13 MDXXI, OTTOBRE. 14 loro veleno difender. Item, come il Cardinal Sedu-nense con li sguizari che calano erano gioliti di sora di Bergamo tra Como et Milano con 4000 lanzi-nech, et si diceva aspetarsi altri 8000 sguizari quali erano col dùcha di Bari. Et par li nostri cavalli li-zieri habbino preso alcune lelere scrive dito Cardinal Sedunense in campo al signor Prospero Cotona, come intendendo le vallate a la volta di Como esser su le arme per non lassarli passar, havia deliberato non far quella volta ma venir a calar a la volta di Bergamo. Scrive aduncha, inimici esser passati tutti Po, et cegnar tender a la volta di Geradada per andar recto tramite a Milano, et che nostri pas-seriano Po in uno loco ditto Polesene per acostarsi verso Cremona. Scriveno dii zonzer nel campo inimico il Cardinal di Medici, et come per inimici era sta preso uno nostro capo di cavalli lizieri nominato don Loys Caietano fiol dii ducha di Traieto, no-viter venuto a’ nostri stipendii, el qual fu preso in questo modo..... Di Bergamo, di sìer Zuane Vituri podestà et vice capitanio fo letere di.. In conformità, dii cardinal Sedunense che vien a la volta dii bergamasco, et esser zonto di sora Bergamo a... 3 bandiere di sguizari, quali dimandano il passo, et di continue zonze altri fanti. Dicono sarano al numero di 10 milia col Cardinal predilo et col ducha di Bari. Di Brexa et Verona fono avisi in conformità. Da poi disnar, fo Pregadi et scrito in campo, ut in litteris. Di Cales, di sier Antonio Surian dotor et cavalier, orator nostro, di. . . le ultime. Come il Cardinal Eboracense era pur indisposto, et che li eserciti di la Cesarea Maiestà et quello dii Christia-nissimo re haveano tolto uno castello per uno etc., et che ’1 Cardinal si poteva dir guarito, et che ’1 sperava di aconzar le cosse volendo far trieve tra quelli do reali, ma che si aspetava intender l’exito di le cosse de Italia. Di Bergamo, oltra quello ho scrito, è che lui sier Zuan Vituri podestà dubitando di Bergamo che non patisse danno, havia persuaso a quella comunità di voler far qualche numero di fanti di quelle vale e farli venir in la terra per zorni 10, con farli le spexe e darli qualche denaro. Dubitando loro di esser sachizati, erano stà contenti ; et cussi haveano mandato a farne venir bon numero in la terra. Di Udene, fo letere di sier Vicenzo Capello luogotenente di la Patria, di... Come, per letere di terra lodesca, di homeni degni di fede, quali hanno letere di Hongaria come hongari è stati a le man con turchi e morto gran numero di una parte e l’altra, e hongari è stali superiori. Tamen questo aviso noterò di solo più veritevole. Da poi Pregadi restò Conseio di X con la zonla. Sumario di una letera di sier Vetor Capello 5 * Synieho in levante, data a Nichosia a dì ultimo Luio 1521, drizata a mi Marin Sa-nudo, ricevuta primo Octubrio. Di novo io ho, per lelere di sier Alvise de Adamo, de’21 dii presente, come arabi faccano danni assai et insueli ne la Soria, prcecipue nel paese de Aman clic 1’ hanno tutto guasto, et ogni giorno co-reno su le porte di Damasco; il che pochi pensano proceda per valorosità de loro arabi soli, ma eh’ è spenti da altri, e non si poi chiarir per non saperlo. E subgionge, che molli giorni fa la persona del signor Turcho con grosso exercito era aviato a la volla di Hongaria. El qual Adamo spero harà recuperato tutte le sue robe per esser li corsari stà presi a Becliie-ri et condulti con le robe in Alexandria. Habiamo, per via de Rodi, turchi esser stà roti ne li confini de la Valachia, et el patriarcha de Conslanlinopoli greco sollicitar quella impresa fuzilo da Constantino-poli ; et che una note è sta sentito ne le chiesie de Constantinopoli greche Christos anesti, idest Chri-stus resurrexit. Et fatto zerchar ditte Chiesie per il signor Turco, non fu trovato alcuno, per il che ebbe opinione far tagliar li chrisliani; ma si retene. Item, havendo fato aprir uno magazen di munition, fu sentila una voce cridar più volte « misericordia », il che se è vero, meglio di nui poleti intenderlo. El magnifico colega et io se aricomandiamo a vui, et Cristo vi conservi in augumento de honori al comodo publico. A dì 6, Domenega, fo San Magno primo 6 episcopo di Veniexia. La malina, non fo lelere di campo. Da poi disnar fo Gran Consejo, et vene a Con-sejo prima uno todesco vestilo de bianco .. ., qual sentoe di sora i fioli fo dii Serenissimo, apresso i Cai di X. Da poi venuta la Signoria a sentar, de li a uno poco vene l’orator dii re Christianissimo exi-stente in questa terra, domino Francesco Ilubeo se' nator di Milan, con quel monsignor di Vegli venuto etiam nonlio dii re Christianissimo in questa terra, i quali sentono apresso sier Piero Capelo vicedoxe. Et fu poi lelo la proposta et fato Podestà et capila-nio a Ruigo sier Francesco da Leze, fo al luogo di