171 MÜXX1, NOVEMBRE. 172 Orili u Lodi, el qual non ha perso pur uno homo di arme, clic ha con loro tulli li soi cariazi, ¡usimi cani c fulchoiii; sichè la bastonata è stata ne lo genio nostre. LI forzo de quelli che sou sta a Milan è svalizali per li vilani del molile de Drianza ; siche l’è più danno de quello che se credeva ; e scriva chi se voglia altramente, questa è la verità. Scrive haver auto teiere dii clarissimo Grili, in quella iriatina, qual è a Lodi, che desidera l’andata presto de li de monsignor de Lulrech, e par cegni di fornir Lodi, ch’ò di là di Ada, ch’e invitar li inimici che li vengano con lutto l’esercito a espugnarlo; ciò mala opinion a voler lenir Lodi. El par li babbi scrito el etiam scrive a la Signoria nostra, che non voglia aderir a la volunlà dii ditto Lulrech, perchè habiando auto questa vergogna, non si curerà, habiando lui perso il stado do Milan, mclcr a manifesto pericolo il nostro, e none da pensarsi, per opinion sua, per adesso, elio francesi nè nostri monslrano la faza a li inimici, nè fazino cossa bona, e saria cosa savia dar un poco di loco a la fortuna, perchè questi inimici non potra-no star su tanta spesa; et firmandosi loro et refacendo li nostri eserciti, se poria far poi qualche cosa più laudabele che se faria al presente. El scrive, aver per bona via, questa guera che fa il Papa è per far il Cardinal di Medici duca di Milan; che se cussi fosse, Porsi saria per il meglio. Et adesso che l’ha auto Milan, il Papa farà intender a la Signoria nostra si la voi iulrar in lega con lui et con l’Imperador, altramente se discoverzirano ai danni nostri, perchè fin bora questi campi ponlitìcii el sguizari hanno sempre ditto voler esser boni amici di la Signoria nostra, et che quella non podeva far di manco, per la ubligalion havea con il re Chrislianissimo di ajutarlo; el che vadagnalo clic haveriano lo stalo di Milan, la Signoria non sarà più obligata; el che quando si vorà far più di quello se convien a la ubligalion nostra, in quella volta loro non potrà far di manco di venir a li danni nostri. Sichè el bisogna voler ben 120“ considerar questa materia. Et ne l’intrar in Milan che fece italiani el yspani trovavano de li nostri, et dicevano: chi viva? se diseva « Marcito, » gli re-spondevano : « Non volemo vui, ma volemo francesi ». Et hanno moslrato ogni cosa di voler far a piacer a li nostri; e fazandose duca il Cardinal di Medici, l’é forzo si vorà mantenirse in Stado, che ’1 se intenda ben con la Signoria nostra. Scrive, haver auto lelerc dii clarissimo Grili, che dice voler mandar lì a Bergamo domino Hizino di Asola con 500 fanti, et domino Zuan Paulo Manfron con la sua compagnia di zenle d’arme. Li ha risposo, clic trovandosi al biso- gno de fanti, li potrà mandarli ila 150 fin 200, perchè farà intrar questi fidelissimi di le valade da 400 fin 500 per bora, el più si l’acaderà; et non vegliando campo ordinario cum arlellarie, manleuirà quella cità sicome l’ha falo fin questa bora. Dii ditto sier Zuan Vituri podestà et vice-capitanio, date a dì 23. Come monsignor di Lulrech havia fato alozar tutte le zente soe a Ponto San Piero mia tre di Bergamo; el qual voleva andar per Geradada a Lodi, ma per una certa vose che lo dita, clic molli cavali el fanti erano passati Ada et si reduscano verso Palazuol et Ponte Oglio, el anelali in brexana. El il clarissimo Grili è venuto fino a ditto Ponte San Piero judicando trovar ditto Lu-trech'; ma inteso lui esser andato a la predilla volla di brexana, se redrizù poi per trovarlo a Palazuol, dove sarano in consulto grande. El qual Lulrech afirmará haver gran numero de sguizari, e farà ogni cosa che la Signoria stagi con Pranza ad ogni fortuna, non obstante che loro liabino perso il Stalo suo el mezo il nostro esercito rumalo; però bisogna ben consultar e non star a parole di francesi, perchè poche volte i dicono la verità. E lien certo, questi exer-citi fugali non è per far cosa bona e non porano veder li inimici per la faza. El volendo far questo, el campo pontificio, cesareo et sguizari ne haverano per i (limici principali in loco do’ francesi, e tulla la guerra se la toremo in casa. Et si duol le nostre gente stagino in Lodi, perchè lien certo i nimici verano a quella expugnalion; e si se perdesse queste altre gente nostre, si staria male. Conclude, savio conseglio saria a luor partido, e lien certo non mancherà bono el honorevole, el di queslo scrive a la Signoria, ma riservadamente; et francesi non hanno un ducalo da spender, e la Signoria bisognerà che spenda eie. A dì 26. La malina vene Porator di Ferara in Colegio per saper di questi successi, el Ib lelo alcuni avisi di successi di Milan abuli per via di Manloa. Di sier Andrea Oriti procurator, proveda-dor eeneral, fo letere date in Palazuol a dì 24, liorc . .. Avisa aver trovalo lì monsignor di Lulrech, duca di Urbin, signor Marco Anlonio Colona, colile Piero Navara e altri capitani, el consultalo quid fiendum, francesi, zoè dillo Lutrech, disse era di mior animo che mai, et desiderava la Signoria lo servisse di viluarie ad impresledo, tenendo boli conio. Item, di qualche summa di danari. El come havia consullalo di andar con quelle zente P ha in Cremona, el clic lui provedador Grili andasse in Crema el adunasse le zenle di la Signoria, el che suo