413 MDXXII, GENNAIO. 414 compreso tanti tradimenti, rompimenti di fede, pc-rjurii et finalmente ninna scintilla di pietà et religione in li principi di essa, homai lui perduto quello poco di fede et religione che egli havea. Non sia chi dica clic ’I Spirito Santo liabia operato punto in questa cosa, perchè dove non è carità et amor non c’ è disposinone tale che ’I Spirilo Santo possi operare. Il Collegio era diviso in doi capitai fazione, il reverendissimo di Medici con 14 voti fermi non voleva condescendere ad alcuno de li vechii, et niun de li vechii voleva condescendere a chiunque Medici proponesse. Medici propose Santi Qualro, Cortona. La Valle, disse mai volse fare mentione vista la impossibilità. A P ultimo propose Farnese existimando quello dovere esser grato a li vechii, tanto più clic ’1 reverendissimo nostro concorreva gaiardamente et liebbe voti 22 ; inanellavano qualro ad aggionger a li doi terzi. Egidio, nato vasallo di Farnese, non volse dare el voto suo, il quale dicesi li havea promesso. Araceli ancho lui inanellò; clic se questi dui «tendevano, non era dubio clic hesscndo li altri tanto intervallo discosti, qualche uno altro haria dalo lo accesso. Numerali li voti di Farnese et veduto il gran numero a rispello de li altri, li quali non passavano 14 voti, Santi Qualro subilo disse: « Pa-pam habcnms ». Si levò a l’incontro Colonna el disse « Sedeatis, ndhnc Papam non habemus », la qual parola si crede fusse qualche causa che qual-cheuno si retene da andare a dare l’accesso suo. In modo che discavalchalo Farnese, non si sapevano in che lato volgere et fu proposto per inanzi Voliera, et dicono che, ha vendo egli scosso voti 13, si rivolse verso il Cardinal di Medici con uno viso pietoso et collo torlo quasi dicesse « a le sla farmi Papa »; im-perciochè se Medici havesse voluto acceder cum la setta sua, quello havrebbe agionlo al numero debito. Nondimeno Medici remoto siete, nè par volse guardare Voliera, ma col volto in terra non si crollò. Di poi, quello rivolse gli ochii a la sella Medici pur sperando che qualcheuno si movesse; non fu mai uno che lo volesse guardare. Veduto questo, il povero Soderino inclinato capite cinisit spiritimi. Quando poi corse Salila Croce, dicono che, essendo numerali li soi voti, li quali erano IO, lui non si contentando di cenni, come havea fallo el Soderini, vi 273 ‘ aggionse le parole et con voce Immite et etTetti com-pasionevoli da spagnolo disse : < Ah ! Domini mei reverendissimi! accedatis, accedatis ad me »; ma niente li valse. Dicono ancora che poco inanellò che monsignor Cibo non aggiongesse al numero per una burla per ciò falla a studio in questo modo, che ha- vendolui ricercalo da monsignor nostro el altri cardinali che nel seguente scurlinio li desseno il volo non per altro efl'ecto che per bularlo via, acciò altri non spuntasse, si trovava liaver circa 12 voti imprestilo; a questo modo monsignor de Medici poi havea disposto darli tuli e soi in modo che l’era Papa. Monsignor Colona, per certo ridere et altri inditii, scoperse questa cosa in quel punto che si erano rinchiusi per far il scurlinio, in modo clic li bollelini già erano scritti et sigillali, et subito disturbò ogni cosa cum li soi confederali et quelli altri. Manica ancora fu in gran predicamento intervenendo il Medici; ma li vechii li obstarono, de li quali ciascuno voleva essere. Dicesi che, hes>endo questi tre cardinali Farnese, Ancona et Grassi andati a la cella dii Seduncnse simulando volerlo far Papa, acciò lo tirassino a sua divotione, il barbaro acorto li disse: « Domini mei reverendissimi, ego nolo esse pon-tifex, ncque volo quantum in me est ponti ficeni uxoratum », notandoli tuli Ire di pari vitio. Tutta la note quelli signori, chi per sé, chi per altri corea la stafella fin li zoppi et li golosi, in modo che pareva verificalo itcrum quello evangelio: « Claudi ambulant, surdi atidiunt, ceci vident, muti lo-cuntur etc. ». Itixe, allerationc infinite scoperte da molle inimicilie et altre incominciale; monsignor nostro, idest . .. vene a parole cum Civalicense et cum Armellino. Circa il nostro reverendissimo Cri-mani, siale certo che il patron mio liaría fatto ogni cosa se 1’ havesse cognosciulo in lui qualche fundamento; ma non v’ era ordine, perchè Medici non lo voleva sentir nominare, et Colona, il quale li prometea maria et montes, statini veduto il poco suo fondamento atiese ad altro ; di che lui sdegnato usi fuori, nè senza gran nota di pertinatia etc. Dicto reverendissimo Grimano ogni dì dal Colegio era richiamato dentro, nè mai volse ritornare, excelto che dicono che quello islesso dì da la creatione dii novo Pontífice si apparechiava di rientrare. A l’ultimo, vedendo Medici che pur bisognava risolversi et intendendo dii prosperar di Francesco Maria, il quale havea rimeso in casa li Baglioni et andava a Siena per rimeter dentro li Borgesi caziali, con animo etiam di rivoltar il stato di Fiorenza, dubitando de li casi soi se la cosa fusse troppo ita in longo, deliberò fare conclusione, el havendo in animo questo cardinal Derlunense per esser imperialissimo, nm quasi incognito a tuli li altri, disse ne l'ultimo scur-tinio queste o simili parole : « Signori, vego che di noi che siamo qui non può reuscire il Papa, impe-rochè vi ho proposto Ire o qualro, li quali tulli ha*