I___ I________I 165 MOSSI,' NOVEMBRE. 166 12 milia sguiziiri, et che ’1 voleva venir con l’esercito suo in Geradada ctc., et unir le nostre zentc e far testa conira i nimici. Di sier Andrea Oriti procuraior, proveda-dor menerai, da Lodi, di 22, liore ... Come la malina partiva per andar a trovar lo illustrissimo Lutrech, clic per sue letere li liavia rechiesto l’andasse a trovar. 116 Di Brexa, di rectori et Frovedador menerai, date a dì 22, a liore 22. Come mandano due re-latione de persone che si hanno ritrovalo in Milano et Cremona ; nè altro scriveno. Deposition fata a dì 22, liore 17, in Brexa, di Francesco da Salaciol di la compagnia dii strenuo Falcon da Salò. Heferisse come a dì 19, cercha liore 23 V2, ritrovandosi lui c la compagnia a la porla Romana insieme con il Cluson con la sua compagnia, si apresenlorno le gente pontifìcie et cesaree a una porla aprcsso a quella, dove à la guardia a man destra, el nome de la qual altramente non sa, et a la custodia di essa erano domino Antonio di Castello et li strenui Cagnol et Macon con le lor compagnie, et le gente d’arme de l’illustrissimo signor Guhernador; le qual gente d’arme insieme con le pontificie el cesarei combalerno uno gran pezo, et tandem li nostri forno rebaludi. Et per non si haver trovado a quella porta, non sa dir il successo di questa loro intrada, et etiam per esser sta a quella guardia, judicando che quelle gente inimice volesseno etiam intrar per quella porta, nè sa sopra ciò dir altro. Ma sapulo lo intrar predillo, loro se ritrasseno 3 bandiere ancora che poche fanlarie li seguilasseno, et se ritirorno verso la porla che va a Bergamo, la qual ritrovorno strepala; il che veduto cussi, ogni uno prese partido. Et vedendo passar molli sguazando il fosso, el si messe ancor lui a sguazarlo, et insieme con 21 fanti di la compagnia di domino Antonio da Castello, di Cagnol, Falconi et Cluson sono venuti de qui, tra li quali ne è uno caporal di domino Antonio predillo, el hanno fato la via de Rivolta et Crema; et che in camino li vilani quando trovavano pochi in compagnia li spogliavano, et lui ne ha veduti dui spogliali. Deposition altra, fata a hore 20. Faustin da Savio, caporale ne la compagnia di domino Antonio da Castello, referisse come Martedì proxitno, a hore zerclia 22, essendo lui in Milano a la guardia con la compagnia dii baslion di sotto la porta Romana in el prado, a la quali 1 era ancor domino Marco da Napoli con la sua compagnia, et Marco Antonio da Faenza, et a la porta predilla Romana erano le ban- diere el compagnie de li strenui Falcon et Cluson, veneno a la dilla bora dui bataglioni de schopelieri del campo pontificio et cesareo, che, a suo judicio, erano da zercha 1000 schiopetieri, li quali al prin- 116* cipio veneno a dar la bataglia a uno antipeto del loro bastion, et forno alora reculati et li detono driedo li cavalli lizierì dii signor Theodoro con alquanti homeni d’arme, el li pcrseguilorno solum per una baleslrada. Da poi, zercha hore 23 passate, ritornorno le ditte gente ponlifizie con gran impelo et più di 100 boche di fuogo arlificiado, et veneno verso la ditta parte del bastion dove li erano uno molin, el fi per forza inlrorno dentro per esser lì poca genie a quelle guarde, dove tamen li fu opo-sto per le dille compagnie che erano a la custodia dii bastion, el etiam le genie d’arme dii signor Gu-bernador, et combalerno uno gran pezo, dicendo che li inimici tiravano verso li homeni d’arme predilli del Guhernador el assa’ fantaria con uno fal-conelo, qual judica era de li francesi restato de lì abandonalo, con il qual feceno gran danno a le gente d’arme predille. Et ancora che venisseno in so-eorso alcune bandiere de li nostri italiani, vasconi et sguizarì con poca genie, ma ben assai bandiere, forno tamen tardi, perché erano già intradi tutti dentro, et faceano grandissimo danno con la schio-pelaria che haveano, che era grande. Le qual nostre bandiere con le altre erano insieme, si rivollorno et se ritrasseno per li borgi a man sinistra tulli ; et lui esponente, visto partir tutte le banbiere salvo quella di domino Antonio da Castello, qual lui non vele a partir, né sa quello di essa sìa seguido, ancora che la expelasse uno gran pezo, et veduto che tulli si ritiravano verso la strada di Bergamo di dentro via, el aldilo gran remor verso di loro alozamenli, se gito in la fossa con alguni compagni al numero 21 et passorno di là di la fossa, et erano de diverse compagnie. El quando passorno, era zercha 4 hore di note, fino a la qual bora durò il successo predillo, dicendo che per non saper loro la strada si ritornorno in una casa propinqua a li borgi zercha do balestadc, ne la qual sleleno tulla la note fino al giorno, et sentivano la arlellaria che Irazeva dal castello, et li fuogi che brusavano li borgi, sogiongen-do, interogado, che de altre compagnie non sa certo cosa alguna, ma solum che quella dii signor Guber-nalor ha palido mollo. De li altri homeni d’arme, 117 dice che crede habbino palido poco. Et similiter dice, nel partir suo haver veduto ne li borgi de molle bandiere de li laliani, vasconi et sguizari, li quali cerchavano de salvarsi. Dice etiam che la matina