17 MDXXI, OTTOBRE. 18 Francesco Velimi merchadante milanese, venute in hore 21, che dicono Mila» con (ulto il sialo havia voltato ; tamen non fu vero e fo zanza levata. Da Zara, di sier Francesco Arimondo conte et sier Bendo Valier capitanio, di .. . Come uno venuto di Segna riporta, de lì si diceva hongari con turchi esser stali a le man, et hongari esser sta superiori ; tamen nulla fu con verità. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consu-lendum. Di campo vene letere dii provedador Oriti et sier Dolo Nani, di 5 da sera, date a San Martin, mia 5 apresso Cremona. Per le qual dimon-strano tutto il campo esser in animo di far la giornata molto animosamente, et che li inimici sono 5 7' over (J mia lontani venuti ad alozar e nostri credeno che fugirano la giornata; et come nostri voleano andar ad alozar in li borgi di Cremona insieme con francesi. Item, che inimici erano su la strada d ri la va a Milano, et fugivano far la zornata salvo zonlo che fusse nel campo loro il Cardinal Sedunense con li sguizari, che dieno calar. A dì 8, la matina, fo letere di sier Gasparo Contarmi orator nostro apresso la Cesarea Maiestà, date a Monsnan a dì 27 Septembrio. Come li exerciti cesarei erano reiirati de la impresa de Masiera per discordia fra quelli capitani; et altre particularità, ut in litteris; e come la Cesarea Maestà mandava a la Signoria nostra uno orator nominalo Mosen Alfonso Zanses spaglio), nepote dii The-sorier. 8 Di campo, dii provedador Griti e sier Folo Nani, date a le Tre hostarie, distante di Cremona mia do, a dì 5, hore... Scriveno i nimici esser a Rebecho, et che nostri haveano penlo a quella volta li cavalli lizieri ; i quali fono a le man con nostri, et nostri fono rebaludi el preso el signor Mariano di Leze capo di cavali lizieri, fo nepote di fra’ Lunardo, homo memoralissimo in sle passate guerre, morlo a li servicii nostri et sepullo a San Zane Polo. Etiam presi alcuni altri cavali lizieri numero 4, et altri morti, et etiam de inimici ne fono morii alcuni ete. Scrive esso Provedador, francesi aver trato di Parma le 500 lanze, et 5000 sguizari erano in Cremona fati venir in campo, et fata la descritione, insieme con le nostre zente erano fanti 16 milia, lanze 1600 et 2500 cavalli lizieri lutti dispostissimi a far la zornata. Et come a dì 6, eli’ è il zorno sequenle, doveano levar et andar ad alozar a la volta di Ada per obviar a li inimici la strada di andar a Milano; e che monsignor di Lutrech era molto volenteroso e I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXXII. disposto di far il fato d’arme. Scrive coloquii aulì insieme. Tamen esso provedador Orili scrive esser di opinion i nimici non si melerano a passar Adda; ma passarano più presto Oglio per tender sul bergamasco et aspetar zonzi il Cardinal con sguizari che calano. Di Brexa, letere di rectori e provedador cenerai Pexaro, di.... Come hanno auto letere di campo, debbano scriver per tulte le terre vicine ob-stino vituarie non vadino in campo inimico sotto grandissime pene. Si passerano Oglio, si scusano non poter far tal efecto di devedarli, per non haver in Brexa solum 100 cavali lizieri. Et aver di sier Ale-xandro Michiel castelano di Ponte Vigo, come i ni-mici li havia mandato a dir che in termine di hore ... li dovesse aver mandato vituarie, qual sariano pagale, al iter li meteriano tulli a focho e fiamma. Et che li campi erano lontano mia 7 l’uno da l’altro. Et aver di Bergamo di sier Zuan Vituri podestà e vicecapi-tanio, il Cardinal Sedunense esser pocho lontano con 6000 fanti. Gionsc in questa sera li 6 oratori vicentini vie-neno a congratularsi col Doxe di la sua crealion. Sono ben in ordine; alozano a San Benelo in la caxa fo di sier Piero Contarmi, et da malina vanno a l’au-dienlia. Di campo fo etiam letere, venute questa sera, 8 dii Griti et Nani, date a Pordolan, di 6 da sera et di 7, hore 13. Scriveno come quel zorno di 6 erano venuti in dito alozamento di Pordolan et i nimici lo volevano luor loro; el qual loco è a l’impeto dii campo inimico, qual volendo passar Adda per andar a Milano da Rebecho, dove sono alozali, li bisognava passar per mezo dii nostro campo e far fati d’arme. El qual alozamento è fortissimo et abon-dantissimo di vituarie, el che tutti sono disposilissi-mi a far fatti d’arme, et maxime li sguizari, quali si hanno oferto loro soli far facende senza che alcuno rompi lanze, et di esser crudelissimi conira li nimici. El aver monsignor di Lutrech partilo lo esercito, posto il signor Marco Antonio Colona anliguarda dii campo, et il Governador nostro retroguarda; e) qual alozamento è distante mia 4 de li nimici; et che francesi haveano mandato tutte le loro artellarie grosse in Cremona, et le nostre le mandono in Crema, et aver tenuto solum l’artellaria dii campo, e lutti esser desiderosi far fato d’arme. Li inimici non esser mossi da Rebecho per esserli slà tolto questo aloza-menlo, che loro mollo desideravano di averlo per esser" comodo ad haver vituarie ; nel qual campo è grandissima penuria di viver, e un pan vai soldi 12; 2