513 MCCCCCVI, DICEMBRE. 514 Jacomo, secrelario dii conseio di X, una parte, presa nel conseio predito, 141)7, 20 dezembrio, zercha la prohibition di li disnari di compagni, d’instate fin hore 20, e d’inverno fin horre 23. Item, non si fazi pasti, quelli roman in li rezimenti, el a le noze, si non do pasti etc. Poi leto fo una parte, presa a dì 18 nel dito consejo di X, che de ccetero a li disnari di compagni non possi andar si non le compagne, e non altre donne, sub pcena etc. Item, quelli roman in li rezimenti non possi far fino ... pasti, a X per pasto, con le pene e clausule, ut in parte. A dì 21. La matina vene in colegio uno orator dii re di Scozia, per il qual fo mandalo li savij ai ordeni a compagnarlo a l’audientia. El qual presentò una letera di credenza, la copia di la qual sarà scripta di soto ; poi expose, come el suo re voleva andar in Jerusalem, pregava la Signoria li desse o galie o inaistri di farle etc. A la qual richiesta fo dito volentieri si serviria soa majestà, facendoli bona ciera. Da poi disnar fu gran conseio. Fato provedador 237* a Faenza, zoè prima volta per gran conseio, sier Alvixe Capello, fo cao dii consejo di X, quondam sier Vetor ; et fo publicato la parte, presa im pregadi, contra quelli dimandava gratie per via di signori et oratori, sub pcena, ut in ea. A dì 22. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : Dii re di Scoda. Di credenza in uno maistro Alvise, ben ditada, la copia di la qual sarà serita qui avanti. Di Franza, date a Bles. Di coloquij abuti col re, el qual si ha dito ili bollori fa li a li oratori cesarei etc. ; dubita, voria far più streta intelligentia con la Signoria nostra. Di Spagna, di Andrea Rosso, secretano di sier Cabriel Moro, date a Burgos. Narra come è stato in Chastiglia, et non si trovò con il re, qual morì in quelli zorni ; et scrive di quelle cosse, come si à ’uto per avanti ; el di le ripresaje, sarano suspe-se, à lassà il cargo a Hironimo Vianello; et che parlò a l’arziepiscopo di Toledo, eh’ è governador di quel regno. Item, la raina si à mostrato; et de lì è do parte, una parte voria don Carlo, è ini Bergogna, e la mazor parte voria re don Ferando, eh’è a Napoli, ritornasse de lì al governo, come etiam voi la raina soa fiola, e l’à mandato a pregar. Item, monsignor di Villa et.........è ritornati in Bergogna ; domino Zuan Hemanuel sta abielo di la corte, non è in quella reputation era. Item, esso secrelario parte per mar per andar a Napoli. Da Napoli, di V orator. Come visitò li do car- I Diarii di M. Canuto. — Tom. VI. dittali sono lì, Serento et Borgia, el coloquij abuti. Et che nel partir da lhoro, si scontrò nel re che andava in castello, e scrive coloquij abuti con soa majestà zercha le cosse dii turcho, e l’à visto più caldo di I’ usato. Item, dii zonzer lì l’orator di Franza, è stà molto honoralo dal re; e li andò conira esso orator, con li altri sono lì, zoè Fiorenza, Ferara et Siena; el qual oralor da Siera (sic) è parlido, e l’orator fiorentino voria far liga et intelligentia streta tra la cha-tolicha majestà et fiorentini. Item, il re è occupado zercha la reslitution di stadi a li baroni, e l’orator di Franza venuto à la principal sua commissione questa; et si tien restutiarà (sic) li stadi, ma non li oficij per esser slà dati via etc. Item, aspelano zonzino lì li oratori nostri. Da Milan, dii secretario. Come monsignor di Citiamoti va in Franza ; et con lui va............238 Di Bologna, da la corte, di V orator nostro. Come l’orator è stà dal papa a comunicharli, come la Signoria nostra, per la observantia hanno a sua beatitudine, havia aldito domino Hermes Bentivoy, et licentiatolo di Veniexia. El papa era in leto con uno Viirdacuor rosso, e disse : Cussi tenivemo quella Signoria dovesse far; et non mostrò averlo aceto, à mal animo etc. Di Roma, di sier Zorzi Pixani et sier Marco Dandolo, doctori et cavalieri, oratori nostri vanno a Napoli, di 17. Scrive il zonzer lì, et visi-tation fate a li cardinali sono in Roma, videlicet lo alexandrino, legato, el Cardinal di Lisbona, Santa f.. ............; et scrive coloquij abuti, ut in litteris. Item, che li oratori dii re di romani vanno a Napoli, videlicet lo episcopo di Lubiuna, et pre’Luclta di Henaldi, erano stali a Roma et partiti, sì che sarano avanti de li nostri, e li nostri si doveano partir a dì 18, et sarano sperano in zorni X lì. Fu posto, per li savij, che le spexe si farano per la recuperation di le robe dii barzoto di Prioli, si come scrive il consolo nosiro ili Barzelona, haver intromesso de lì, che ili la roba si recupererà si pagi la spexa, et altre clausule, ut in parte; presa. Fu posto, per li consieri, et sier Marco Bolani, savio dii consejo, elezer orator a Roma, zoè al papa, in luogo di sier Domenégo Pixani, el cavalier, con ducali 140 al mexe, senza mostrar conto, per spexe. A l’incontro li savij di terra ferma messeno di elezer l’orator con ducati 120 e non più; e questa fu presa. 33