447 MCCCCCVI, OTTOBRE. 448 vin, gaiine etc. Item, che ’l Cardinal Santa Praxede, si aspectava lì in Faenza per passar, havia manda a preparar alozaniento. E nota, il papa dimandò a la Signoria il passo per su quel di Faenza, per sue zente d’arme, videlicet 200 homeni d’arme, et 500 cavali lizieri, et le fantarie, et la Signoria li concesse di fuora di la terra ; e cussi passono, et nostri vete-no erano molto mal in hordine. Item, par che domino Jacomo Gatnbaro, agente di Zuan Bentivoy, era stà licentià dal papa con certi capitoli, el qual era andato a Bologna a parlar a missier Zuane. Dii re Ferdinando di Magona, fo leto una letera, scrita per lui a la Signoria, dimonstra gran benivolentia, data a dì 7, a Porto Fin. Avisa il suo zonzer lì, per aver inteso la morte dii zenero, re Philippo, a dì 25, a Burgos in Chastiglia; et la copia de ditta letera fortasse scriverò di soto. Di Spagna, di Hironimo Vianello, a la Signoria. Scrive succincte la morte dii re Philippo, el qual fece testamento, e lassò 6 governadori al regno di Chastiglia, 4 spagnoli, et do di soy, videlicet lo archiepiscopo di Toledo, el contestabele, monsignor de Alba, et don Zuan Hemanuel; et li soi sono, monsignor di Vere, et monsignor de Villa ; mori a dì 25 septembrio. 205 * Di Spalato, di sier Alvise Capello, conte. Di adunation di turchi di sopra ; et altre nove de lì, ut patet in litteris. Dii provedador di V armada, date a V isola d’Andre. Avisa aver combatuto con la galia Simì-tecola, insieme con do fuste di turchi di mal afar; qual combateno virilmente, et con gran faticha, et le butono a fondi, pur con morte de’ nostri e damno di la galia Simitecola, ut in litteris. Poi el principe fe’ la relation dii noncio dii re di romani, con letere credential, e di quel capitanio Lodulfus, eh’ è uno doctor, venuto in colegio per li fiorini G000, resta aver di la Signoria nostra etc. Fo posto, per li savij dii colegio, la sua opinione di la risposta ; altri darli, altri non. Fo disputato : parlò sier Francesco Foscari, el cavalier, consier, sier Antonio Trum, consier, sier Anzolo Trivixan^ consier, sier Andrea Venier, fo savio dii conseio, sier Marin Zustignan, fo savio a terra ferma, et sier Zorzi Pixani, dotor, cavalier, fo savio a terra ferma, i qual perhò partono in tre pregadi, come dirò di soto; et nihil conclusum, messo a uno allro, con gran credenza. In questo zorno, in le do quarantie civil, fo expe-dilo la sententia di otìeiali a le raxon nuove, contra sier Antonio Condolmer, olim synico in Cypro, per la partida di ducati 52, ut patet. Parlò ozi, per il Condolmer, Marin Querini ; rispose Venerio, avoclia-to fiscal, poi Bortolo Dafin ; rispose sier Alvise Gradenigo, oficial a le raxon nuove. Andò la parte ... non sincieri, 22 taja, 34 bona ; e cussi fo fato bona. Et per la terra se diceva, domenega, che si havea a far uno avogador di comun, el ditto Gradenigo saria da tutti, per aver convento questo Condolmer, ma il pensier andò falito. Nota, in questi zorni achadete a San Felixe, che uno patricio, sier Michel Lion, quondam sier Nicolò, havia una madona, a la qual, venendoli la sera alcuni drio per darli, lui si scose al muro, adeo i passono senza vederlo ; et per tal miracolo fece far uno coperto a quella madona, et ne concorse assa’ zente, et feva miracoli. Poi, di comandamento di la Signoria et dii patriarcha, fo portata in chiesia, dove è posta ; et fa miracoli, et ha concorsso di zente. A dì 13. Fo pregadi. Fo fato eletion di uno savio ai ordeni, iu loco di sier Lorenzo Barbarigo, non ha provado la età. Rimase sier Nicolò da Mo-soto, fo podestà a Servale, di sier Francesco ; fo soto sier Francesco Cabriel, quondam sier Bertuzi, el cavalier. Item, posto dar una galia solil a la nave, primo Pasqual Vidal, va a Constantinopoli, la qual è di sier Alvise Zustignan e fradelli. A dì 14. Fo etiam pregadi. Et expediteno la materia, et preseno di darli ducati 6000, o ver fiorentini di Rens, per resto di ducati 12 milia; et cussi fonno numerati al noncio, et si ave il rimanente per resto. In questi pregadi fo molte letere, ma non putì’-aver il sumario. Prima dii zonzer dii papa a dì .... a Forlì, dove in ecclesia Sanctce f fece una ex-chomunichation contra missier Zuan Bentivoy e fi li e soi, molta aspra e teribele, et la publicoe. Fo letere, di sier Nicolò Balbi, provedador dii castel di Russi, molto copiose. Di nove di la corte e di Bologna, ut in eis. In questa note coinenzò, a bore una di note, me presente, se impiò foco in certe botege di la calle di San Bortolomio, fo lassà il foco per uno garzon, e sera la botega, intrò in gotoni, adeo si brusò alcune caxe di Trivixani da la dreza et altri. A dì 15. Fo conseio di X. A dì 16. Fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : Di Damasco, di sier Tomà Contarini, consolo. Manda alcune nove di le cosse di Colocut, et altre occorentie; li qual capitoli el sumario sarano posti qui avanti.