35.9 JIDXXll, GENNAIO. 360 23li Copia di uno capitolo di una letcra da Pexaro, de dì 7 Zener 1522, drizata a Bernardin Bercio in Venctia. Da poi sono arivale qui teiere di »inno propria de lo illustrissimo signor Ducila nostro, videlicct di Urbino, per la quale fa intendere che non havendo possulo restare d’acordo con il signor Gentile Bastione, e questo per rispello di Vitello, deliberono fare lo sforzo loro, cl cosi deleno la balaglia a Perù-sia, clic durò circa bore (5, e finalmente per forza l’inno conquistata e ini rati dentro e rimesso el signor Malatesla cl Horalio. El signor Gentile se n’ è fugilo insieme con Vitello, che anche era in Perugia et è ferito in uno piede di schiopeto, benché anche alcuni capotami del signor Ducha siano feriti ; ma hanno poco male. Che di quanta laude et honore li redunderà tale impresa, pensale voi, clic ad ogni grosso esercito meteria paura di fare una simile impresa di Perusia, perchè è fortissima. Deveneno li riposare tulio el zorno, che fu cl Venere pasato, e poi andarsene a la volta di Siena, che non si pensa sia per farli contrasto; e di che seguirà, vi aviserò. Per altro, el campo suo si trova essere grosissimo, che tulio el mondo li core drielo; et beri malina, passorno qui a Savignano due milia fanti e “200 cavalli che vengono di Lombardia, che si trovano senza partito e vanno per unirse con el prefalo signor Duca, che ha aquistà uno credilo tale, che da’ soldati è per Dio adorato, et è per conseguire ogni impresa che si delibera di fare. Che Idio gli presti gratia di fare lutto quello die sia per el meglio! 2371' Copia di una letera di lo illustrissimo Francesco Maria ducha di Urbino, data in Perosa a dì 5 Zener 1521 (1522), drizata a sier Domenego Zorzi qu. sicr Alvise. Magni/ice domine tanquam frater. La magnificentia vostra meco si ralegra de li felici ilici successi et ha rasone, perchè si ralegra de homo che lo ama tanto quanto l’anima propria, el il quale, quanto più liarà, sempre tanto più potrà disponere in ogni piacere et beneplacito suo. A la quale, per dare più compila contenleza, li significo come per fare dui colpi in un sol tratto, zoè reme-lerc il signor Sigismondo, mio nepote, in Camerino |i) La carta 236* bianca. et cosi conseqmrc il mio, cioè Scnegaglia tenuta dal signor Joan Maria, così mi voltai a la volta sua, et apena intrato con alcuni cavalli ch’io vi delti aquesto elTecto il signor Sigismondo in quel territorio cum le spalle ch’io li porgeva cum lutto lo exereito, il signor Joan Maria parti, et il signor Sigismondo cum universal contenteza di quel populo inlroe in la cita. Di poi, mancando l’acordo di Perosia per causa di Vitello, il quale, soto scudo di quella cita, per dubio che liaveva si pensava forsi assetare le cose sue, mi spinsi cum tulle le genie a la volta di Perosia, e finalmente terminai che ’l signor Malatesla reintrasse al dispecto de li inimici. Così beri malina spinsi lo exereito a le mure de la cilade el vi deli P assalto cum tale fiereza et gagliardi, che ancora che durasse sei bore, e die in un subito acquisiamo li borghi, fu necessario far venire l’artigliarla, la quale gionla che fu, che in tulio erano 4 pezi di l'ul-coneli, subito la missi a P incontro di la porta ; ma per la sopraveniente nocle potè poco lirare. Ma ben vedendo li inimici che erano dentro con 4000 fanti, 150 homeni d’arme et molti cavalli lizieri, il determinato animo mio di remeter il signor Malatesla, et che per questo solo bona guardia mi era cum lutto lo exereito alogiato ne li borgi aquislati, la nocle medema abandonorno la diade; et noi questa malina, cum satisfatene di tullo el populo, scmo intrati 237* dentro, come per una mia a mastro Anastasio difusamente la magnificentia vostra potrà intendere. Questo poco li ho voluto dire menlrc che potrà da lui haver meglio che ’I particulare, cl che in tanto la non resti senza satisfactione; cl a quella mi oflero et racomando. Perusiae, V Januarii 1522. Franciscos Maria dux Urbini. A tergo: Magnifico tanquam fratri domino Dominico Georgio veneto etc., Yenetiis. Copia de una letera dii signor Fraticesco Ma- 238 ria duca di Urbino, data in Perosa a dì 5 Zener 1521 (1522), drizata a mastro Anastasio Turiano di l’bordine di Frati minori, suo nuntio a Venctia. Venerande pater. Per P altra nostra fosle avisalo come era andato a la volta de Camerino per fare doi diedi in un sol tracio, et come si era già consequilo quello di Ca-