309 MDXXI, DICEMBRE. 310 no acceplalo et inlroduto in essa cum tanto jubilo et festa, ohe non potressinio al mondo dire più, et cussi speramo in brevi giorni essere patroni anco iti questa rocha. Ce è parso el luto farvi intendere, sapendo quanto ne pigliarete piacere El medesimo farete intendere a quella Illustrissima Signoria, recordandoli pure che li senio quel vero figliolo et vero servo che altre volle li havemo facto intendere; et ohe quanto più sera in potere nostro, di tanlo più sempre quel Serenissimo Dominio se ne potrà valere. Et bene valete. Pisauri, XXII Decembris 1521. Subscriptio: in tnezo di la lelera, Franciscus Maria Dux Urbini eie. Copia di una altra (etera di la duchessa di Urbin scrita al predito maestro. Venerabilis in Christo Pater nobis carissime. Lo illustrissimo signor nostro consorte ne scrive, per una sua de 20 dii presente, che retrovandosi iu quello de Armimi, li populi del Slado de Urbino sono venuti a la devotione sua, el che solo gli reslava Pesaro et Senogalia, quali haveano entro fanti dii paese; pur sua excellentia slava in opinione, come se gli presentasse, clic fariano quello hanno fallo le altre terre. Il lutto lo farcii intendere a quella Illustrissima Signoria, quale per lo amore che ne ha dimostrato sempre si persuademo ne receverà contento, sperando in breve di mandarvi lo adviso de le dicle due cilà, adcioclié de cussi felice successo sia facla partecipe, et si possi più compitamente alegra-re come di cosa che quello Stalo poterà disponere, non meno che de le altre cose sue, per l’observan-lia continua che ’1 prefato signor mio sempre gli ha havula et bavera perpetuamente. Ullra il che, se sua Excellentia vorà che altro gli sia exposto in nome suo, Io cederete per le aligale lelere, quale me ha mandale. Et bene valete. Mantuae, 24 Decembris 1521. Leonora Ruvere de Gonzaga Urbini Ducissa. Letera dii ducha di TJrbino al prefato 208 * suo nontio a Venetia. Venerabilis pater. Essendo già noi passati per Romagna, questa sera senio alogiali al monte di la Scholcha sopra Arimino, et sequitaremo solicitamente il camino verso il Stato, il quale già tutto è a la nostra devotione excelo Pesaro et Senogallia, dove non è altro che certo poco numero di fanti dii paese. Aspelamo presto anco loro scranno a le voglie nostre, et San Leo, dove anco credemo si farà qualche presto profitto in proposito nostro. Havendo missier Gentile Baglione presentilo el venire nostro, lui medesimo ha procurato lo acordo di Perosia, et così domane el signor Malatesta quasi solo cantina per questo a la volta di quella cilade. Tulli li nostri progressi, secundo havete ordine da noi, li farete intendere a quella Serenissima Signoria, pregandola di bavere in memoria che noi li senio quello vero el fidele figliolo et servo che tante volte per voi li havemo fallo intendere, cum quello proposito et desiderio clic già più volle havemo replicato. Ad li successi nostri ne sarete udvisalo a la giornata. Di la Scolcha, a li 20 di Decembre 1521. Letera dii dito Ducha al prefato nuntio. Venerabilis pater. A la reccpula di questa, operarele cum ogni in-stantia cum colesla Illustrissima Signoria che voglia essere contenta di compiacerne di due barche longe armale; et quando voi le possiate bavere ce le manderete subilo qui. Quando anco non poteste haverle, potrete fare intendere al nostro missier Domenico che se ne venga a piacere suo cum ogni possibil diligenza et presteza. Et bene Valete. Pisauri 23 Decembris 1521. A (ergo: Venerabili patri, fratri Anastasio Turriano ordinis Minorum, sacra theolo-gice magistro. In Venecia a la Cha’ Grande.