431 HDXN'II, GENNAIO. 43=2 A dì SO. La nialina, fo in Colegio l’oralor ili Ferrara por cerio arzere si ¡ì far su l’o verso Figa-ruol, acciò il Po non rompa. Da poi disnar, li Consicri si reduse con li XL criminal el li Avogadori et provono do zenlhilomeni crelensi di largo, perchè moslrono li soi esser slà provadi zenlhilomeni nostri. Uno è sicr Thomà Gra-denigo qu. sicr Gabriel, qu. sier Baiardo, e l’altro sier Jacomo Vizamano qu. sier . . ., i quali lutti do sono in questa terra et verano a Conscio. F.t li Savii se reduseno jusla il solilo, el vene lo-terc di le poste. Di sier Andrea Griii procurator, proveda-dor zeneral, da Vaiola Gisa, data a dì 29, hore .. . Come era venuto li per parlar col signor Governador nostro, qual di Verona andava a Cremona, e tratur de agetulis; et scrive coloquii aulì insieme. El qual Governador era parlilo quel zorno per andar a Cremona a trovar lo illustrissimo Lu-Irech e intender il parer suo eie. Scrive come era morto a Cremona il reverendo episcopo di Piasenza, domino . . . Triulzi olim episcopo di Aste, fradello del Cardinal di Como, homo mollo amico di la Signoria nostra, qual per le altre scrisse era amaialo et slava mal. Di lirexa, di rectori et sicr Hironimo da dia’ da Pexaroprovedador sellerai di terra ferma, di 29, hore 6. Mandano alcuni avisi qui solo scrili, et scrivono liozi esser zonli de lì 6 groppi, 4 signati di ducali 1000 l’uno el duo di ducali 250 l’uno di monede, li qual danari immediate li hanno adviati al provedador (¡riti, jusla la commission di la Signoria noslra. El scrive, tra hozi el terzo zorno, è passalo de lì per campo ducali 8500. Soli-eila esso Provedador li danari per quella compagnia, la qual li è mollo molesta etc. Ifnn, scriveno, di Manloa haversi come, por leterc liavute de lì da la corte cesarea, si ha el ducha de Albania esser in* Irato pacifice re di Scolia, el che ’l re di Franza si trovava a Mians con 1500 lanze et 18 milia fanti con pensier di far novità con la Cesarea Maestà; et 285 che dita Cesarea Maestà havia munito li soi confini el si riservava a tempo novo. Detti, che seguirla parentado con essa Cesarea Maestà el con il serenissimo re d’Ingallera. Da Roma, che hiveano electo Ire gubernalori : Campegio, Ancona et Armelino, el Legalo conira il duca di Urbino el Cardinal Medici. Queste sono le depositione. Lorenzo Fameglio di Piero, da Pisa, homo d’arme dii signor Mala-testa Baion, parlilo Sabato da malina di Piasenza, referisse il marchese di Manloa con le sue gente atrovarsi lì in Piasenza, el esser partalo de lì, zà 8 zornì, el segnor de Piombino con la gente fiorentina et andato a Fiorenza. Item, per uno fameglio di Zuan Clirisloforo da Carara homo d’arme dii signor Oralio Baion, qual hozi 8 dì si parli da Milano, se intende che ’1 signor Prospero si atrovava de lì in Milano con la sua corte tantum, et che il popolo di Milano se dubitava mollo dii socorso di francesi. Dice che venendo el predillo in qua, quando el fu fra Cassano et Rivolta Secha a un loco nominalo Pionta, trovò li spagnoli in bon numero et li domandò dove andavano. Li fu risposto che andavano a la volta de Monza, dubitandose che de lì havesse a venir sguizari in soccorso de’ francesi. El dice, li dilli spagnoli esser stà bandiere 20 per lui vedute andar in ordinanza; et che il marchese di Pescara, qual era allogiato a Trevi, era andato inaliti a la dila volta di Monza; et liavea veduto in Milano Monsignor Visconte, et a Como si dicea alrovarsi il Villa Chiara. Advisi hauti per uno explorator mandato in le parte di sopra. Come il Duchelto si ritrova ancora in Trento, et fin hora non essersi fata alguna asunalion de gente; ma ben è il vero che per longo l’Adese è fata certa descrition di zente per andar in compagnia dii predilo Duchclo ; ma che là si dice che denari non ge sono, el senza denari non sono per partirsi, ita che firmi ter si tiene clic per qualche zorno non siano per partirsi de lì. Et clic ogni zorno passa gente assai, quali vano et vieneno da Trento. Da Crema, di sier Andrea Foscolo podestà 28 et capitatilo, di 27, vidi ¡etere. Come, penino explorator tornato da Milan, partì hozi, li è slà re-ferito esser slà mandati a Trento da zercha 150 milanesi gelphi per dubito di loro, et che per Milan se diceva di sguizari che vegnirano in favor dii re Chrislianisslmo a recuperar Milan, et che milanesi si preparavano a difendersi. È da saper: primo, la nave DoIGna che miracolose scapiilò, hessendo senza niun rimasta in mar con gran fortuna et uno cesto solo, fu, poi quieta il tempo, mandato liomeni et remurchii e tirala dentro li do castelli a Santo Antonio per melerii l’arboro; el par, li homeni che mentono in la barella per venir in terrai credendo la nave si rompesse, tolseno alcune casse di panni di seda e altro c cargo, tit dici tur, la barella e, montano in quella el si rebaltò la barella per il gran vento, unde la mila di loro si anegono.