303 MDXXI, DICEMBRE. 304 niella. Oggi s’è dillo mollo gajardamente che ’I papato sarà dii Cardinal Orsino. Se fa al presente ogni liora gran mutatione: Dio la mandi buona! Vi mando il nome et cognome di tulli li cardinali. Fo publichà in Rialto una crida, de parte de’ Cai dii Consejo di X, che non si fazi maschare senza licentia di Cai di X, solo le pene. Eticm fo publichà la parte, alcun non porti arme che non habbi licentia da li Cai di X, sotto gravissime pene. Di sier Gasparo Contarmi oraior nostro apresso ìa Cesarea Maestà, fo lelere venute per le poste cesaree è in veronese, date a Guanto, a dì 18. Scrive la venula di la Cesarea Maestà li, et lui Oraior, et come havia inteso la morte dii Papa, per il che si expediva lelere in campo al signor Prospero et marchexe di Pesehara reslaseno ancora con le zenle nel Stato di Milano, che se li prevederla di danari. Et scrive Soa Maestà a Roma in favor dii reverendissimo Medici al Papato. Scrive come . . . Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Fu preso che non si stampi in Zecha più bagatini grandi senza licentia dii Consejo di X, per esserne gran quantità in la terra. Fono sopra certe artellarie di I’Arsenal, rami eie. Fo lelo una poliza, qual Gasparin ha trova, che li scrivani di le Cazude hanno tolto in sé credili tra loro per ducati 0000 e più, e non dieno aver tanto, che in termine di 3 mexi habbino conzo le parlide in deto olicio, over restituiti in contadi eie., solo pena di pagar con pena, et esser privi di oficii e Laudili di oficii di la Signoria nostra. Fo preso che lutti quelli hanno comprà beni in Cipro et dieno pagar a li tempi, quelli ballino a pagar in questa terra a li tempi e non più a la camera di Cipro, ut in parte. Fono sopra altre parte particular, ma non da conto, videlicet di uno Apostoli da Corfù eie. Fu fato li Cai di X per il mexe di Zener: sier Zulian Gradenigo, fo capilanio a Padoa, sier Jacomo Badoer, fo luogotenente in la Patria di Frinì, et sier Nicolò Venier, fo consier; lutti Ire siali altre fiate. ltem, nel Consejo semplice fu posto, per li Con-sieri e Cai di X, una parte, che li nodari di la Can-zelaria vengano, si non siano apontadi, ut in ea. A dì 31. La malina, non fo alcuna letera di farne nota. Da poi disnar, fo Pregadi per risponder a la le-lera di sguizari et per far li Savii di terra ferma con bolelini jusla la parie nova, el non fu il Doxe in Pregadi el vene queste lelere. Di sier Andrea Oriti procurator, proveda-dor zenrral, e sier Polo Nani capitanio di Pergamo, date ai Orzinuovi, a dì 30, hore ... Nulla da conto, zanze eie. Di Crema, di sier Andrea l'oscolo podestà et capitanio, di 29. Come il marchese di Mantoa, come eri scrisse voler far, con effecto era levato con zente d’arme di Lodi et se aviava a la volta de Pavia; havia mandato soi exploralori per intender dove vadi e avisarà. Di lirexa, di sier Hironimo da cha’ da De xaro provedador seneral vidi Jetere, di 29, ore 7. Manda una deposition di uno vien di Trento, la copia di la qual è questa. Domino Philomeno Lupi-naza venuto de qui in Brexa a dì 29 Decembrio 1521, referisse come a dì 15 dii presente la nova di la morie dii Pontefice sopragionse in Gante a la Cesarea Maestà, la qual a li 17 expedile unogenlil homo senese, qual gionse in Trento Giobiadì proxi-mo passalo a bore 23, et è nominalo domino Biro nimo Severini merchadanle, con bordine di transferirsi con celerilà a Roma a li favori del reverendissimo Medici per oblenir la dignità papale; la qual non possendo consequir, habbi a favorir il reverendissimo Cardinal de Picolhomini da Siena, qual tengono per imperiai, per esser lui descenduto da ale-mani, el perché papa Pio secundo fu già secretano di Sigismondo imperalor; et questo Cardinal Picolo-mini viene ad esser nepole dii secundo, el ctiam per esser fato per adoptione di casa di Aragona et Casli-glia. Dice insuper, clic prefalo domino Hironimo Severini ha portato 4 lelere. Le prime drizate a li sguizari in nome de predila Cesarea Maestà, per le qual ringralia essi sguizari de l’opera lata ne la re-cuperalion dii Stato de Milano al ducha de Bari, et li exorla a |>erseverar in questa bona opera, el offerendosi per quella nalion, certificandoli che dal canto suo non è per manchar di nianlenir il Duca in Slado. Le segonde a la republicha de Milano, al ducha de Milano in nome, ut supra, ejusdein tenoris, exor-tandoli che 11011 vogliano mancar con le arme a defender quello Slado. Le terze al signor Prospero, che lo comenda el che per nome di Sua Maestà debbi far quello ©ffilio con tulli li altri capi el lo inanima a ben perseverar. Le ullime al duca de Bari, conforlan- 205 dolo che, benché sia inanellato papa Leon, Sua Maestà non sarà per inanellarli de meterlo el manlenirlo in Slado. Sogiunge poi che Plmperador ha rezereato a li sguizari una dieia, li quali ge l’hanno promessa