63 a San Zuane lo mure si resentiva, e altri avisi. Et come quelli di Lover si hanno scusalo dii modo dii passar, con averli mandalo una letera li scrisse il ca-pitanio zeneral di sguizari, che non dandoli le barche di passar li poneriano a sacho; e altre parlicularilà. La copia di la qual letera noterò di soto. Da Chiosa, di sier Alvixe Bon dotor, podestà, fo 1etere con l’aviso ho notato esser sia rete-nule barche da Cliìoza in la Marcila e per quelle marine di bordine dii Papa, nè si sa a elio efibllo. 41 Letera di Brexa, di 22 Octubrio, hore 7 di note. Li inimici hanno Ionio di andar verso Lover, e à inganalo monsignor de Pondermin e lo altro zente nostre erano a la riva di Oio, e aver passalo Oio do mia di sopra Calepio, dove li fece conlrasto; le qual zente nostre si sono partide e andate vorso il campo. Le zente dii paese hanno tolto la fuga et scampano in questa cita, et per 8 zorni le hanno asolle per mezo dazio, acciò habbino causa di porlar le vituarie di qui. È gionto etiam Falcon di Salò con fanti 150, mandalo per il Contino con ordine non si babbi a partir lino altro non barano di campo. Questi ale-mani si stima ozi tutti esser passati, et venendo acosto il monte, passarà apresso questa cita mia 3. Domino Hironimo Marzello c Tonon da la Riva hanno preso 22 cavalli del campo pontificio, il qual lino questa matina non è parlido dii suo alozamenlo. Letera di 23 dito, hore 7 dì note. Come, por lelcre dii conio Mercurio Bua, dale a Castegnedolo, senio avisati li aiemani et sguizari non havea passato Oio più di 4000 fino eri, hore 22. Ozi, per nostri exploradori liavemo erano alozali a Ca-priol et circumstanlie, e so divulgava doveano (uor la via do Busco. Poiria esser passasseno questa note anzi esser passati ozi, et dimane poiria luor camino quelle zente che erano sopra la riva di Oglio, che se hanno lasciato inganar. Li francesi erano a Chiari et a Castegnedolo e altri lochi, a 6 et 8 mia apresso questa città, et hanno scrito soe lelere al conte Mercurio et al Contili so inlendino ben insieme et procedano a la vista di essi aiemani, aziò nel suo camino i vadino restretti e fazino menor danno al territorio. È letere di campo, di osi, hore 18, elio non haveano fallo alcuna movesla; et ricorda, si ben i passano come amici, che si babbi a guardar prevedendo di qualche genie; et volendo li cavali lizieri, 64 togliano qual compagnia voleno. Scriveno, aver in-Icrlcnuti li fanti dii Vallrompia e promesso darli danari, e li darano ducati uno por uno, o a li caporali doi. Eri zonse li 150 fanti di Falcon di Salò, et è in pensier di far venir in la terra di quelli dii territorio, e ozi hanno fato portar di le arlelarie a le muraglie. Letera di 24 dito, hore 7. Come haveano scrito a la Signoria con questa, ozi, 4 lelere con avisarli di passo in passo di progressi de li inimici sguizari passati poco più di uno mio apresso questa cilà, et alozali mia 5 lontano; et manda la copia di dili progressi. Questa matina, zonla di qui la compagnia dii.conte Mercurio, dii Contin 41 * di Marlinengo e altri cavalli lizieri, da li qual se intese el venir di dilli aiemani et sguizari, fono star a le porte li doi Camerlengi et domino Salamon Va-lier; la quarta per aversi resenlita per la fortuna di l’aqua, fu tenuta serata. Fono meter in arme la compagnia ordinaria e la straordinaria de li 700 fanti di Vallrompia, et munito le porle di quello numero di fanti li parse al proposilo; il resto disteseno a longo le mure, e la compagnia del signor Oratio Baion in arme apresso la porla di Santo Alexandro la mila, il resto a San Nazar. A la piaza, olirà li 25 ordinarli, messeno Falcon da Salò con fanti 150, e Ira le 20 o 21 hore tolseno le compagnie ne la terra per esser lassi per la fazion fata la note et il zorno fino a quella bora; et da matina, 3 bore avanti zorno, ditte compagnie si manderà in campagna per esser a vista di dilli sguizari, per farli andar intertenuli. Sumario di progressi di sguisari. Questa matina, a di 24, a hore zercha 15, haves-semo da’ nostri esploratori le genie si metevano in ordinanza fuor de Roado, et poi, a hore zercha 17, veneno ne la terra alcune nostre compagnie di cavali lizieri, dicendone che aiemani erano già passali a l’O-spedaleto, c per aversi atrovalo Zorzi Busicbio in veduta de li aiemani, mandoe a dirli i venivano a la volta dii ponte di la Mela. E poco da poi soprazonse un messo dii Vicoaro el uno altro dii Busicbio, che affermavano le gente predile esser propinque a dito ponte, e poi, a boro zercha 20, le passorono dillo ponte di la Mela e se aviavano a man dritta di sotto la spianada via; e per quanto si dicea verso Caslegne-dolo, loco mia 5 lonlan di Brexa. Da poi, per altri mandatoli dredo, si ave diti sguizari et aiemani esser andati a Caslegnedolo tenendo questo ordine: uno MDXXI, OTTOBRE.