233*' 353 mdxxii; esser tansali, ut supra, sollo le pene et slrelure ne la presente parte contenute. 97 Sier Leo Mocenico, sierLucas Tronus, sier Lau-renlius Lauretanus procurator, sier Nicolaus Ber-nardo, sier Hironlmus Jusliniano procurator sa-pientes Cornila. Sier Gaspar Maripetro, sier Franciscus Mauro-ceno, sier Ilieronimus Quirino, sier Marcus Anlo-nius Venerius sapientcs terree firma. Che tulli quelli che hanno sta beli, possessione el beni sotoposli a decime, secunilo le parte prese debbano per quelli restar cum la obligation de pagar esse decime ogni volta che le se melerano; el perchè sono alcuni che se agravano esserli deminuiti li allilli de i so’ stabeli, sia comesso a i X Savii che i debano aldirli, et quanto juslificherano esserli calate le inlrade soe de essi stabeli, non li essendo perù sta compensale ne li altri soi accrescimenti, per lauto debano diminuir de la decima loro. — G8 — 5 — 14 A dì 12, Domenica. La malina, non fo alcuna lelera da conto. Vene l’oralor di Franza, qual è il baron di Leze, et fo parlato zercha le oecorentie presente, et il Papa novo electo. I)a poi disnar fu Gran Consejo, dove fu gran numero di patrie»; eramo da 1800 in suso, et licet sia dà zonta a li banchi, tamen non si poteva senlar, tanti erano; et il tribunal per questo anno non è sta cambialo come si soleva far ogni anno d’instate di qua e d’inverno di là, sichè è restalo da la banda di qua. Et fu facto tre Consieri di Venexia: di San Marco, sier Lunardo Mocenigo savio dii Consejo, fo dii Serenissimo, qual non voi inlrar. Di Castello, sier Jacomo Badoer Cao dii Consejo di X, qu. sier Seba-slian el cavalier, et vene quintuplo, ave 1517, 224. Di Cannareio, per le gran pratiche, ussi per «eurti-nio sier Lunardo Emo, fo eonsier, qu. sier Zuan el cavalier, di do balote, di sier Piero Querini, fo podestà a Padoa 117 et l’Emo 119; ma in Gran Consejo l'Emo ave 1001,724, et il Querini 1071,609, et (1) La carta 232* è bianca. I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXIIJ.. GENNAI*. 354 é rimase il Querini. Et falò altre voxe, (ulte passoe. Et nota. In seurlinio, sier Alvise di Prioli, fo eonsier, qu. sier Piero procurator, si mandò debitor di piccoli 7, eh’ è conira le leze ; et visto la leze, fo balolà tra li Consieri e fato che ’I non si prova, eli’è de indircelo contra la leze. Et cussi non fu provato. Nolo. Si fa grandissime procure, si per verini, come per zoveni. Si sta a le scale di Quaranlia et di Pregadi, el chi prega ha balote, chi 11011 prega caze. Sichè la (erra è rota poi è sta privi l’olìcio di Censori, nè si slà in altro che in procure. El li Avogadori di commi, quali è successi in loco di Censori, maxime sier Marco Foscari, qual messe la parie di far li Censori, licet poi sia slà revocalo el lui è stà do fiate, volendo proveder, questa malina mandò per alcuni, eri slavano publice a le scale a procurar, volendoli condanar, et tamen nulla fece. Hor ozi a la Signoria dilli Avogadori parlono di le gran procure si fa senza rispello eie. El la Signoria ordinò fusse publicato 11011 si debbi procurar sollo le pene ; nè star in piedi in Gran Consejo. Di sier Andrea Griti procurator, proveda-dador generai, date a Cremona, a dì 9, liore 4. Come il marchese di Mantoa, qual è con le sue zenle a Piasenza, liavea auto uno castello di là di Po, vicino a Parma, chiamalo Monteselli, qual si leniva per Franza; el qual era comodo averlo per assa’ occorenze. Item, come ha auto aviso che ’I signor Prospero e marchese di Peschara, con le zente spagnole che sono a Lodi, doveano venir a passar Ada e dan-nizar 0 alozar in Geradada overo sul cremonese, 0 sul bergamasco, over brexan. Et scrive coloquii auli 233" sopra questo con lo illustrissimo Lulrcch, el prove-derà di zenle per mandar fanti a Bergamo. Item, come è aviso, la Cesarea Maestà havia mandato uno nontio a’ sguizari, per la venula dii qual sguizari doveano lenir una dieta; e altri avisi, ut in litteris. Item, per letere drizale a li Cai di X, coloquii con Lulrech, et che sguizari haveano auto li danari, el da 15 dii mexe indrio numero 14 milia comenze-riano a calar. A dì 13 Luni. La matina, fo letere di Roma, vechie, di 8, di i Orator nostro, venute per uno corier partì avanti la creation dii Rapa. Scrive come il Conclavio slava mollo duro a la creatone del Papa, el che li cardinali haveano fato dir do messe dii Spirilo Sanlo in palazo soto la fanestra, dove vien la voce luora dii Papa eleclo, e fallo far processione eie. Item, erano venute letere al Colc-gio di cardinali come Malalesta Baiuii era miralo in 23