37 MTlX.it, OTTOBRE. 38 Turco aver passato la Sava e andar verso Sofìa per andar in Andernopoli. Scrive, come il re di Poiana havia fato paxe con uno tartaro e tolto a’ soi stipen-dii ; il qual era andato conira moschoviti e datoli rota di persone 70 milia. Altri avisi scrive, il suma-rio di li qual sarà qui avanti. In questa malina, se intese l’oralor del re Ghri-strianissimo, stava qui a San Moixè in dia’ Dandolo, nominalo domino Francesco Rosso senator di Mi-lan, qual era in sacris, et havia ducali... d’ini rada di beneficii, et havia zà più anni mal franzoso, lior amaialo, pezoroe, sichè di vita ninna speranza li era, et era slà oliato ; si lien ozi morirà certissimo. Fu terminalo farli lionor grandissimo representando la Cristianissima Maieslà, et far le exequie a San Zane Polo, et la oration fu data a Velor Fausto leze pu-blice greco a San Marco, qual era suo amicissimo, perchè dito oralor si diletava di letere. Era di elà anni.., di nation bretou. Da poi disnar, fo Pregadi et fu posto, per li Sa-vii, una le'.era in risposta a sier Andrea Grilli pro-vedador zeneral et sier Polo Nani capitanio di Bergamo zerclia a voler esser unilojcon il campo francese etc. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, non far più Censori compilo che habhi l’oficio suo sier Antonio Don, qual solo resta in dito oficio; la qual parte non se intendi presa se la non sarà posta et presa in Gran Consejo; et fu presa. Ave 1G1, 17, 1 ; la copia è questa qui solo : Non essendo più necessario, come a tulli è nolo, il magistrato di Censori, l’anderà parte che più non si debba far eletion di alcuno Censor, et compilo che harà il nobel homo Antonio Bon solo censor presente, tutta l’auclorità et commissione di quel officio sia et si intenda esser devoluta et delegala a li Avogadori di comun, a li quali per virtù di le leze nostre è sempre comessa la execution et observanlia di quelle, et el salario che era deputalo ad essi Censori et a’ loro ministri ritorni come l’era prima ne la Signoria nostra. Et la presente parte non se intendi presa, se la non sarà posta et presa nel nostro Mazor Consejo. Ave 161, 17, 1. Poi a dì 18 dito, in Gran Consejo fu posta per li Consieri la dila parie: ave 1020, 325, 1. A dì 16. La note fo grandissima fortuna di vento et pioza, el questa matina fu l’aqua grandissima, nè si poteva ussir di caxa, tanto era grande l’aqua, gran pioza el vento, et pochissimi di Colegio si reduse. Di Savii dii Consejo, sier Lorenzo Lore-dan proeurator, qual sta in la caxa dii Primocerio a San Filippo Jacomo, non potè passar con barella di là per l’aqua granda, et restò a disnar con Jacomo Dragan gaslaldo di Procuratori insieme con sier Zorzi Pisani dotor et cavalier suo colega. Fo grandissimo temporal, adeo riunò la fondamenta di la Pietà, va a Castello, in più luogi, tanto era il vento grandissimo; et uno burchio vendeva vin a menudo a San Biaxio, vene con furia e si rupe in rio di San Lorenzo e lutto il vin e bolle si spanse. In questa matina, redulo il Principe solum con... di Colegio, e inteso questa note esser morlo l’ora-tor dii re Christianissimo domino Francesco Rosso, dii qual è scrito di sopra, fu ordinato sonar 6 volte dopio a San Marco. Et cussi fu sonalo, che a tulli parse di novo quello fusse successo. Da poi disnar etiam fo Icmpo caldissimo di vento el pioza, el voleano far Consejo di X con Zon-ta, ma non fu ordine; sichè nulla fu, uè etiam vene letere di alcun loco. A dì 17. La matina, hessendo aquietalo il tempo et reduto il Colegio, fo ledo le letere venute questa notte. Di Bergamo, di sier Zuan Vituri podestà et vieecapitanio, date, a dì 14, hore . . . Come sguizari doveano consultar quid agendum, et se doveano a di 15 levar, e si judichava volesseno venir per il brexan et passar sul mantoan al Caslion di le Staiere e andar in campo dii Papa, ltem, manda una lelera intercepla per nostri et tolta a uno la portava in uno baslon, la qual par sia duplichala, et scrive dii campo dii Papa domino Hironimo Moron al comissario dii Papa episcopo di Varole è in campo di sguizari col Cardinal Sedunense, per la qual li exorta a venir presto e non andar a far danni a’ vinitiani, perchè i hanno roto la trieva con la Cesarea Maestà eie.: la copia di la qual lelera inter-cepta, sarà scrita qui avanti. Di campo, da Ponte Vigo, di 14 a hore ma di notte. Come li capitani erano ai soliti alozamenti, et che spagnoli si dolevano mollo dii bombardar era stà fato conira di loro, quando alozono a Rebe-cho, dal nostro castello di Ponle Vigo, maxime hessendo la triegua con la Cesarea Maestà et la Signoria nostra, et che di questo quelli capitani voleano scriver a l’lmperator. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla, et 22 * feno uno di Zonta in luogo di sier Zorzi Corner el cavalier, proeurator, si caza con sier Marin Corner, è intrato dii Consejo di X, et rimase sier Antonio Trun proeurator. Fu posto una parte, che sier Filippo Foscari di