote di Milan in qua. Da poi disnar, fo Pregadi et avanti nona vene letere de Milan, dii secretarlo Alvise Marin, di 14, hore . . , Zuoba. Come prima intrò il Gover-