249 UDXXI, DICEMBRE. 250 per esser a parlamento con il signor Prospero et altri signori, et poi insieme andarsene a la impresa de Cremona. Soggiongendo esso relator, che de li in Milano ha inteso dir esser gionto di verso Roma imo bon numero di fanti spagnoli et 400 lanze, quali expectavano la crealion del Pontifico, ma ben che erano alguni che non lo credevano; et che in Milano faceano la descrition di lutti quelli che da 19 fino 50 anni poteano portar le arme, et li milanesi davano ducali 60 milia per far gente, qual taglia ha-veano posta tra loro per dillension sua; et che de lì in Milano ha veduto su la piaza di la Corte 60 pezi di artellaria tra grossa et minuda. In Lodi veramente dice esservi la compagnia dii signor marchese de Mantua, alguni cavali lizieri et certa fantaria, da zercha 500 fanti, et che il Villa Chiara si ritrova a Trezo con certi cavali lizieri et algune cernede del paese; qual locho si leniva ancor per francesi. . 1701’ A dì 4 Dezembrio. La malina, la terra fo piena di esser sta taglialo a pezi il Cardinal Medici, et tutti stavano di bona voglia. Chi la credeva, perchè nominando Camillo Orsini suo inimicissimo, che l’havesse morto, era da creder ; ma io non lo credo, venendo tal nova di Mantoa, ch’é raro de fi vien la verità. Vene l’oralor dii ducha di Ferara in Colegio, dicendo eri sera mandoe a monstrar al Principe et li Savii la lelera li scrivea il Duca suo signor, di Ferara, di 12. Come, per uno venuto dii Stato di Urbin, havia dillo a soa signori# quelli di Urbino havia preso quel governador era li per il Papa, et liutaio fuora di le finestre, sichè morite, et chiamava il suo duca Francesco Maria di Rovere, el qual zà era parlilo di Ferara con li franzesi et altre gente in bon numero per andar a la dita impresa di rea-quistar il suo Stato. Vene sier Francesco Foscari, venuto podestà et capilanio di Ruigo, in loco dii qual Domenica fece l’inlrala sier Francesco da Leze, el referile di quelle occorenze el operation fate de li ; et come à auto grandissima cura a veder l’Adexe non rompa, e dove rupe fo aconzato. Disse di la condilion di quelli di Ruigo, qual amano mollo il sua duca di Ferarafsic). Disse la mirata et spesa di quella camera, la qual è d’inlrada ducati ..., di spexa di ducati... Disse dii fio) dii duca di Ferara, qual vene ad habitar de li con voler di la Signoria nostra, il qual di nome don Ypolito, di età di anni 12, el è arcivescovo di Milan, al qual fece honor grandissimo; el qual a di 5 di questo si parti per Ferara poi la morte dii Papa. (1) La carta 169* è bianca. Et dito sier Francesco non potè compir che veno l’orator cesareo, qual fe’ pressa di esser aldito; el cussi fo licentiato, dicendo un altro zorno. Vene l’orator cesareo, qual ave audienlia con li Gii di X et............. Di sier Andrea Oriti procurator, proveda-dor generai fo letere di Lonà, di 12, horc 4 di note. Di quelle occorenlie; el come sguizari quasi tulli erano parlili di Milan, el li lanzinech c spagnoli è molli richi per bulini fati a Como ctLecho, el dubitano di non poler seeuramenle partirsi. Scrive di slratioti el zeule d’arme. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, el 170* trovono ducali 3000 lolli ad imprcsledo di Procuratori con certa ubligation per mandarli in campo. llem, fono su asolver uno bandito per Quaran-tia, nominalo ... di questa cità, per aver slrupià il fio di Zuan Polo, el fo condanà ducali 200 al ferido el 100 a li Avogadori, i qual pagò seconda il bando; per il qual questa malina l’orator cesareo pregò a soa compiacenti! fusse asollo dii bando. Hor sopra questo fo gran dispulation. Parlò conira sier Alvise Mocenigo el cavalier avogador, e fe’ lezer la lego presa in questo Consejo : si algun va per via di oratori a voler gralia, porli gran pena ctc. Parlò sier Zorzi Pisani dolor el cavalier, savio dii Consejo, et sier Batista Erizo Cao di X. Hor fo trovalo questo expediente, di farli salvocondulo per anni 100; el fu preso. Di sier Gasparo Contarmi orator presso la Cesarea Majestà, fo letere per via di Verona, ante per le poste regie, date a Otnardo a dì primo et 2. Avisa come le Irieve totaliter è andate in fumo, el che Tornai capitolava di rendersi a la Cesarea Majestà. Poi, per quelle di 2, scrive Tornai col castello aversi reso, nè sa il modo di capitoli; el che a hore 9 la Cesarea Majeslà li mandò a dir questa nova. El che 1’ havia aulo letere di li soi esser mirali in Milano, per il che li parse in quella matina, hessendo andati li altri oratori, etiam lui andar ale-grarsi con Soa Majestà, e lo persuase a voler, poi eh’ è expedita questa impresa, ateuder a la impresa conira infedeli per defension di la fede Christiana, che sarà a Soa Majeslà honorilicha impresa. Rispose 1* è vero e cussi volea far. Scrive il tornar di Cales dii Gran Canzelicr et altri oratori cesarei; nè dii campo di Franza nulla scrive, come si non lusso mai st ilo. Et venuto zoso Consejo di X a bore 2, vene letere di sier Andrea Oriti procurator, proveda-