533 UDXXII, FEBBRAIO. 534 Malatesla, tu sai che, essendo presone el signor Theodoro, quale ci haveva concesso campo et salvo-conduto per terminar questa nostra querela, tale campo et salvoconducto 11011 havea più loco, donde per questo, pensando che tu fusse in ordine e disposto come nui al combater, le mandai io un’ altra (tálenle nel campo dii signor Alvixe Gonzaga cum una mia letera, recordandoti che, essendo inanellalo el campo del signor Theodoro, a ciò che la cosa nostra non andasse più in longo, volessi aceptar quello del signor Alvixe prelato. Tu non volesti aceptarlo, neanche la mia letera, quale mandai a te in Brexia in tempo giusto da possarse eseguire, nè mi mandasti mai la cautela che lo campo non saria impedito, quale io te la ho ricercata e quale tu adomandasti a me et io te la dei. Visto che tu non aceplavi el partito che ti facea, nè me levi cautela alcuna, nè mi levi intender altro, me ne andai a trovare el signor Theodoro, si sua signoria me voleva lare bona la patente per qualche via ; ma respose che trovándose fora di sua libertà non posseva, e di questo me ne fece la fede; quale te mando che tu la possi vedere. Trovandomi cusi resoluto del signor Theodoro, me fo detto da hoinini di guerra che io 11011 mi posseva condure in campo de’ franzesi et venetiani senza novo salvoconducto; et cussi aspettando qualche adviso el provisione da le, vene la nova de la morie dii Papa. Albora, consideralo che fusse cessata la inimicilia de la Chiesa cum Pranza per la morte del Papa, e che possessi pratichare secu-ramente, io son venuto senza altro salvoconducto a Lunan, dove son monsignor di Lutrech e che è mis-sier Andrea Gripli, dove trovo che monsignor di Lutrech e missier Andrea Cripti non sono, nè sono stati per dar tal campo; e che sia el vero, el salvo-conduto non me se è fato bono, perchè missier Andrea Gripli me ha relenulo el mio trombeta. Me son meraviglialo che cum le altre lue ignoranlie el viltà ce babi mandata questa anchora di esser comparso qua senza fanne intendere come io havessi da fare da poi la presa dii signor Theodoro, maxime havendo io acordatole cum una nova patente per el caso occorso del prefato signor. Tu sai ben che le cose del duello non volli gabbe né lote, ma hono-rc ; sai che cum techo non ho proceduto con le contumace, che ne hai fate tante, ma sempre le ho dato loco e tempo a difTensare lo houore tuo come devedi in tulli li mei acli. Me meravigliai adun-cha ebe tu avessi usali tali termini; pur penso lo bollore te babbi a stringere in questa nova offerta facla da li homeni toi a me, et per questo aspelo,Jet aspelarò quatro di la Ina resoluliune el resposla. Francesco del Bello da Caslrucharo, homo luo, di presentili de missier Andrea Grilli et de molli altri homeni de guerra et pubicamente, me ha facta da parte tua questa offerta, cioè che tu pigliarla uno conducliero et io ne piglii uno altro, el questi ce habbino a condili- per terminare questa querela ; el si tu mancavi de questo, ti volevi chiamare traditore publico et manchalore. El io, presente li sopradicti, acceplai, et cussi aceplo aspelandole e facendole intendere come io ho in ordene le armi da offesa secondo te advisai, el se ce perderà poco tempo, et aspelare per quatro di conio ho detto a Castilione de le Stiviere, benché olirà de questo troverai per dieci di uno homo mio qui in Lunan a la hostaria da la Stella. Dala in Lunan a di 6 Dezembrio 1521. lo Nicolò da Bagno conte de Gagiolo, marni propria. lo Trajano di la Stalla de llermanis fui presente quanto de sopra se contiene. Io Vicenzo Maiuta da Bologna, fui presente quanto de sopra se contiene, el in fede di ciò me so so-loscripto de mia propria mano. lo Foligno de Pescia fui presente a quanto di sopra, de fede et verità me sono soloscriplo de mia mano propria. Io Renzo Mazabustalo, romano, fui preseute a quanto de sopra se contiene et in fede de ciò ho so-toscripto de mia propria mano. Io sier Francesco Fiorenzioli da Viterbo, fui presente a quanto de sopra si contiene. Copia de la patente del signor Theodoro Triulzio Domino Teodoro Triultio Marchio eie. faciamo fede io prcsentia del magnifico signor domino Antonio de Yssera, del capitanio Balucanle et del ca-pitanio Lucars, come, havendo fato li di passati una patente firmala de mia mano el del mio sigillo ad instantia e requisitone de molli signori et genti -Ihomeni de guerra el cum intentione di poner più presto pace ch’altro intra lo signore conte Mala-lesta de Malatesti aclore, el lo signore conte Nicolò